Bellano: il 29 novembre apre il Museo Giancarlo Vitali

Nasce a Bellano, luogo di vita e di lavoro dell’artista, il MUSEO GIANCARLO VITALI che sarà inaugurato il 29 novembre, anniversario della nascita dell’artista.
Il progetto del MUSEO GIANCARLO VITALI, presentato ieri a Lecco nella Casa dei Costruttori, prevede l’esposizione permanente di oltre cento opere del pittore e incisore, una selezione della sua ricchissima produzione di dipinti, disegni e incisioni realizzata in settant’anni di attività, che sarà esposta in una installazione permanente in Palazzo Lorla, a Bellano.
museovitali__1_.jpg (158 KB)
“È con grande piacere e soddisfazione che abbiamo accolto l’invito ad ospitare qui, nella nostra sede, la presentazione di un’iniziativa di grande respiro che, se da un lato contribuisce ad arricchire l’offerta culturale della provincia di Lecco, dall’altro rende permanente la possibilità di incontrare l’arte di un maestro del nostro tempo, come Giancarlo Vitali. A lui la nostra Associazione è particolarmente legata, avendo ospitato una grande mostra in occasione dell’inaugurazione della nostra sede, che oggi ospita un corpus di quasi 140 opere di grafica, esposte nei nostri ambienti” afferma Paolo Cavallier, Direttore di ANCE Lecco Sondrio.
museovitali__5_.jpg (225 KB)
L’idea del Museo nasce per rendere omaggio a un maestro del Novecento che ha fatto del suo luogo di nascita, Bellano, il tema portante della propria poetica figurativa - esportandola poi molto oltre i suoi confini grazie ai riconoscimenti nazionali e internazionali - insieme all’idea di riqualificare alcuni spazi storici del paese che si affaccia sulle rive del Lario.
MuseoGVitali_Sala1.1.jpg (59 KB)
“È un onore per Bellano - afferma il sindaco Antonio Rusconi - poter presentare a Lecco, il nostro capoluogo, il nascente museo dedicato al nostro Maestro. Crediamo infatti che questo storico passo sia l’esempio più autentico del progetto di rinascita culturale che vogliamo imprimere al nostro paese e per cui abbiamo lavorato in questi anni come Comunità. In un momento in cui si parla di direzione turistica da intraprendere e di disagi causati dall’overtourism, Bellano traccia una rotta chiara, nel segno della qualità della proposta culturale e della fermezza nel voler investire sul proprio patrimonio artistico e sui propri artisti.”
museovitali__7_.jpg (171 KB)
Il progetto del MUSEO GIANCARLO VITALI nasce intorno alla donazione di un importante nucleo di opere (un centinaio di dipinti, altrettanti disegni e l’intero corpus incisorio che conta 560 fogli) da parte della famiglia Vitali al Comune di Bellano e all’Associazione ArchiViVitali ETS, che riunisce gli archivi dello stesso Giancarlo Vitali.
"L’obiettivo - spiega l’artista Velasco Vitali - è di costituire un centro studi permanente e un laboratorio di progettazione espositiva teso al dialogo fra i linguaggi del moderno e del contemporaneo. Votato alla sperimentazione ma radicato sul territorio, il Museo si presenta come uno spazio dinamico, dove la lezione di Vitali si intreccia alle esperienze delle nuove generazioni, e dove l’incontro fra memoria passata e visione futura attiva connessioni virtuose. Punto di riferimento per gli studi sull’opera pittorica e grafica di Giancarlo Vitali, il Museo presenta mostre che gettano nuova luce sulla ricerca dell’artista, cui si accostano affondi sull’opera di autori del suo tempo, ma anche sguardi al panorama più recente in un gioco di vasi comunicanti e affinità elettive”.
Celebrato con un’ampia antologica a Palazzo Reale di Milano nel 2017, visitata da oltre 80mila persone, Giancarlo Vitali (1929-2018) è stato pittore e incisore orgogliosamente e ostinatamente locale, ed è proprio questa l’origine della sua universalità di artista. “Gli anticorpi maturati dentro la sua terra, seguendo null’altro che la propria vocazione, gli permettono un disincanto etico rispetto alle contraddizioni proprie dell’uomo di oggi”, scrive Mario Botta.
La svolta della sua vita artistica avviene nel 1983 con la “scoperta” da parte di Giovanni Testori, con il quale stringe un sodalizio e un’amicizia profonda che dura sino alla morte dello scrittore, nel 1993. Testori scrive di Vitali in toni altissimi dedicando alla “scoperta” dell’artista un elzeviro di un’intera pagina su Il Corriere della Sera intitolato “I fasti della pittura”, e sarà lui stesso a curarne la prima personale a Milano nel 1985. Vitali dedica all’amico scrittore diversi ritratti e proprio due di questi, Occhi di Testori (1986) e Ritratto di Testori (1986), saranno donati dalla famiglia Vitali al Comune di Milano - Area Musei d’Arte Moderna e Contemporanea in occasione dell’apertura del Museo.
MuseoGVitali_Ottagono_interno.jpg (104 KB)
Il Museo sorgerà al piano terra della dimora storica di Palazzo Lorla, che conserva i segni di una stratificazione millenaria ed è considerato l’anima culturale del paese, e si inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio di Bellano che prende il nome di BAC (Bellano Arte Cultura): un itinerario di un chilometro e 200 metri che comprende monumenti storici, naturalistici e spazi espositivi, a partire dall’Orrido, una gola naturale che risale all’epoca glaciale, percorribile attraverso delle passerelle ancorate alla roccia all’altezza di circa 50 mt dall’alveo del Fiume Pioverna, visitato nel 2023 da 240mila persone; la chiesa di Santa Marta che ospita il Compianto sul Cristo morto, l’imponente gruppo di otto statue in legno policromo realizzate da Giovanni Angelo Del Maino tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, restaurato ed esposto nella mostra Il corpo e l’anima, allestita al Louvre di Parigi e al Castello Sforzesco di Milano nel 2021; lo spazio San Nicolao che riaprirà in settembre completamente restaurato per accogliere le mostre di arte contemporanea accanto alla raccolta permanente di sculture di Danilo Vitali, la chiesa patronale che è monumento nazionale con la facciata bicromia realizzata dai Maestri Comacini, fino al futuro Parco delle sculture e al centro dedicato all’arte contemporanea che darà nuova vita allo storico Cotonificio Cantoni.
Il MUSEO GIANCARLO VITALI sarà realizzato da ArchiViVitali ETS grazie al sostegno di donatori e al contributo di Fondazione Cariplo. Per la raccolta fondi è stato istituito un apposito Fondo Museo Giancarlo Vitali presso la Fondazione Comunitaria del Lecchese.

La collezione permanente
Sono oltre 100 le opere di Giancarlo Vitali allestite in quattro ambienti di diversa struttura, che suddividono e alternano i dipinti - i grandi ritratti, le tavole sparecchiate e le nature morte, le carni squartate, i fiori e i girasoli - mentre le incisioni e i disegni saranno accolti in una enorme teca circolare in dialogo con le carte esposte a rotazione e per scelte tematiche.
MuseoGVitali_Sala2.jpg (56 KB)
Il progetto architettonico
Il progetto, curato da Vitali Studio, traccia un percorso espositivo eterogeneo in stretto dialogo con gli elementi architettonici preesistenti a cui è restituita visibilità e funzione con il fine di non disperdere la relazione di empatia e autenticità che lega storicamente questo edificio a Bellano.
Il disegno prevede la demolizione delle pareti divisorie e la realizzazione di nuovi elementi geometrici “mobili”, costituiti da materiali diversi come il legno e l’acciaio zincato, che s’inseriscono nelle antiche sale come elementi sganciati con l’obiettivo di generare prospettive più ampie e effetti stranianti. Le opere di Giancarlo Vitali, esposte con ritmo alternato e rimodellato da geometrie impreviste, stabiliscono dialoghi e contrasti fra gli elementi esistenti e i nuovi ambienti, concorrendo a ridefinire un’alternanza di luoghi e caratteri apparentemente diversi, focalizzati con ironia e punti di vista insoliti, rintracciabili da angolazioni diverse.
L’uscita verso il giardino invita il visitatore a sostare di fronte a un grande dipinto murale immerso nel verde e, contemporaneamente, apre lo sguardo verso una nitida sobrietà della casa che s’affaccia sul parco verso est, fino alla collina in direzione dell’Orrido.
Le facciate esterne, l’androne, e la piccola scala barocca sono gli elementi distintivi del palazzo e riportano tracce degli ultimi interventi settecenteschi che delineano il carattere originario dell’immobile nel quale ora si insedia il museo.

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.