E se anche noi avessimo un mercato lecchese?

Cara Leccoonline

Il Mercato Europeo che anche quest’anno ha movimentato Lecco è stato un bell’appuntamento.
Fiumi di persone che si accalcavano sul lungolago un poco per sprazzi di bel tempo molto per guardare le leccornie di molti Paesi.
Paella, Birra, maialino, hotdog, amuleti, feta, bertzel, birra e ancora birra.

Non si può essere totalmente contrari a iniziative come questa.
Malgrado il caos automobilistico; malgrado i prezzi tutt’altro che popolari e, in troppi casi, prodotti non di eccelsa qualità.

L’aspetto positivo di un’iniziativa come il Mercato Europeo, da cogliere, a parer mio, è quello di prendere da spunto, per un servizio pensato in primis per i cittadini che vivono quotidianamente la città, agli esercenti, piccoli e locali, ai produttori locali e poi anche per i turisti.

Se il Mercato Europeo è una macchina organizzata potente e imponente, un pacchetto chiavi in mano offerto a molti Comuni un poco oneroso da replicare, dovrebbe, alle Istituzioni ed Enti di categoria far saltare la mosca al naso.
Soprattutto perché di ricchezza e ridistribuzione sul territorio lascia poco, anzi, sottrae.
Tolti due o tre bar.

E allora perché non facciamo un (altro)Mercato anche noi, ma non per invidia, non per sfida, ma per economia?

Per promuovere i prodotti del territorio, gli artigiani del territorio, ristoranti e attività produttive del territorio, le ricette, le tradizioni e i luoghi stessi del territorio

Facendo due cose:
un mercato dei produttori e dei contadini locali permanente, non una volta al mese, e una Fiera/Vetrina/Tavolata da rendere poi, magari, un appuntamento fisso e magari itinerante delle eccellenze alimentari che abbiamo noi

Banchetti vetrina e assaggio del Vino della Brianza e Val Curone, l'olio favoloso di Perledo, i formaggi artigianali della Valsassina e dei suoi alpeggi, la torta e i dolcetti di Lecco, i Cabiadini di Introbio, i Missoltini e le specialità dei pescatori dell'Adda e del Lago, le castagne di Figina, la carne ovina e caprina di Casargo; le verdure della piana; i piccoli frutti dell’altopiano di Barzio; le piante antiche di Brivio, il pane con lievito madre della Valle San Martino e Colle Brianza; il farro e cereali autoctoni di Monte Marenzo, le birre crude di Garlate e Galbiate, il cioccolato di Pescarenico. I funghi porcini dei nostri boschi e decine di altre cose ancora; per stare solo sull'alimentare locale.

E nella bella stagione (anche se pare pioverà per sempre) buoni per pranzi e cene nei ristoranti dove queste specialità si trasformavano in piatti e assaggi, un elenco di ristoranti e B&B ect

E portiamo questi banchetti, queste tavolate, queste specialità, nelle Piazze, splendide, dei rioni con bus navetta di LineeLecco gratuiti o prezzo calmierato.

Per i cittadini di Lecco e anche per i turisti che vengono per il nostro patrimonio culturale mica per l’aiuola con i fiori o la statua lucidata.

E intorno a questa fiera, queste bancarelle, queste tavolate, narriamo la storia del rione, del luogo, la storia degli stessi prodotti, da letture ad alta voce di libro, con percorsi culturali, artistici e ambientali

Tutto, luoghi, prodotti, storie, strumenti di promozione e magari col tempo anche con iniziative complementari:
La creazione di un marchio per tutelare e valorizzare prodotti e luoghi e un portale web istituzionale per la vendita online.

Per la città, per i cittadini, con i cittadini

Paolo Trezzi
Paolo Trezzi
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.