Alla Clinica Diagnostica la dottoressa Stella Galbiati, nutrizionista, esperta di piani alimentari personalizzati
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In un mondo dove velocità, compulsività, superficialità caratterizzano spesso le giornate, imparare a mangiare sano e in modo corretto, bilanciando gli alimenti e i tempi dei pasti, rappresenta il primo passo verso un benessere psico-fisico generale.
Affidarsi a un professionista esperto, in grado di indirizzare la persona sul percorso giusto da seguire e da mantenere è fondamentale per risolvere i problemi di diversa natura che portano a rivolversi allo specialista.La dottoressa Stella Galbiati, laureata in Scienze della Nutrizione Umana e iscritta all'albo dei Biologi, fa parte del team di medici specialisti della Clinica Diagnostica di Carnate. E' una nutrizionista e si occupa di redigere piani alimentari per diverse esigenze (corretta alimentazione, miglioramento della composizione corporea, per sportivi, allergie, intolleranze e problemi di salute con diagnosi accertata).
A lei abbiamo chiesto un inquadramento della sua figura e una fotografia del paziente e del percorso sul quale viene accompagnato.
Dottoressa Galbiati, chi è anzitutto il nutrizionista e quali sono le ragioni che spingono un paziente a chiedere un consulto?
Il nutrizionista è anzitutto un biologio, specialista della nutrizione. Dunque un professionista che ha compiuto un lungo percorso di studi specifici. Sono diverse le ragioni che spingono a rivolgersi a un nutrizionista: la volontà di perdere peso, questioni estetiche, problematiche connesse alla salute come allergie, intolleranze, sofferenze cardiache. Spesso infatti, per una patologia che richiede una terapia farmacologica è necessario affiancarne una anche alimentare.
Il nutrizionista è un comparto stagno, che fa storia a sé oppure può prevedere un azione modulata su più fronti e specialità?
Quando approcciamo un paziente ci troviamo a costruire con lui e per lui un percorso medico e in molti casi lo dobbiamo fare tenendo conto di altre patologie pregresse o di necessità specifiche che lo hanno portato sino a noi. Può esserci il bisogno di perdere peso per aiutare poi l'ortopedico oppure il cardiologo o il diabetologo con una rimodulazione dell'alimentazione perchè il fisico è in sofferenza. Molto spesso disturbi alimentari, come fame compulsiva e sbagliata, sono legati a stress e tensioni e quindi subentra il fattore psicologico sul quale è necessario lavorare. L'interazione tra più figure mediche è molto frequente e qui alla clinica disponiamo di molti specialisti con cui collaboro e mi consulto.
Come si individua il percorso da intraprendere e ci sono degli strumenti in ausilio?
Il nutrizionista anzitutto ricostruisce la storia clinica del paziente e lo “intervista” sulle motivazioni che lo hanno condotto a chiedere il suo intervento, sulle patologie da cui è affetto, sui disturbi e sulle sue aspettative. Fa una anamnesi alimentare e per analizzare la composizione corporea si avvale della bioimpedenziometria che consente di capire la struttura fisica di una persona quindi la percentuale di grassi, di liquidi, di massa muscolare. A questo punto, una volta ottenuto un quadro preciso, si fissa col paziente degli obiettivi per un calo ponderale del peso stilando un piano alimentare basato sulle abitudini, sugli stili di vita, sui suoi gusti. Stabilisce dei controlli (dopo una settimana, dopo un mese) e verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Lo scopo è arrivare a diradare i controlli, dilazionandoli nel tempo in modo da raggiungere un mantenimento dello stile di vita raggiunto.
Oggi si parla di cattive abitudini alimentari. Come riconoscerle e combatterle e quali consigli si sente di dare?
Anzitutto le diete fai da te, senza la consulenza di un professionista sono quanto di più sbagliato si possa fare specie se si fanno scelte estreme. Poi bisogna imparare a leggere le etichette dei prodotti che si trovano sugli scaffali del supermercato e lì si otterrebbero tante informazioni sui gli alimenti che comperiamo e mangiamo. Bisogna fare anche scelte di qualità, che spesso comportano un peso economico, ma che ci garantiscono una migliore nutrizione. Oggi si mangia troppo di tutto e la cattiva alimentazione è spesso influenzata da esigenze di tempo e di vita che ci inducono a correre, a non fermarci, a fare scelte dettate dalla fretta oppure da cioè che alla vista ci appare bello, perfetto, gustoso. E magari non è sano. È un lavoro lungo, a volte costoso sotto diversi punti di vista ma sul medio-lungo periodo porta i suoi benefici e anche i suoi risparmi.
Affidarsi a un professionista esperto, in grado di indirizzare la persona sul percorso giusto da seguire e da mantenere è fondamentale per risolvere i problemi di diversa natura che portano a rivolversi allo specialista.La dottoressa Stella Galbiati, laureata in Scienze della Nutrizione Umana e iscritta all'albo dei Biologi, fa parte del team di medici specialisti della Clinica Diagnostica di Carnate. E' una nutrizionista e si occupa di redigere piani alimentari per diverse esigenze (corretta alimentazione, miglioramento della composizione corporea, per sportivi, allergie, intolleranze e problemi di salute con diagnosi accertata).
A lei abbiamo chiesto un inquadramento della sua figura e una fotografia del paziente e del percorso sul quale viene accompagnato.
Dottoressa Galbiati, chi è anzitutto il nutrizionista e quali sono le ragioni che spingono un paziente a chiedere un consulto?
Il nutrizionista è anzitutto un biologio, specialista della nutrizione. Dunque un professionista che ha compiuto un lungo percorso di studi specifici. Sono diverse le ragioni che spingono a rivolgersi a un nutrizionista: la volontà di perdere peso, questioni estetiche, problematiche connesse alla salute come allergie, intolleranze, sofferenze cardiache. Spesso infatti, per una patologia che richiede una terapia farmacologica è necessario affiancarne una anche alimentare.
Il nutrizionista è un comparto stagno, che fa storia a sé oppure può prevedere un azione modulata su più fronti e specialità?
Quando approcciamo un paziente ci troviamo a costruire con lui e per lui un percorso medico e in molti casi lo dobbiamo fare tenendo conto di altre patologie pregresse o di necessità specifiche che lo hanno portato sino a noi. Può esserci il bisogno di perdere peso per aiutare poi l'ortopedico oppure il cardiologo o il diabetologo con una rimodulazione dell'alimentazione perchè il fisico è in sofferenza. Molto spesso disturbi alimentari, come fame compulsiva e sbagliata, sono legati a stress e tensioni e quindi subentra il fattore psicologico sul quale è necessario lavorare. L'interazione tra più figure mediche è molto frequente e qui alla clinica disponiamo di molti specialisti con cui collaboro e mi consulto.
Come si individua il percorso da intraprendere e ci sono degli strumenti in ausilio?
Il nutrizionista anzitutto ricostruisce la storia clinica del paziente e lo “intervista” sulle motivazioni che lo hanno condotto a chiedere il suo intervento, sulle patologie da cui è affetto, sui disturbi e sulle sue aspettative. Fa una anamnesi alimentare e per analizzare la composizione corporea si avvale della bioimpedenziometria che consente di capire la struttura fisica di una persona quindi la percentuale di grassi, di liquidi, di massa muscolare. A questo punto, una volta ottenuto un quadro preciso, si fissa col paziente degli obiettivi per un calo ponderale del peso stilando un piano alimentare basato sulle abitudini, sugli stili di vita, sui suoi gusti. Stabilisce dei controlli (dopo una settimana, dopo un mese) e verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Lo scopo è arrivare a diradare i controlli, dilazionandoli nel tempo in modo da raggiungere un mantenimento dello stile di vita raggiunto.
Oggi si parla di cattive abitudini alimentari. Come riconoscerle e combatterle e quali consigli si sente di dare?
Anzitutto le diete fai da te, senza la consulenza di un professionista sono quanto di più sbagliato si possa fare specie se si fanno scelte estreme. Poi bisogna imparare a leggere le etichette dei prodotti che si trovano sugli scaffali del supermercato e lì si otterrebbero tante informazioni sui gli alimenti che comperiamo e mangiamo. Bisogna fare anche scelte di qualità, che spesso comportano un peso economico, ma che ci garantiscono una migliore nutrizione. Oggi si mangia troppo di tutto e la cattiva alimentazione è spesso influenzata da esigenze di tempo e di vita che ci inducono a correre, a non fermarci, a fare scelte dettate dalla fretta oppure da cioè che alla vista ci appare bello, perfetto, gustoso. E magari non è sano. È un lavoro lungo, a volte costoso sotto diversi punti di vista ma sul medio-lungo periodo porta i suoi benefici e anche i suoi risparmi.