La 'Madonna del Latte' salvata da una valmadrerese: Erica Farina racconta il suo lavoro

Non si sono fatti attendere i complimenti dell’Amministrazione comunale di Valmadrera rivolti alla concittadina Erica Farina, giovane restauratrice diplomatasi presso l'Accademia di Belle Arti Aldo Galli, cui è stato affidato l'intervento di restauro dell’affresco La Madonna del Latte, parte del progetto di valorizzazione e promozione dell'importante patrimonio culturale della Parrocchia di Sant'Orsola a Como.
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“Ho sviluppato la passione per l’arte al liceo, la materia che catturava il mio interesse è sempre stata la storia dell’arte. Già alle scuole medie avevo una propensione per il disegno e per tutto ciò che potesse stimolare la creatività e la manualità. Anche i viaggi con i miei genitori sono stati fondamentali per appassionarmi all’arte in ogni sua forma. Questo interesse non mi ha mai abbandonata, ha influenzando le mie scelte di studio e di vita. Il mio percorso verso la carriera di restauratrice è iniziato con la decisione di iscrivermi, dopo il liceo, alla facoltà di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como. Qui, ho scoperto un mondo nuovo, dove la passione per l'arte si coniugava con la scienza e la tecnica. Ho studiato la storia dell'arte, le tecniche pittoriche e scultoree, la chimica, i materiali artistici e i metodi di conservazione. Ogni lezione, ogni progetto pratico, mi avvicinava sempre di più al mio obiettivo: poter lavorare a stretto contatto con le opere d'arte, preservandole per le future generazioni” ha spiegato Erica Farina, attualmente restauratrice specializzata nella conservazione e nel restauro di opere d'arte, in particolare affreschi, gessi, stucchi, materiali lapidei e musivi. 
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Durante gli anni universitari diversi sono stati i progetti di restauro che le hanno permesso di lavorare su dipinti, affreschi, sculture e manufatti antichi, esperienze preziose che l’hanno aiutata ad affinare competenze tecniche sviluppando un approccio meticoloso e rispettoso verso le opere d’arte. “Queste esperienze pratiche sono state fondamentali per capire quanto fosse gratificante vedere un'opera d'arte tornare al suo splendore originale grazie al mio intervento. Tra i progetti più significativi a cui ho partecipato, vorrei citare il restauro del presbiterio e dell'arco trionfale della chiesa di San Giovanni a Torno, sul lago di Como, il restauro dell'edicola Erba nel cimitero monumentale di Milano, il restauro conservativo dell’opera di street art di Blu, nell’ex discoteca Woodpecker di Milano Marittima e il restauro dei modelli in gesso presenti nel museo di Villa Carlotta a Tremezzo. Questi interventi sono stati particolarmente importanti per me, non solo per la rilevanza storica e artistica delle opere, ma anche per l'opportunità di lavorare su siti di grande valore culturale e di collaborare con altri esperti del settore” ha spiegato, sottolineando come il patrimonio artistico e culturale in cui siano immersi sia una risorsa inestimabile che merita di essere preservata e valorizzata per le future generazioni. “La valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale sono aspetti fondamentali del mio lavoro. Preservare un'opera d'arte non significa solo mantenerla fisicamente intatta, ma anche renderla accessibile e comprensibile al pubblico” ha aggiunto. 
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Da questa passione sono nati due progetti, per lei molto importanti, sorti nell’ambito della tesi conclusiva del Corso di Restauro, discussa a novembre 2023. I progetti hanno interessato la chiesa Sant’Orsola a Como, di cui poi le è stato affidato l’intervento di restauro. “Questa Chiesa è come un piccolo scrigno, al suo interno contiene una collezione di affreschi, strappati e staccati, che meritava di essere recuperata. Ci troviamo di fronte a opere attribuite, per la maggior parte, alla cosiddetta scuola comasca, un movimento pittorico legato al patrimonio giottesco, ed affine ad un'altra scuola, più rinomata, ossia quella riminese e romagnola. In questo contesto mi sono occupata del restauro dell’affresco strappato che raffigura la Madonna del Latte, un’opera complessa che necessitava di un intervento volto a ripristinarne la stabilità fisica e la leggibilità degli aspetti formali originali” ha spiegato. 
Di anno in anno, infatti, la parrocchia e l’Accademia Aldo Galli si stanno impegnando nella conservazione e nel restauro degli altri dipinti che ne sono fortemente bisognosi. È attualmente in restauro un altro affresco e la previsione è di completare anche tutti gli altri interventi. 
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“Parallelamente ho sviluppato un progetto di valorizzazione e musealizzazione della chiesa quattrocentesca della Parrocchia, luogo dove è esposta la collezione, con l’obiettivo di promuovere un patrimonio che, a mio avviso, non può più rimanere nell’ombra in una città come Como che, come tutti ben sappiamo, è già ampiamente intrisa di luoghi di spessore e di rilevanza artistica. La chiesa di Sant’Orsola meriterebbe di avere il proprio posto e di rivestire un ruolo ben preciso all’interno di un circuito culturale ben definito e già esistente. Le principali proposte che ho creato si avvalgono delle tecnologie digitali di tipo interattivo applicate ai beni culturali: ho infatti prodotto un virtual tour interattivo e immersivo dell’ambiente e una ricostruzione 3D dell’architettura della chiesa che contengono al loro interno dettagliate descrizioni storico artistiche” ha spiegato, augurandosi di veder realizzati questi progetti, in nome del nostro patrimonio culturale, risorsa economica di grande valore e tesoro inestimabile per tutta la collettività. 
Questi due progetti saranno presentati al pubblico sabato 25 maggio alle ore 20.45 presso la Chiesa di Sant’Orsola (Viale 125, Como). E’ prevista anche la visita alla Chiesa quattrocentesca ed alla sua collezione di affreschi.
Sa.A.
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