Lecco: è scomparso Peppino Mazzoleni, noto musicista e compositore
È profondo il cordoglio in città per la scomparsa di Giuseppe Mazzoleni, per tutti semplicemente Peppino, conosciutissimo a Lecco per la sua intensa storia di musicista, compositore e pittore. Aveva 95 anni, e nel 2021 aveva dato alle stampe un volumetto in cui racchiudeva i ricordi di una vita intera a partire da quando, frequentando l'oratorio parrocchiale del quartiere di Castello, ebbe modo, grazie a don Giosuè De Nova, appassionato di mandolino, di entrare in una sorta di orchestra giovanile.
Per lui fu il primo passo di una lunga carriera musicale, che ha preso vigore nell'immediato dopoguerra '45 con i primi concertini nel teatrino di via Fiumicella (l'attuale Palladium) e lo ha portato a comporre qualcosa come 300 canzoni. Negli anni '60, poi, Mazzoleni divenne l'anima dell'orchestra Blue Moon, destinata a ricevere diversi riconoscimenti.
"Suonavamo alla Tavernella di Oggiono, un locale molto bello frequentato dai milanesi; in quel periodo conobbi Gene Guglielmi, cantante di Calolziocorte, che accompagnai come pianista" raccontava Mazzoleni nel suo libro, in cui poi ricordava gli spettacoli presentati da Pippo Baudo, nonché l'Azalea di Castello, le serate a Maggianico con Corrado e con la regia di don Giacomo Tagliabue, senza dimenticare le mostre di pittura, diverse personali, come quelle alla Galleria Civica di Lecco. E ancora, le trasmissioni a TV Lecco con Germano Campione e poi a Telespazio, l’esaltante recital "E la luce fu", spettacolo del Messaggio ’73 con oltre cento repliche più volte alla ribalta dei canali nazionali, e infine la direzione per tanti anni del Coro della Terza Età, in una lunga storia di passione per la musica e per l'arte.
Peppino Mazzoleni lascia la figlia Loredana con Nicola, il fratello Felice e il resto dei famigliari. Le esequie si terranno nella Chiesa Parrocchiale di Castello lunedì 20 maggio alle 10.45, dopodiché il feretro sarà accompagnato alla cremazione.
Per lui fu il primo passo di una lunga carriera musicale, che ha preso vigore nell'immediato dopoguerra '45 con i primi concertini nel teatrino di via Fiumicella (l'attuale Palladium) e lo ha portato a comporre qualcosa come 300 canzoni. Negli anni '60, poi, Mazzoleni divenne l'anima dell'orchestra Blue Moon, destinata a ricevere diversi riconoscimenti.
"Suonavamo alla Tavernella di Oggiono, un locale molto bello frequentato dai milanesi; in quel periodo conobbi Gene Guglielmi, cantante di Calolziocorte, che accompagnai come pianista" raccontava Mazzoleni nel suo libro, in cui poi ricordava gli spettacoli presentati da Pippo Baudo, nonché l'Azalea di Castello, le serate a Maggianico con Corrado e con la regia di don Giacomo Tagliabue, senza dimenticare le mostre di pittura, diverse personali, come quelle alla Galleria Civica di Lecco. E ancora, le trasmissioni a TV Lecco con Germano Campione e poi a Telespazio, l’esaltante recital "E la luce fu", spettacolo del Messaggio ’73 con oltre cento repliche più volte alla ribalta dei canali nazionali, e infine la direzione per tanti anni del Coro della Terza Età, in una lunga storia di passione per la musica e per l'arte.
Peppino Mazzoleni lascia la figlia Loredana con Nicola, il fratello Felice e il resto dei famigliari. Le esequie si terranno nella Chiesa Parrocchiale di Castello lunedì 20 maggio alle 10.45, dopodiché il feretro sarà accompagnato alla cremazione.