In mostra al Ghisallo 185 maglie di società ciclistiche, anche lecchesi
Il museo del ciclismo presso il santuario Madonna del Ghisallo, sul valico in Comune di Magreglio, ha visto l’esposizione in apposite bacheche di 185 maglie delle società di dieci province lombarde già presenti o tuttora operanti nel panorama nazionale dei corridori delle due ruote a pedale. La rassegna è stata chiamata “C’era una volta la maglia”, con pezzi rari da collezione appartenenti anche a noti corridori, da Gianni Bugno a Moreno Argentin, al compianto Fabio Casartelli.
L’esposizione ha visto anche “casacche” di società del territorio lecchese, grazie all’interessamento del delegato provinciale della FCI Alessandro Bonacina, residente in quartiere Acquate, ben noto, non solo nel mondo del pedale, per la sua passione verso varie iniziative che hanno interessato la città in tempi anche recenti, come l’arrivo per tre anni consecutivi, ad iniziare dal 2011, del Giro di Lombardia sul tratto del lungolago, vicino al monumento ai Caduti.
Nelle vetrine dell’esposizione sono state fotografate le maglie con riferimenti alla città di Lecco e al suo territorio. La panoramica è senz’altro incompleta, essendo possibile che qualche altra maglia sia sfuggita. Sicuramente manca, perché è stata segnalata anche da un ex corridore, la casacca del Moto Velo Club Lecco fondato nel 1922 e che ha avuto sede per tanti anni presso il Bar Manzoni dell’omonima piazza.
Quest'ultimo sodalizio, costituito appunto oltre cento anni fa, ereditava l’attività dell’Unione Sportiva Lecchese che aveva organizzato le prime gare ciclistiche nel territorio, ad iniziare da una classica internazionale dell’epoca, il Giro delle Alpi Orobie. Il percorso della prova si snodava sul tracciato Lecco-Sondrio-Passo dell’Aprica-Edolo-Brenno-Lovere-Bergamo-Lecco: era una gara da titani, considerando le strade dell’epoca tutte sterrate, polverose nella siccità e fangose nella pioggia. Vi era in palio la coppa Città di Lecco, opera dello scultore Giuseppe Cantù. La prima edizione del Giro delle Alpi Orobie vide il successo del francese Lignon, su Bianchi. L’ultima edizione della corsa, alla vigilia del secondo conflitto mondiale 1915/1918, registrò il trionfo del forte corridore Ugo Agostoni di Lissone. In ricordo di questo atleta si disputa oggi una classica del trittico lombardo, la Coppa Agostoni, che si affianca alla Bernocchi e alle Tre Valli Varesine.
Coloro che avessero a disposizione una maglia del Moto Velo Club Lecco sono invitati a contattare il delegato provinciale, il cav. Alessandro Bonacina, per conservarla come cimelio di una società che nella sua attività ciclistica (ora cessata, mentre rimane la motociclistica) ha organizzato una classica per i dilettanti di prima categoria, ovvero i più vicini al passaggio nei professionisti, come la Coppa Martiri della Liberazione. Si tratta di una corsa che ha visto tra i vincitori Felice Gimondi e nell’ultima edizione Tino Conti, di Cibrone di Nibionno, che ha ottenuto ottimi risultati anche tra i professionisti, dal Giro d’Italia ai Mondiali.
L’esposizione ha visto anche “casacche” di società del territorio lecchese, grazie all’interessamento del delegato provinciale della FCI Alessandro Bonacina, residente in quartiere Acquate, ben noto, non solo nel mondo del pedale, per la sua passione verso varie iniziative che hanno interessato la città in tempi anche recenti, come l’arrivo per tre anni consecutivi, ad iniziare dal 2011, del Giro di Lombardia sul tratto del lungolago, vicino al monumento ai Caduti.
Nelle vetrine dell’esposizione sono state fotografate le maglie con riferimenti alla città di Lecco e al suo territorio. La panoramica è senz’altro incompleta, essendo possibile che qualche altra maglia sia sfuggita. Sicuramente manca, perché è stata segnalata anche da un ex corridore, la casacca del Moto Velo Club Lecco fondato nel 1922 e che ha avuto sede per tanti anni presso il Bar Manzoni dell’omonima piazza.
Quest'ultimo sodalizio, costituito appunto oltre cento anni fa, ereditava l’attività dell’Unione Sportiva Lecchese che aveva organizzato le prime gare ciclistiche nel territorio, ad iniziare da una classica internazionale dell’epoca, il Giro delle Alpi Orobie. Il percorso della prova si snodava sul tracciato Lecco-Sondrio-Passo dell’Aprica-Edolo-Brenno-Lovere-Bergamo-Lecco: era una gara da titani, considerando le strade dell’epoca tutte sterrate, polverose nella siccità e fangose nella pioggia. Vi era in palio la coppa Città di Lecco, opera dello scultore Giuseppe Cantù. La prima edizione del Giro delle Alpi Orobie vide il successo del francese Lignon, su Bianchi. L’ultima edizione della corsa, alla vigilia del secondo conflitto mondiale 1915/1918, registrò il trionfo del forte corridore Ugo Agostoni di Lissone. In ricordo di questo atleta si disputa oggi una classica del trittico lombardo, la Coppa Agostoni, che si affianca alla Bernocchi e alle Tre Valli Varesine.
Coloro che avessero a disposizione una maglia del Moto Velo Club Lecco sono invitati a contattare il delegato provinciale, il cav. Alessandro Bonacina, per conservarla come cimelio di una società che nella sua attività ciclistica (ora cessata, mentre rimane la motociclistica) ha organizzato una classica per i dilettanti di prima categoria, ovvero i più vicini al passaggio nei professionisti, come la Coppa Martiri della Liberazione. Si tratta di una corsa che ha visto tra i vincitori Felice Gimondi e nell’ultima edizione Tino Conti, di Cibrone di Nibionno, che ha ottenuto ottimi risultati anche tra i professionisti, dal Giro d’Italia ai Mondiali.
A.B.