Lecco: la Via degli Dei di due Seniores del CAI
130 km, 4600 metri di dislivello in salita e 4550 in discesa, 6 tappe a piedi con lo zaino in spalla.
Sono i numeri della Via degli Dei (da Bologna a Firenze) percorsi da Mario Stoppini (classe 1944) di Imbersago e Claudio Santoro (classe 1952) di Lecco, entrambi iscritti al Gruppo Seniores del CAI di Lecco (Gruppo Età d’Oro).
I due hanno alle spalle un discreto palmarès di itinerari a piedi che negli anni scorsi li ha condotti sui cammini spagnoli verso Santiago de Compostela (Camino Frances, Camino Aragones, Camino del Norte e Camino Primitivo), ma non mancano le puntate in terra italiana come la Via Francigena, percorsa da Monteriggioni fino a Roma o il cammino di Oropa.
La partenza è da Bologna il 9 maggio con l’approccio ai chilometri di portici che conducono fino al Santuario della Madonna di San Luca, a cui fanno seguito l’ascesa al Monte Adone e ai suoi contrafforti pliocenici; si calpesta il basolato antico della Flaminia militare, costruita nel 187 a.c. dal Console Flaminio, si prosegue fino ai 900 metri slm del Passo della Futa, con la visita al Cimitero Germanico che ospita i resti di 31.000 soldati tedeschi, per scendere verso i paesaggi verdeggianti del Mugello e con lo strappo finale dell’ascesa al Monte Senario (800 mt slm) che spalanca le porte verso Firenze raggiunta il 14 maggio, non senza aver prima attraversato Fiesole, ricca di vestigia etrusche.
Ovviamente le soste serali erano anche un momento per godere della enogastronomia del territorio che in Emilia e in Toscana non manca certo di offrire ottime ipotesi per rifocillarsi a dovere.
Sono i numeri della Via degli Dei (da Bologna a Firenze) percorsi da Mario Stoppini (classe 1944) di Imbersago e Claudio Santoro (classe 1952) di Lecco, entrambi iscritti al Gruppo Seniores del CAI di Lecco (Gruppo Età d’Oro).
I due hanno alle spalle un discreto palmarès di itinerari a piedi che negli anni scorsi li ha condotti sui cammini spagnoli verso Santiago de Compostela (Camino Frances, Camino Aragones, Camino del Norte e Camino Primitivo), ma non mancano le puntate in terra italiana come la Via Francigena, percorsa da Monteriggioni fino a Roma o il cammino di Oropa.
Adesso è la volta di questo cammino che negli ultimi anni ha registrato una notevole crescita e che, prendendo di traverso l’appennino tosco/emiliano conduce dai capoluoghi di regione della Emilia Romagna a quello della Toscana.
La partenza è da Bologna il 9 maggio con l’approccio ai chilometri di portici che conducono fino al Santuario della Madonna di San Luca, a cui fanno seguito l’ascesa al Monte Adone e ai suoi contrafforti pliocenici; si calpesta il basolato antico della Flaminia militare, costruita nel 187 a.c. dal Console Flaminio, si prosegue fino ai 900 metri slm del Passo della Futa, con la visita al Cimitero Germanico che ospita i resti di 31.000 soldati tedeschi, per scendere verso i paesaggi verdeggianti del Mugello e con lo strappo finale dell’ascesa al Monte Senario (800 mt slm) che spalanca le porte verso Firenze raggiunta il 14 maggio, non senza aver prima attraversato Fiesole, ricca di vestigia etrusche.
Il meteo è stato a dir poco clemente con i due viandanti che hanno potuto gestire le fatiche del cammino in un ambiente soleggiato e fresco, schivando le perturbazioni atmosferiche del periodo.
Ovviamente le soste serali erano anche un momento per godere della enogastronomia del territorio che in Emilia e in Toscana non manca certo di offrire ottime ipotesi per rifocillarsi a dovere.