Regione: fondi per la sicurezza, bocciata la mozione PD
È stata bocciata, oggi in Consiglio regionale, una mozione del Pd, a prima firma del consigliere e vicesegretario regionale Gian Mario Fragomeli, che chiedeva alla Regione di aumentare i fondi destinati ai comuni per la sicurezza, di chiedere al Governo i fondi per l’assunzione di duemila agenti di polizia locale in più (per tutta Italia) e di prevedere figure come gli “street tutor” e altre forme innovative di presidio e prevenzione. Solo quattro consiglieri di Forza Italia, in maggioranza, hanno votato a favore, mentre Fratelli d’Italia, Lega e Lombardia Ideale si sono espressi con un no.
“Partiamo da un dato di fatto – dichiara Fragomeli - che la giunta Fontana ha tagliato i fondi per la sicurezza del 40% rispetto allo scorso anno e, nonostante questo, ogni volta che c’è un evento criminale la destra si sbraccia per additare altri, soprattutto i sindaci. Noi alla sicurezza teniamo davvero, mentre a destra con una mano tagliano e con l’altra accusano. Vogliamo vedere fatti concreti, partendo dalla prevenzione e dal presidio delle situazioni più difficili, perché la repressione da sola non basta, anzi, spesso è solo una bandierina di propaganda. Un fatto concreto sarebbe stato quello di ripianare i tagli, di dare ai comuni risorse maggiori per acquistare dotazioni per la sicurezza, di chiedere al Governo di prevedere risorse per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale e tanto altro. Ci hanno detto di no, quasi sdegnati, per poi attendere il prossimo fatto di sangue per minacciare di schierare l’esercito. Così non si va da nessuna parte”.
“Partiamo da un dato di fatto – dichiara Fragomeli - che la giunta Fontana ha tagliato i fondi per la sicurezza del 40% rispetto allo scorso anno e, nonostante questo, ogni volta che c’è un evento criminale la destra si sbraccia per additare altri, soprattutto i sindaci. Noi alla sicurezza teniamo davvero, mentre a destra con una mano tagliano e con l’altra accusano. Vogliamo vedere fatti concreti, partendo dalla prevenzione e dal presidio delle situazioni più difficili, perché la repressione da sola non basta, anzi, spesso è solo una bandierina di propaganda. Un fatto concreto sarebbe stato quello di ripianare i tagli, di dare ai comuni risorse maggiori per acquistare dotazioni per la sicurezza, di chiedere al Governo di prevedere risorse per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale e tanto altro. Ci hanno detto di no, quasi sdegnati, per poi attendere il prossimo fatto di sangue per minacciare di schierare l’esercito. Così non si va da nessuna parte”.