Lecco: 'Montessori in fiore' continua a piacere, in tanti al CFP Consolida
E' a cinque minuti dal centro. Ma da “lassù” non sembra nemmeno più di essere in città: la sede di via Montessori – per chi, a Lecco ha bisogno di riferimenti, la strada a fondo chiuso che si dipana da via ai Poggi, esattamente all'altezza dalla Trattoria Giovannella in Canto - del Centro di Formazione Professionale Consolida sabato pomeriggio ha aperto le proprie porte, riproponendo un appuntamento diventato un must del mese di maggio, il mese della festa della mamma ma anche dello “scoppio” della primavera, con i suoi fiori.
Montessori in fiore, dunque il nome dell'evento, nato più di 10 anni fa, come spiega Filippo Bugiada, per far capire come il CFP non fosse più una scuola per disabili ed evidentemente atteso dagli habitué e non solo, visto il vivace via via di visitatori, divenuti poi anche giocatori – specie i più piccoli, per i quali sono stati proposti laboratori a tema e una caccia al tesoro – e acquirenti, perché vuoi non comprarla una petunia o sei piantine di pomodorini datterino?
In “mostra”, nelle serre, i “frutti” del lavoro dei giovani che frequentano il Corso Agricolo, mentre il parco che attornia la struttura è stato ulteriormente abbellito dalle produzioni firmate dai “colleghi” che frequentano invece – nelle altre due sedi del Centro – il Corso Grafico e Grafico PPD.
“Tre corsi, ma la filosofia è la stessa: accompagnare i ragazzi nell'apprendimento facendo cose pratiche, imparando un mestiere sostanzialmente. Quindi mettendo un po' da parte il concetto di scuola tradizionale, che ha un impianto più difficile per chi ha bisogno di "fare". Noi partiamo dal fare e poi recuperiamo gli elementi teorici che comunque sono importanti. Ribaltiamo il paradigma "prima la teoria, poi eventualmente la pratica". La scuola, di solito, fa fatica a fare laboratori. Noi invece prima facciamo l'esperienza e poi recuperiamo le dimensioni teoriche, che sono comunque alla base dell'esperienza. Questa è la nostra filosofia” spiega il direttore Gabriele Marinoni.
“In più cerchiamo di personalizzare molto: cerchiamo di rendere la scuola a misura di ciascuno. Ogni ragazzo ha un suo progetto e partiamo dal suo livello di competenza. Non usiamo quindi una valutazione assoluta, “tutti devono arrivare lì”. Ma partiamo da dove ciascuno è per misurare poi i progressi che vengono fatti. Alla fine i ragazzi fanno un esame di qualifica, perché siamo un CFP come tutti. Hanno una qualifica triennale o quadriennale per chi si ferma un anno in più, dedicato a chi ha più desiderio di approfondire. Normalmente dopo tre anni si entra nel mondo del lavoro”.
E – come rimarca con orgoglio il tutor Filippo Bugiada – il ragazzi del Corso Agricolo, sono ricercati dal mercato, riscendo dunque ad avere delle prospettive occupazionali.
“Questa festa – aggiunge ancora il Direttore Marinoni - arriva sempre a maggio, nel periodo della festa della mamma. Apriamo volentieri i nostri laboratori al territorio, lo facciamo una volta solo l'anno, perché non vogliamo dare l'immagine della scuola commerciale. Montessori in fiore è però anche un momento in cui le famiglie e gli amici del Centro vengono a visitarci”.
Dimostrandosi anche solidali, sostenendo l'iniziativa “Dona un fiore – fai sbocciare la tua comunità”, lanciata all’interno del progetto The Factory, di cui il CFP Consolida è ente capofila, lasciando dunque offerte da tramutare in piantine e vasetti da donare alle persone sole che vivono nei quartieri di Belledo, Germanedo e Caleotto, in un prendersi cura in circolo.
Presenti, poi, anche i banchi del Ristorante Fiore, con cui i Centro collabora, così come di Cascina Rampello della Cooperativa Sociale Liberi Sogni, per deliziose degustazioni, in aggiunta alla merenda preparata da altri ragazzi coinvolti in altro progetto.
200 complessivamente i giovani che gravitano attorno al CFP, con 140-150 iscritti ed una cinquantina di alunni delle scuole medie di tutta la Provincia che partecipano a progetti integrati e dunque “integrano la loro esperienza scolastica con i nostri laboratori” come spiega il Direttore.
“Quello che fanno da noi viene valorizzato ai fini dell'esame finale e diventa una marcia in più per contenere la dispersione o favorire il successo formativo. L'équipe, invece, è composta da 30 operatori, tra insegnanti e educatori, seguiti da una quindicina d'anni da un responsabile scientifico che è un pedagogista piuttosto conosciuto, Daniele Novara. La sua presenza ha permesso al gruppo di formatori, rimasto piuttosto stabile, di crescere continuamente. E' una “manutenzione” che facciamo su di noi per essere più efficaci sul lavoro con i ragazzi”.
L'entusiasmo, sabato, si è toccato con mano.
Montessori in fiore, dunque il nome dell'evento, nato più di 10 anni fa, come spiega Filippo Bugiada, per far capire come il CFP non fosse più una scuola per disabili ed evidentemente atteso dagli habitué e non solo, visto il vivace via via di visitatori, divenuti poi anche giocatori – specie i più piccoli, per i quali sono stati proposti laboratori a tema e una caccia al tesoro – e acquirenti, perché vuoi non comprarla una petunia o sei piantine di pomodorini datterino?
In “mostra”, nelle serre, i “frutti” del lavoro dei giovani che frequentano il Corso Agricolo, mentre il parco che attornia la struttura è stato ulteriormente abbellito dalle produzioni firmate dai “colleghi” che frequentano invece – nelle altre due sedi del Centro – il Corso Grafico e Grafico PPD.
“Tre corsi, ma la filosofia è la stessa: accompagnare i ragazzi nell'apprendimento facendo cose pratiche, imparando un mestiere sostanzialmente. Quindi mettendo un po' da parte il concetto di scuola tradizionale, che ha un impianto più difficile per chi ha bisogno di "fare". Noi partiamo dal fare e poi recuperiamo gli elementi teorici che comunque sono importanti. Ribaltiamo il paradigma "prima la teoria, poi eventualmente la pratica". La scuola, di solito, fa fatica a fare laboratori. Noi invece prima facciamo l'esperienza e poi recuperiamo le dimensioni teoriche, che sono comunque alla base dell'esperienza. Questa è la nostra filosofia” spiega il direttore Gabriele Marinoni.
“In più cerchiamo di personalizzare molto: cerchiamo di rendere la scuola a misura di ciascuno. Ogni ragazzo ha un suo progetto e partiamo dal suo livello di competenza. Non usiamo quindi una valutazione assoluta, “tutti devono arrivare lì”. Ma partiamo da dove ciascuno è per misurare poi i progressi che vengono fatti. Alla fine i ragazzi fanno un esame di qualifica, perché siamo un CFP come tutti. Hanno una qualifica triennale o quadriennale per chi si ferma un anno in più, dedicato a chi ha più desiderio di approfondire. Normalmente dopo tre anni si entra nel mondo del lavoro”.
E – come rimarca con orgoglio il tutor Filippo Bugiada – il ragazzi del Corso Agricolo, sono ricercati dal mercato, riscendo dunque ad avere delle prospettive occupazionali.
“Questa festa – aggiunge ancora il Direttore Marinoni - arriva sempre a maggio, nel periodo della festa della mamma. Apriamo volentieri i nostri laboratori al territorio, lo facciamo una volta solo l'anno, perché non vogliamo dare l'immagine della scuola commerciale. Montessori in fiore è però anche un momento in cui le famiglie e gli amici del Centro vengono a visitarci”.
Dimostrandosi anche solidali, sostenendo l'iniziativa “Dona un fiore – fai sbocciare la tua comunità”, lanciata all’interno del progetto The Factory, di cui il CFP Consolida è ente capofila, lasciando dunque offerte da tramutare in piantine e vasetti da donare alle persone sole che vivono nei quartieri di Belledo, Germanedo e Caleotto, in un prendersi cura in circolo.
Presenti, poi, anche i banchi del Ristorante Fiore, con cui i Centro collabora, così come di Cascina Rampello della Cooperativa Sociale Liberi Sogni, per deliziose degustazioni, in aggiunta alla merenda preparata da altri ragazzi coinvolti in altro progetto.
200 complessivamente i giovani che gravitano attorno al CFP, con 140-150 iscritti ed una cinquantina di alunni delle scuole medie di tutta la Provincia che partecipano a progetti integrati e dunque “integrano la loro esperienza scolastica con i nostri laboratori” come spiega il Direttore.
“Quello che fanno da noi viene valorizzato ai fini dell'esame finale e diventa una marcia in più per contenere la dispersione o favorire il successo formativo. L'équipe, invece, è composta da 30 operatori, tra insegnanti e educatori, seguiti da una quindicina d'anni da un responsabile scientifico che è un pedagogista piuttosto conosciuto, Daniele Novara. La sua presenza ha permesso al gruppo di formatori, rimasto piuttosto stabile, di crescere continuamente. E' una “manutenzione” che facciamo su di noi per essere più efficaci sul lavoro con i ragazzi”.
L'entusiasmo, sabato, si è toccato con mano.
A.M.