173 giovani studenti 'ambasciatori' di Protezione Civile tra i bambini: a Lecco l'evento conclusivo
173 ragazzi "in cattedra" e 1.500 giovanissimi alunni sui banchi, per un totale di 28 istituti complessivamente coinvolti.
Sono i principali numeri del progetto "Ambasciatori", parte della più ampia attività indicata sotto il cappello de "La Protezione Civile incontra la scuola", che negli ultimi mesi ha visto appunto tantissimi studenti delle Superiori del lecchese - nello specifico di Badoni, Fiocchi, Parini e Grassi per quanto riguarda il capoluogo, nonché del Bachelet di Oggiono, del Fumagalli di Casatenovo e del Viganò di Merate - entrare in 21 tra scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio per spiegare ai più piccoli le buone pratiche di Protezione Civile, sostanzialmente tutto ciò che è racchiuso nel libretto della campagna di comunicazione pubblica "Io non rischio" basata su una sinergia tra scienza, volontariato e Istituzioni.
In Italia, del resto, le "giubbe gialle" sono impegnate ogni giorno per prevedere, dove possibile, situazioni portatrici di criticità quali terremoti, maremoti, alluvioni, incendi boschivi ed eruzioni vulcaniche, ma soprattutto per attivare misure di prevenzione in grado di garantire la sicurezza di tutti. E ciò grazie a quello che viene definito "un sistema integrato fatto di persone, competenze, professionalità e risorse" di cui chiunque può - anzi, deve - sentirsi attore protagonista, contribuendo con le proprie azioni a costruire una comunità più preparata e resiliente nel suo insieme, grazie alla conoscenza del proprio territorio, dei rischi e dunque delle azioni da mettere in atto in caso di allerta e/o di emergenza.
Ed è proprio su questi aspetti che si sono incentrate le "lezioni" a cura dei giovani studenti, che ovviamente prima di entrare nelle scuole come "Ambasciatori" hanno affrontato un percorso di formazione per approfondire in prima persona queste tematiche e le strategie da mettere in atto per una comunicazione efficace.
Il progetto, che in un primo momento aveva quasi "spaventato" alcuni docenti proprio per la mole di lavoro necessaria, ha avuto riscontri decisamente positivi da tutte le parti coinvolte, come è emerso nel corso del lungo e intenso appuntamento conclusivo andato in scena nella mattinata di oggi in Sala Don Ticozzi a Lecco, alla presenza degli stessi "Ambasciatori" - che hanno condiviso a parole e attraverso alcuni video la loro esperienza "sul campo" insieme ai bambini, da cui hanno raccolto grandi soddisfazioni -, delle autorità e anche della Vice capo del Dipartimento di Protezione Civile Immacolata "Titti" Postiglione, che si è detta subito entusiasta.
"Non c'è Protezione Civile senza conoscenza, quindi dove creare e diffondere questa conoscenza se non nelle scuole?" ha riflettuto quest'ultima. "Questo progetto (realizzato concretamente dai Centri di promozione della PC e dall'Unità organizzativa di Regione Lombardia insieme alle Province di Lecco e Lodi, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, ndr) è stato davvero bellissimo: di per sé è stato abbastanza semplice, ma di fatto si è rivelato rivoluzionario perché ha saputo unire generazioni diverse e portare in giro concetti importanti. Per noi, poi, è stato una vera e propria boccata di ossigeno, ci ha dato grande forza e soddisfazione nel "caos" quotidiano dell'inseguire le emergenze. Il mio augurio, dunque, è che da qui nascano tanti nuovi appassionati di Protezione Civile: se succederà, avremo davvero raggiunto un gran risultato".
Se poi il delegato provinciale Stefano Simonetti, nel fare gli onori di casa, ha parlato ancora una volta dei volontari come di un "esercito di pace", il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini ha incentrato il suo intervento sul "legame profondo tra la PC e la difesa dell'ambiente". "Tanti giovani come voi - ha affermato rivolgendosi agli studenti in sala, dopo aver condiviso il saluto e il ringraziamento dell'assessore lombardo Romano La Russa - hanno spesso manifestato con iniziative discutibili, che hanno persino danneggiato beni pubblici. Voi, invece, avete conosciuto la Protezione Civile, che rappresenta il modo più bello per dimostrare amore e attenzione per l'ambiente, con gesti concreti. State difendendo un patrimonio, quindi siate contagiosi nel trasmettere questo messaggio, "tirandovi su le maniche" per qualcosa di importante come noi lecchesi sappiamo fare bene".
Ringraziamenti, a seguire, anche da parte di Gianluca Mandanici - Dirigente scolastico dell'Istituto Viganò di Merate, scuola capofila della rete provinciale dei Centri di promozione della Protezione Civile (CPPC) -, che ha rivolto un plauso per la grande organizzazione generale, mentre la coordinatrice Mariagrazia Rota ha sottolineato l'importanza di valorizzare doti e talenti dei più giovani andando oltre la diffidenza spesso tipica degli adulti, alcuni dei quali in questa occasione, come accennato, avevano avuto qualche perplessità sugli aspetti più concreti del progetto.
È stata invece Maria Angela Ascrizzi, docente dell'Istituto Alessandro Volta di Lodi, a entrare nel dettaglio delle attività svolte, mentre la presidente del CCV lecchese (Comitato di Coordinamento del Volontariato) Domizia Mornico ha parlato del progetto come di un "momento di arricchimento per tutti", auspicando un "cambio di abitudini che possa portare alla creazione di una comunità capace di dare risposte vere". "Abbiamo percepito una grande energia e raccolto tanti spunti di riflessione per una collaborazione che può continuare a lungo", la sua chiosa.
Prima delle conclusioni - a cura di Marina Ghislanzoni dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco e di Andrea Zaccone della Struttura Gestione Emergenze, Direzione Generale, Sicurezza e Protezione Civile di Regione Lombardia -, le autorità intervenute tra cui il Dirigente provinciale Fabio Valsecchi hanno consegnato a una rappresentanza degli alunni coinvolti i diplomi di "Ambasciatori" quale riconoscimento del loro impegno, con l'impegno a portarlo avanti con convinzione anche al di fuori delle loro scuole.
Sono i principali numeri del progetto "Ambasciatori", parte della più ampia attività indicata sotto il cappello de "La Protezione Civile incontra la scuola", che negli ultimi mesi ha visto appunto tantissimi studenti delle Superiori del lecchese - nello specifico di Badoni, Fiocchi, Parini e Grassi per quanto riguarda il capoluogo, nonché del Bachelet di Oggiono, del Fumagalli di Casatenovo e del Viganò di Merate - entrare in 21 tra scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio per spiegare ai più piccoli le buone pratiche di Protezione Civile, sostanzialmente tutto ciò che è racchiuso nel libretto della campagna di comunicazione pubblica "Io non rischio" basata su una sinergia tra scienza, volontariato e Istituzioni.
In Italia, del resto, le "giubbe gialle" sono impegnate ogni giorno per prevedere, dove possibile, situazioni portatrici di criticità quali terremoti, maremoti, alluvioni, incendi boschivi ed eruzioni vulcaniche, ma soprattutto per attivare misure di prevenzione in grado di garantire la sicurezza di tutti. E ciò grazie a quello che viene definito "un sistema integrato fatto di persone, competenze, professionalità e risorse" di cui chiunque può - anzi, deve - sentirsi attore protagonista, contribuendo con le proprie azioni a costruire una comunità più preparata e resiliente nel suo insieme, grazie alla conoscenza del proprio territorio, dei rischi e dunque delle azioni da mettere in atto in caso di allerta e/o di emergenza.
Ed è proprio su questi aspetti che si sono incentrate le "lezioni" a cura dei giovani studenti, che ovviamente prima di entrare nelle scuole come "Ambasciatori" hanno affrontato un percorso di formazione per approfondire in prima persona queste tematiche e le strategie da mettere in atto per una comunicazione efficace.
Il progetto, che in un primo momento aveva quasi "spaventato" alcuni docenti proprio per la mole di lavoro necessaria, ha avuto riscontri decisamente positivi da tutte le parti coinvolte, come è emerso nel corso del lungo e intenso appuntamento conclusivo andato in scena nella mattinata di oggi in Sala Don Ticozzi a Lecco, alla presenza degli stessi "Ambasciatori" - che hanno condiviso a parole e attraverso alcuni video la loro esperienza "sul campo" insieme ai bambini, da cui hanno raccolto grandi soddisfazioni -, delle autorità e anche della Vice capo del Dipartimento di Protezione Civile Immacolata "Titti" Postiglione, che si è detta subito entusiasta.
Titti Postiglione
"Non c'è Protezione Civile senza conoscenza, quindi dove creare e diffondere questa conoscenza se non nelle scuole?" ha riflettuto quest'ultima. "Questo progetto (realizzato concretamente dai Centri di promozione della PC e dall'Unità organizzativa di Regione Lombardia insieme alle Province di Lecco e Lodi, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, ndr) è stato davvero bellissimo: di per sé è stato abbastanza semplice, ma di fatto si è rivelato rivoluzionario perché ha saputo unire generazioni diverse e portare in giro concetti importanti. Per noi, poi, è stato una vera e propria boccata di ossigeno, ci ha dato grande forza e soddisfazione nel "caos" quotidiano dell'inseguire le emergenze. Il mio augurio, dunque, è che da qui nascano tanti nuovi appassionati di Protezione Civile: se succederà, avremo davvero raggiunto un gran risultato".
Stefano Simonetti e Giacomo Zamperini
Mauro Piazza e Gianluca Mandanici
Se poi il delegato provinciale Stefano Simonetti, nel fare gli onori di casa, ha parlato ancora una volta dei volontari come di un "esercito di pace", il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini ha incentrato il suo intervento sul "legame profondo tra la PC e la difesa dell'ambiente". "Tanti giovani come voi - ha affermato rivolgendosi agli studenti in sala, dopo aver condiviso il saluto e il ringraziamento dell'assessore lombardo Romano La Russa - hanno spesso manifestato con iniziative discutibili, che hanno persino danneggiato beni pubblici. Voi, invece, avete conosciuto la Protezione Civile, che rappresenta il modo più bello per dimostrare amore e attenzione per l'ambiente, con gesti concreti. State difendendo un patrimonio, quindi siate contagiosi nel trasmettere questo messaggio, "tirandovi su le maniche" per qualcosa di importante come noi lecchesi sappiamo fare bene".
Ringraziamenti, a seguire, anche da parte di Gianluca Mandanici - Dirigente scolastico dell'Istituto Viganò di Merate, scuola capofila della rete provinciale dei Centri di promozione della Protezione Civile (CPPC) -, che ha rivolto un plauso per la grande organizzazione generale, mentre la coordinatrice Mariagrazia Rota ha sottolineato l'importanza di valorizzare doti e talenti dei più giovani andando oltre la diffidenza spesso tipica degli adulti, alcuni dei quali in questa occasione, come accennato, avevano avuto qualche perplessità sugli aspetti più concreti del progetto.
È stata invece Maria Angela Ascrizzi, docente dell'Istituto Alessandro Volta di Lodi, a entrare nel dettaglio delle attività svolte, mentre la presidente del CCV lecchese (Comitato di Coordinamento del Volontariato) Domizia Mornico ha parlato del progetto come di un "momento di arricchimento per tutti", auspicando un "cambio di abitudini che possa portare alla creazione di una comunità capace di dare risposte vere". "Abbiamo percepito una grande energia e raccolto tanti spunti di riflessione per una collaborazione che può continuare a lungo", la sua chiosa.
Prima delle conclusioni - a cura di Marina Ghislanzoni dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco e di Andrea Zaccone della Struttura Gestione Emergenze, Direzione Generale, Sicurezza e Protezione Civile di Regione Lombardia -, le autorità intervenute tra cui il Dirigente provinciale Fabio Valsecchi hanno consegnato a una rappresentanza degli alunni coinvolti i diplomi di "Ambasciatori" quale riconoscimento del loro impegno, con l'impegno a portarlo avanti con convinzione anche al di fuori delle loro scuole.
B.P.