Lecco, giornata dell'infermiere: 'non siamo ancillari'. Una mostra nella hall del Manzoni
Anche l'ASST di Lecco, per la prima volta, celebra con una iniziativa propria, coinvolgendo gli allievi del Corso di Laurea della Bicocca ospitato in sede, la Giornata internazionale dell'infermiere che quest'anno cade lo stesso giorno della festa della mamma, il 12 maggio.
Anche per questo, “Nutriamo la salute” è lo slogan scelto da FNOPI per l'edizione 2024 dell'iniziativa, promossa con costanza per promuovere e contribuire a valorizzare la professione. “Abbiamo voluto cogliere questa occasione – ha spiegato infatti la presidente della Federazione Barbara Mangiacavalli – per tornare all’origine della radice etimologica del termine anglosassone Nurse che deriva dal latino Nutrix e rimanda al concetto della nutrizione, del prendersi cura di chi ha bisogno. Questo fa l’infermiere nella sua attività quotidiana".
Un concetto ribadito anche a livello locale da Maddalena Castelnuovo e Chiara Airoldi, intervenute quali portavoce delle colleghe e dei colleghi, all'inaugurazione della mostra a tema allestita nella hall dell'Ospedale Manzoni.
“Lavoro in ASST da 5 anni, attualmente in Pediatria” ha raccontato la prima, rimarcando l'importanza della figura dell'infermiere per la presa in carico del paziente e insistendo sul verbo inglese “to care”, sottolineando altresì come il prendersi cura sia spesso associato solo alla situazione di malattia mentre operando anche nell'ambito della sensibilizzazione e della prevenzione chi svolge il suo lavoro è riferimento anche per la popolazione sana.
Facendo un breve accenno alla situazione vissuta durante la pandemia e alle criticità a livello di comunità emerse, Maddalena ha altresì citato la figura dell'infermiere di famiglia, quale sbocco futuro di un mestiere in evoluzione, pur persistendo lo stereotipo, chiaramente non più al passo con i tempi e svilente della professione, dell'infermiere accessorio rispetto al medico. “Siamo invece una figura con nostre competenze e lavoriamo in maniera complementare con le altre", la rivendicazione. Ribadita anche da Giorgio Beretta, responsabile del Dipartimento Aziendale delle Professioni sanitarie e socio sanitarie.
“Non siamo più ancillari a nessuno. Servono professionisti come gli infermieri” ha detto, infatti, soffermandosi sulle difficoltà di reperimento di tali figure, a Lecco come nel resto d'Italia, a cui l'ASST cerca di far fronte attivando tutti i canali attivabili e bandendo in continuazione concorsi (il prossimo per la copertura di ben 60 posti è previsto la prossima settimana e non è l'unico già aperto), per poi arrivare a spiegare come il “sacrificio” di dover chiudere posti letto durante il periodo estivo per poter garantire la pianificazione delle ferie sia da inquadrare non in un “capriccio”, ma nella necessità di preservare la qualità dell'assistenza, erogando dunque cure in regime di sicurezza nei confronti di pazienti.
“Come detto, lo slogan scelto da FNOPI per la Giornata è “Nutriamo la salute”. Io penso al verbo inglese “to fit”, che non si limita al nutrire ma implica il prendersi cura. L'infermiere si prende cura dell'assistito” ha aggiunto Chiara Airoldi, dal 2010 in ASST, nel blocco operatorio (pur essendo ora distaccata in amministrazione in quanto in dolce attesa). Sottolineato così come l'infermiere si quella figura che si fa carico non solo dei bisogni fisici del paziente ma anche di quelli emotivi, occupandosi anche di aspetti “sociali”, instaurando dunque un rapporto di fiducia in favore di una alleanza terapeutica, personalizzando poi l'assistenza sulle esigenze del singolo, con un approccio empatico. “Mi piacerebbe che la figura dell'infermiere venisse maggiormente valorizzata, dentro e fuori ospedale. E che più studenti si avvicinassero a questa professione”.
Il trend, invece, delle iscrizioni ai Corsi di laurea dedicati è in negativo, come spiegato da Beretta. Il lavoro sta perdendo appeal, per mancanza di una adeguato riconoscimento economico e la mancanza di percorsi di carriera, con chi è già in servizio chiamato a sacrifici per garantire le coperture in una situazione di carenza.
La mostra che in questi giorni è proposta nella hall d'ingresso del Manzoni è invece stata realizzata, come anticipato, proprio coinvolgendo gli iscritti al secondo e terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano Bicocca che si tiene presso la ASST di Lecco.
Come argomentato da Lucia Rosa Olivadoti, responsabile del progetto, è stata proposta loro una giornata laboratoriale nel corso della quale sono stati prodotti oltre 50 poster, utilizzando la tecnica della poesia visiva, strumento che con un linguaggio solo all'apparenza ingenuo, unisce parola e immagine, per trasmettere messaggi.
Nello specifico gli studenti si sono focalizzati su 4 temi: contribuire a sviluppare una cultura della sicurezza, lavorare in team per la sicurezza del paziente, comunicare in modo efficace per la sicurezza del paziente, riconoscere i rischi, rispondere e comunicare gli eventi avversi.
Hanno così appreso buone pratiche che potranno poi essere trasferite ai colleghi all'inserimento in reparto.
Anche per questo, “Nutriamo la salute” è lo slogan scelto da FNOPI per l'edizione 2024 dell'iniziativa, promossa con costanza per promuovere e contribuire a valorizzare la professione. “Abbiamo voluto cogliere questa occasione – ha spiegato infatti la presidente della Federazione Barbara Mangiacavalli – per tornare all’origine della radice etimologica del termine anglosassone Nurse che deriva dal latino Nutrix e rimanda al concetto della nutrizione, del prendersi cura di chi ha bisogno. Questo fa l’infermiere nella sua attività quotidiana".
Un concetto ribadito anche a livello locale da Maddalena Castelnuovo e Chiara Airoldi, intervenute quali portavoce delle colleghe e dei colleghi, all'inaugurazione della mostra a tema allestita nella hall dell'Ospedale Manzoni.
“Lavoro in ASST da 5 anni, attualmente in Pediatria” ha raccontato la prima, rimarcando l'importanza della figura dell'infermiere per la presa in carico del paziente e insistendo sul verbo inglese “to care”, sottolineando altresì come il prendersi cura sia spesso associato solo alla situazione di malattia mentre operando anche nell'ambito della sensibilizzazione e della prevenzione chi svolge il suo lavoro è riferimento anche per la popolazione sana.
Facendo un breve accenno alla situazione vissuta durante la pandemia e alle criticità a livello di comunità emerse, Maddalena ha altresì citato la figura dell'infermiere di famiglia, quale sbocco futuro di un mestiere in evoluzione, pur persistendo lo stereotipo, chiaramente non più al passo con i tempi e svilente della professione, dell'infermiere accessorio rispetto al medico. “Siamo invece una figura con nostre competenze e lavoriamo in maniera complementare con le altre", la rivendicazione. Ribadita anche da Giorgio Beretta, responsabile del Dipartimento Aziendale delle Professioni sanitarie e socio sanitarie.
“Non siamo più ancillari a nessuno. Servono professionisti come gli infermieri” ha detto, infatti, soffermandosi sulle difficoltà di reperimento di tali figure, a Lecco come nel resto d'Italia, a cui l'ASST cerca di far fronte attivando tutti i canali attivabili e bandendo in continuazione concorsi (il prossimo per la copertura di ben 60 posti è previsto la prossima settimana e non è l'unico già aperto), per poi arrivare a spiegare come il “sacrificio” di dover chiudere posti letto durante il periodo estivo per poter garantire la pianificazione delle ferie sia da inquadrare non in un “capriccio”, ma nella necessità di preservare la qualità dell'assistenza, erogando dunque cure in regime di sicurezza nei confronti di pazienti.
“Come detto, lo slogan scelto da FNOPI per la Giornata è “Nutriamo la salute”. Io penso al verbo inglese “to fit”, che non si limita al nutrire ma implica il prendersi cura. L'infermiere si prende cura dell'assistito” ha aggiunto Chiara Airoldi, dal 2010 in ASST, nel blocco operatorio (pur essendo ora distaccata in amministrazione in quanto in dolce attesa). Sottolineato così come l'infermiere si quella figura che si fa carico non solo dei bisogni fisici del paziente ma anche di quelli emotivi, occupandosi anche di aspetti “sociali”, instaurando dunque un rapporto di fiducia in favore di una alleanza terapeutica, personalizzando poi l'assistenza sulle esigenze del singolo, con un approccio empatico. “Mi piacerebbe che la figura dell'infermiere venisse maggiormente valorizzata, dentro e fuori ospedale. E che più studenti si avvicinassero a questa professione”.
Il trend, invece, delle iscrizioni ai Corsi di laurea dedicati è in negativo, come spiegato da Beretta. Il lavoro sta perdendo appeal, per mancanza di una adeguato riconoscimento economico e la mancanza di percorsi di carriera, con chi è già in servizio chiamato a sacrifici per garantire le coperture in una situazione di carenza.
La mostra che in questi giorni è proposta nella hall d'ingresso del Manzoni è invece stata realizzata, come anticipato, proprio coinvolgendo gli iscritti al secondo e terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano Bicocca che si tiene presso la ASST di Lecco.
Come argomentato da Lucia Rosa Olivadoti, responsabile del progetto, è stata proposta loro una giornata laboratoriale nel corso della quale sono stati prodotti oltre 50 poster, utilizzando la tecnica della poesia visiva, strumento che con un linguaggio solo all'apparenza ingenuo, unisce parola e immagine, per trasmettere messaggi.
Nello specifico gli studenti si sono focalizzati su 4 temi: contribuire a sviluppare una cultura della sicurezza, lavorare in team per la sicurezza del paziente, comunicare in modo efficace per la sicurezza del paziente, riconoscere i rischi, rispondere e comunicare gli eventi avversi.
Hanno così appreso buone pratiche che potranno poi essere trasferite ai colleghi all'inserimento in reparto.
A.M.