Valmadrera: un dibattito con chi sostiene le persone fragili
Numerosi spunti di riflessione sono emersi dal dibattito organizzato lo scorso 8 maggio da Progetto Valmadrera, che ha coinvolto quattro rappresentanti di associazioni che si adoperano tra le tante fragilità dialogando con Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana.
Nell’ordine, dopo il saluto del sindaco Rusconi che ha ringraziato Gualzetti per l’ autorevole presenza, ha parlato Giulia Dell'Oro rappresentante del Centro Farmaceutico (che dà lavoro a 5 persone), struttura di sostegno alle persone in difficoltà, mettendo il punto sull’esigenza abitativa, necessità sempre più forte con richieste continue, e sull’importanza del Centro del Riuso, una struttura importante realizzata in questi anni per inserire i beni in una sistema economico invece che buttarli via. Ha parlato poi Betty Lenti della Cooperativa Arcobaleno, che ha citato le attività svolte, dal trasporto sociale, all'assistenza disabili, al supporto scolastico. Si tratta di un’utenza storica ma invecchiata, e i nuovi utenti sono persone con grosse disabilità: qui la difficoltà è trovare persone che si rimettano in gioco nel volontariato.
Rita Meroni, volontaria storica di “Il tempo di dare”, dà assistenza agli anziani in una società sempre più “vecchia”, i cui bisogni relativi all'età sono in costante aumento.
Ha preso parola poi Antonio Monti, coordinatore dal 2023 della Caritas parrocchiale, che ha raccontato le fasi di accoglienza delle persone: dall'ascolto a chi si rivolge per l'esigenza primaria del cibo, alla valutazione di altri bisogni, alla distribuzione del pacco spesa, cercando intanto di trovare qualche soluzione ad altri problemi. Anche in questo caso è stata sottolineata l'esigenza abitativa: occorrerebbe reperire appartamenti da parte del comune e strutture a prezzi modici.
Ha cercato di rispondere a questi interventi Luciano Gualzetti, ringraziando innanzitutto di vedere una comunità così vivace, con una rete ricca di testimonianze e un tessuto sociale molto forte, fatto di associazioni davvero attente.
Ha affermato però che il periodo è difficile e i problemi (aumento dell’immigrazione, popolazione vecchia, cambiamenti climatici, guerre, aumento delle povertà, scarso accesso alle opportunità) sono molteplici e complessi.
Per questi temi giganteschi, in cui nessuno ha soluzioni immediate si può andare in una direzione partendo dal titolo “guardare le cose con gli occhi degli ultimi”, cioè prendere il punto di vista di chi ha grosse difficoltà, in modo di vedere il mondo in una prospettiva diversa. Ha citato qualche esempio: un immigrato ci fa capire cosa non funziona nel paese, un anziano solo e tagliato fuori ci mostra che questa società guarda solo chi produce, un disabile oltre alle barriere architettoniche sente le barriere dei pregiudizi.
Dire “dalla parte degli ultimi” significa guardare ciò che non va e provare a mettere le persone in condizione di poter ripartire o trovare i passaggi per ridare loro una vita dignitosa, così partendo dagli ultimi si arriva anche ai primi. Il degrado si può prevenire se tutti hanno una dignità e occorre investire per includere tutti.
La politica ha grande responsabilità e le politiche sociali con istruzione, salute e trasporti vanno pensate a servizio di tutti.
In merito alle problematiche poste dai referenti delle associazioni, Gualzetti riprende alcuni temi. La casa è un diritto fondamentale perché crea condizioni per inserirsi in un territorio ed essere membro di una società, bisogna cercare di recuperare il patrimonio edilizio. Bisogna accogliere i giovani e volontari, anche solo per qualche piccola iniziativa, magari nascerà una vocazione: occorre avere pazienza perché le risposte arrivano nel tempo. Per la solitudine degli anziani occorre promuovere servizi sociali e investire sul terzo settore, creando collaborazioni e coinvolgendo anche i soggetti interessati. La Caritas parrocchiale fa quello che può e l'aiuto immediato va dato sempre, ma occorre creare una rete territoriale.
In conclusione, il candidato sindaco Cesare Colombo ha detto: “In campagna elettorale si può scegliere a chi dare voce, noi abbiamo scelto di dare voce a chi sta “dalla parte degli ultimi” , perché ci permette di cambiare punto di vista e di focalizzarci sulle giuste priorità. Le risposte non sono semplici, ma l’impegno resterà alto e si lavorerà per migliorare i servizi esistenti e per favorire un lavoro di rete con le associazioni. C'è molto da fare, ma l’impegno dalla parte degli ultimi è sicuramente un punto fondamentale di Progetto Valmadrera.”
Nell’ordine, dopo il saluto del sindaco Rusconi che ha ringraziato Gualzetti per l’ autorevole presenza, ha parlato Giulia Dell'Oro rappresentante del Centro Farmaceutico (che dà lavoro a 5 persone), struttura di sostegno alle persone in difficoltà, mettendo il punto sull’esigenza abitativa, necessità sempre più forte con richieste continue, e sull’importanza del Centro del Riuso, una struttura importante realizzata in questi anni per inserire i beni in una sistema economico invece che buttarli via. Ha parlato poi Betty Lenti della Cooperativa Arcobaleno, che ha citato le attività svolte, dal trasporto sociale, all'assistenza disabili, al supporto scolastico. Si tratta di un’utenza storica ma invecchiata, e i nuovi utenti sono persone con grosse disabilità: qui la difficoltà è trovare persone che si rimettano in gioco nel volontariato.
Rita Meroni, volontaria storica di “Il tempo di dare”, dà assistenza agli anziani in una società sempre più “vecchia”, i cui bisogni relativi all'età sono in costante aumento.
Ha preso parola poi Antonio Monti, coordinatore dal 2023 della Caritas parrocchiale, che ha raccontato le fasi di accoglienza delle persone: dall'ascolto a chi si rivolge per l'esigenza primaria del cibo, alla valutazione di altri bisogni, alla distribuzione del pacco spesa, cercando intanto di trovare qualche soluzione ad altri problemi. Anche in questo caso è stata sottolineata l'esigenza abitativa: occorrerebbe reperire appartamenti da parte del comune e strutture a prezzi modici.
Ha cercato di rispondere a questi interventi Luciano Gualzetti, ringraziando innanzitutto di vedere una comunità così vivace, con una rete ricca di testimonianze e un tessuto sociale molto forte, fatto di associazioni davvero attente.
Ha affermato però che il periodo è difficile e i problemi (aumento dell’immigrazione, popolazione vecchia, cambiamenti climatici, guerre, aumento delle povertà, scarso accesso alle opportunità) sono molteplici e complessi.
Per questi temi giganteschi, in cui nessuno ha soluzioni immediate si può andare in una direzione partendo dal titolo “guardare le cose con gli occhi degli ultimi”, cioè prendere il punto di vista di chi ha grosse difficoltà, in modo di vedere il mondo in una prospettiva diversa. Ha citato qualche esempio: un immigrato ci fa capire cosa non funziona nel paese, un anziano solo e tagliato fuori ci mostra che questa società guarda solo chi produce, un disabile oltre alle barriere architettoniche sente le barriere dei pregiudizi.
Dire “dalla parte degli ultimi” significa guardare ciò che non va e provare a mettere le persone in condizione di poter ripartire o trovare i passaggi per ridare loro una vita dignitosa, così partendo dagli ultimi si arriva anche ai primi. Il degrado si può prevenire se tutti hanno una dignità e occorre investire per includere tutti.
La politica ha grande responsabilità e le politiche sociali con istruzione, salute e trasporti vanno pensate a servizio di tutti.
In merito alle problematiche poste dai referenti delle associazioni, Gualzetti riprende alcuni temi. La casa è un diritto fondamentale perché crea condizioni per inserirsi in un territorio ed essere membro di una società, bisogna cercare di recuperare il patrimonio edilizio. Bisogna accogliere i giovani e volontari, anche solo per qualche piccola iniziativa, magari nascerà una vocazione: occorre avere pazienza perché le risposte arrivano nel tempo. Per la solitudine degli anziani occorre promuovere servizi sociali e investire sul terzo settore, creando collaborazioni e coinvolgendo anche i soggetti interessati. La Caritas parrocchiale fa quello che può e l'aiuto immediato va dato sempre, ma occorre creare una rete territoriale.
In conclusione, il candidato sindaco Cesare Colombo ha detto: “In campagna elettorale si può scegliere a chi dare voce, noi abbiamo scelto di dare voce a chi sta “dalla parte degli ultimi” , perché ci permette di cambiare punto di vista e di focalizzarci sulle giuste priorità. Le risposte non sono semplici, ma l’impegno resterà alto e si lavorerà per migliorare i servizi esistenti e per favorire un lavoro di rete con le associazioni. C'è molto da fare, ma l’impegno dalla parte degli ultimi è sicuramente un punto fondamentale di Progetto Valmadrera.”