Lecco: avrebbe intascato 20.500€ per 2 auto mai consegnate, chiesto un anno e 4 mesi per un professore

Un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 1.000 euro. E' la richiesta di condanna avanzata stamani dal vice procuratore onorario Mattia Mascaro nei confronti di un ex docente dell'istituto Fiocchi di Lecco, finito a processo con l'accusa di appropriazione indebita (art.646 cp). L'uomo - secondo la ricostruzione della Procura - si sarebbe infatti intascato la bellezza di 20.500 euro – in più tranche, tra consegne di contante e bonifici postali – da un collega per l'acquisto di due autovetture Smart. Veicoli che non sarebbero mai stati però consegnati all'acquirente che, quando ha provato a portare all'incasso uno degli assegni ricevuti ''a garanzia'' del gruzzoletto corrisposto, ha dovuto pure pagare le relative spese di deposito, poichè il titolo risultava scoperto. Oltre il danno, la beffa...come si suol dire.
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Una vicenda risalente al 2019, l'anno prima della pandemia, quando i due docenti si erano trovati ad insegnare nel medesimo istituto.  A scuola, complici anche delle ore di lezione in compresenza, Attilio G. - l'imputato – sarebbe venuto a conoscenza della necessità del collega (diventato poi il denunciate) di acquistare un'auto nuova per la consorte. Si sarebbe dunque offerto di procurargliene una, importandola dall'estero, attraverso una concessionaria con cui – a suo dire – collaborava. Avendo bisogno anche di un vettura di piccole dimensioni per sé, la vittima, nella speranza di compiere un buon affare si è quindi interessata per un altro mezzo. I veicoli sono poi divenuti tre poichè nella trattativa è finito pure un cugino che avrebbe poi corrisposto ad Attilio G. altri 3.500, in aggiunta ai 20.500 pagati – con più versamenti – dal docente, che nelle scorse udienze aveva ripercorso la vicenda.
Inizialmente ferme in Germania per l'avvento del covid, poi bloccate in dogana, le tre macchine alla fine non sono mai arrivate. Ed i soldi versati non restituiti.
Stamani in Tribunale a Lecco il giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi ha chiuso l'istruttoria dibattimentale, invitando le parti a discutere. Non prima però di aver escusso gli ultimi due testimoni; innanzitutto il titolare della concessionaria con la quale l'imputato (assente anche oggi, avendo prodotto il suo difensore d'ufficio, un certificato di malattia ndr) avrebbe asserito di collaborare. L'uomo, operante nell'hinterland milanese, ha però smentito di aver ''fatto affari'' con l'insegnante, che conosceva per il solo fatto di avergli venduto alcune autovetture. Nulla di più.
Ascoltato anche un collega dei due docenti, insegnante dunque al Fiocchi, che in Aula ha riportato quanto gli aveva riferito il professore ''danneggiato'', nel frattempo costituitosi parte civile nel processo tramite l'avvocato Elisa Magnani. Quest'ultima in sede di discussione ha chiesto la condanna dell'imputato, chiedendo il risarcimento della cifra corrisposta per le autovetture (20.500 euro). Si torna in Aula il prossimo 21 maggio per la sentenza finale.
G.C.
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