Anche Lecco pianse la tragedia dei granata a Superga
Anche Lecco si commosse nel tardo pomeriggio del 4 maggio 1949 quando, diffusa dai giornali-radio (non c’era ancora la televisione), venne data la notizia che 18 giocatori della squadra del Torino, con tre membri dello staff tecnico, tre dirigenti e tre giornalisti che viaggiavano con la spedizione granata e quattro membri dell’equipaggio, avevano perso la vita in un incidente aereo presso la basilica di Superga, a pochi chilometri dallo scalo dell’aeroporto locale.
La squadra era reduce da un’amichevole in trasferta a Lisbona, con il Benfica; l’aereo era partito proprio dalla capitale del Portogallo, era atterrato a Barcellona per fare rifornimento di benzina ed aveva ripreso il viaggio verso Torino. Era una trasferta lunga molte ore perché la velocità massima dell’aereo di quel tempo era di 300 chilometri orari.
Perché la tragedia? Le nubi dense nelle vicinanze di Torino obbligarono i piloti a scendere alla ricerca di condizioni meteo migliori per l’atterraggio, ma, prima di trovare una zona con maggiore visibilità, avvenne lo schianto a 675 metri di quota contro una parete della basilica sul colle di Superga.
L’invincibile squadra granata che aveva vinto gli ultimi quattro scudetti era popolare anche nel lecchese. Il suo numero 5, il centromediano Mario Rigamonti, 26 anni, nativo di Brescia, aveva giocato nel Lecco nel campionato bellico 1944/1945, prima di tornare nella città nativa e passare poi nel formidabile Torino di capitan Valentino Mazzola.
Nessun lecchese poteva allora pensare che alcuni anni dopo, nel campionato di serie B 1959/1960, il Lecco avrebbe giocato con il Torino e con la stessa compagine granata sarebbe stato promosso al termine di un entusiasmante torneo in serie A. Il primo incontro tra Lecco e Torino avviene il 29 novembre 1959, in casa dei granata, quando venne organizzata una trasferta in treno per i tifosi. La strada ferrata venne scelta di fronte al timore di un viaggio in bus con banchi stradali di nebbia e con pesanti conseguenze di ritardi sulla tabella di marcia.Un anno dopo la tragedia di Superga, il 4 maggio 1950, il Calcio Lecco aveva voluto dedicare a Mario Rigamonti il terreno di gioco dell’allora campo comunale ai Cantarelli, inaugurato nel 1922 su terreni della famiglia Ceppi. Sono oggi due gli stadi dedicati a Mario Rigamonti: quello della nativa Brescia ed il rettangolo di gioco del centenario ex Cantarelli, ora Rigamonti-Ceppi.
I legami fra Lecco e Torino si erano conservati negli anni ’50 con il portiere Pippo Rigamonti che, dopo essere stato a Lecco ed a Como, giocò a Torino nella porta granata che aveva visto il quasi leggendario Valerio Bacigalupo.
Rigamonti ricordava “Sono stato portiere del Torino in serie A dal 1955 al 1959. Ho debuttato con i granata nell’autunno 1955 con la trasferta di Napoli, al vecchio Vomero, finita in parità 2 a 2. Nei quattro campionati giocati con il Torino ho avuto compagno di squadra Bearzot, poi commissario tecnico della Nazionale azzurra che ha vinto in Spagna i mondiali del 1982, ed il brianzolo Crippa che era di Meda”. Carlo Crippa, classe 1939, ha giocato nel Torino dal 1957 al 1965, disputando 175 partite e realizzando 27 reti. Ha segato una rete anche nelle partite con il Lecco.
Pippo Rigamonti è stato presidente del Toro Club Lecco che vedeva un gruppo di fedelissimi supertifosi granata. Una sede del club è stata al Circolo Risorgimento, in quartiere Pescarenico, dove nel 2006 venne festeggiato con apposito incontro il centenario di fondazione della società granata. Il Toro Club organizzò anche diverse trasferte a Torino con omaggio alle lapidi dei caduti di Superga.
Il Lecco ha giocato con il Torino nel campionato di serie B 1959/1960 e poi nei tre tornei successivi degli anni ’60, disputati in serie A. L’ultima volta che i tifosi lecchesi hanno visto il Torino sul terreno del Rigamonti è stato il 13 novembre 1966, nell’ultimo campionato di serie A. La partita terminò 0 a 0; nel Torino giocavano Maldini, Ferrini, Meroni, il portiere Vieri e Bolchi. Il Lecco giocò con Meraviglia, Tettamanti, Bravi, Schiavo, Pasinato, Malatrasi, Canella, Ferrari, Clerici, Angelillo, Bonfanti. Anche la partita di ritorno, disputata il 19 marzo 1967 a Torino ebbe un risultato di parità. Segnò Facchin per il Torino, pareggiò Bonfanti per il Lecco.
La sera del 4 maggio 1949 la commozione era generale in tutta la città di Lecco, dai locali pubblici ai cortili delle grandi case popolari, nelle piazze e nelle vie del centro, nei commenti a voce alta da finestre e balconi tra vicini di casa. C’era il tradizionale mese di maggio mariano al santuario della Vittoria, con Rosario, predica e benedizione, ed il rettore don Luigi Brusa ricordò con una preghiera i caduti della tragedia aerea di Superga.
La squadra era reduce da un’amichevole in trasferta a Lisbona, con il Benfica; l’aereo era partito proprio dalla capitale del Portogallo, era atterrato a Barcellona per fare rifornimento di benzina ed aveva ripreso il viaggio verso Torino. Era una trasferta lunga molte ore perché la velocità massima dell’aereo di quel tempo era di 300 chilometri orari.
Perché la tragedia? Le nubi dense nelle vicinanze di Torino obbligarono i piloti a scendere alla ricerca di condizioni meteo migliori per l’atterraggio, ma, prima di trovare una zona con maggiore visibilità, avvenne lo schianto a 675 metri di quota contro una parete della basilica sul colle di Superga.
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L’invincibile squadra granata che aveva vinto gli ultimi quattro scudetti era popolare anche nel lecchese. Il suo numero 5, il centromediano Mario Rigamonti, 26 anni, nativo di Brescia, aveva giocato nel Lecco nel campionato bellico 1944/1945, prima di tornare nella città nativa e passare poi nel formidabile Torino di capitan Valentino Mazzola.
Nessun lecchese poteva allora pensare che alcuni anni dopo, nel campionato di serie B 1959/1960, il Lecco avrebbe giocato con il Torino e con la stessa compagine granata sarebbe stato promosso al termine di un entusiasmante torneo in serie A. Il primo incontro tra Lecco e Torino avviene il 29 novembre 1959, in casa dei granata, quando venne organizzata una trasferta in treno per i tifosi. La strada ferrata venne scelta di fronte al timore di un viaggio in bus con banchi stradali di nebbia e con pesanti conseguenze di ritardi sulla tabella di marcia.Un anno dopo la tragedia di Superga, il 4 maggio 1950, il Calcio Lecco aveva voluto dedicare a Mario Rigamonti il terreno di gioco dell’allora campo comunale ai Cantarelli, inaugurato nel 1922 su terreni della famiglia Ceppi. Sono oggi due gli stadi dedicati a Mario Rigamonti: quello della nativa Brescia ed il rettangolo di gioco del centenario ex Cantarelli, ora Rigamonti-Ceppi.
I legami fra Lecco e Torino si erano conservati negli anni ’50 con il portiere Pippo Rigamonti che, dopo essere stato a Lecco ed a Como, giocò a Torino nella porta granata che aveva visto il quasi leggendario Valerio Bacigalupo.
Rigamonti ricordava “Sono stato portiere del Torino in serie A dal 1955 al 1959. Ho debuttato con i granata nell’autunno 1955 con la trasferta di Napoli, al vecchio Vomero, finita in parità 2 a 2. Nei quattro campionati giocati con il Torino ho avuto compagno di squadra Bearzot, poi commissario tecnico della Nazionale azzurra che ha vinto in Spagna i mondiali del 1982, ed il brianzolo Crippa che era di Meda”. Carlo Crippa, classe 1939, ha giocato nel Torino dal 1957 al 1965, disputando 175 partite e realizzando 27 reti. Ha segato una rete anche nelle partite con il Lecco.
Pippo Rigamonti è stato presidente del Toro Club Lecco che vedeva un gruppo di fedelissimi supertifosi granata. Una sede del club è stata al Circolo Risorgimento, in quartiere Pescarenico, dove nel 2006 venne festeggiato con apposito incontro il centenario di fondazione della società granata. Il Toro Club organizzò anche diverse trasferte a Torino con omaggio alle lapidi dei caduti di Superga.
Il Lecco ha giocato con il Torino nel campionato di serie B 1959/1960 e poi nei tre tornei successivi degli anni ’60, disputati in serie A. L’ultima volta che i tifosi lecchesi hanno visto il Torino sul terreno del Rigamonti è stato il 13 novembre 1966, nell’ultimo campionato di serie A. La partita terminò 0 a 0; nel Torino giocavano Maldini, Ferrini, Meroni, il portiere Vieri e Bolchi. Il Lecco giocò con Meraviglia, Tettamanti, Bravi, Schiavo, Pasinato, Malatrasi, Canella, Ferrari, Clerici, Angelillo, Bonfanti. Anche la partita di ritorno, disputata il 19 marzo 1967 a Torino ebbe un risultato di parità. Segnò Facchin per il Torino, pareggiò Bonfanti per il Lecco.
La sera del 4 maggio 1949 la commozione era generale in tutta la città di Lecco, dai locali pubblici ai cortili delle grandi case popolari, nelle piazze e nelle vie del centro, nei commenti a voce alta da finestre e balconi tra vicini di casa. C’era il tradizionale mese di maggio mariano al santuario della Vittoria, con Rosario, predica e benedizione, ed il rettore don Luigi Brusa ricordò con una preghiera i caduti della tragedia aerea di Superga.
A.B.