Senza dire arrivederci
Ai Valmadreresi
Il titolo, per me simpatico, l’ho preso in prestito da uno dei libri ingiustamente dimenticati di Enzo Biagi, con interviste a sole donne e mi è sembrato lontano dalla retorica per dire grazie ai Valmadreresi per questi anni di impegno e di passione politica passati sui banchi del Consiglio, dal lontano giugno 1985, quando da giovane “ragazzo dell’oratorio” mi ero candidato come indipendente nella lista della Democrazia Cristiana.
Non so che cosa mi riserverà il futuro, in politica e non, ma di questa straordinaria esperienza affiorano nella mia mente solo ricordi positivi: non che non vi siano state amarezze, delusioni o momenti difficili, ma – come spiego ai numerosi corsi per giovani che organizzo o a cui partecipo - nessuno di noi è obbligato a fare l’Assessore, il Sindaco, il Parlamentare e il confronto deciso, la critica anche forte, il cittadino che non si sente adeguatamente ascoltato, sono parte comunque di questa scelta.
Mi considero una persona fortunata in politica, dove magari ho ottenuto traguardi oltre i miei meriti, come rappresentare l’Italia all’UNESCO e le diverse responsabilità parlamentari, ma nessuna di questa cariche mi ha donato la stessa emozione che essere Sindaco della “mia” Valmadrera, esperienza che, penso anche per i ruoli rivestiti nel rappresentare i Sindaci italiani a livello nazionale e regionale, sia stata determinante anche per i successivi impegni politici.
Ho avuto l’occasione di collaborare come assessore e consigliere con più Sindaci: Mauro Panzeri, da cui ho imparato l’autorevolezza del ruolo di Sindaco e la capacità di guidare il Consiglio comunale, Nicola Perego che mi ha insegnato la quotidianità dell’impegno e il senso dell’interesse pubblico, Mario Anghileri che, con saggezza, mi ha invitato alla pazienza dell’ascoltare e all’abilità del lavoro di squadra e di gruppo, Marco Rusconi per il valore dell’impegno di un giovane a servizio della comunità, Donatella Crippa, per il tempo e la passione donata e dimostrata.
A tutti loro va la mia profonda gratitudine e riconoscenza, ma – proprio per evitare scelte scomode - come mi è capitato più volte di rispondere alla domanda quale fosse il politico che avrei proposto come esempio per i giovani, agli intervistatori che pensavano a Martinazzoli o a Zaccagnini, citai il nome del mio omonimo ex assessore del Comune di Valmadrera, che, con autentico spirito di servizio, per sessant’anni ha servito questa comunità con impegno quotidiano, perché i giovani – insegnava Paolo VI – hanno bisogno più di testimoni che di maestri e di una lezione semplice e chiara che impone che la vita privata sia la stessa immagine di quella pubblica.
E questo è possibile solo facendo l’amministratore pubblico nei piccoli Comuni, perché il servizio alla propria comunità è la forma di politica più diretta, quella dove il Sindaco guarda in faccia il cittadino, che lo chiama il giorno dopo per avere una risposta concreta, dove la politica si calcola più da vicino sulla misura della vita.
Vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato: sono volti, nomi, storie per i quali provo anzitutto il sentimento di una riconoscenza non rituale. Ringrazio i dipendenti del Comune, per molti dei quali, soprattutto durante i miei tre mandati da Sindaco, sono stato un riferimento esigente o - magari - non facile, chiedendo presenze in orari aggiuntivi e una maggiore disponibilità, con la consapevolezza che la loro immagine fosse la prima e forse la più importante immagine dell’Amministrazione verso il cittadino. Ringrazio tutti gli Assessori e i Consiglieri comunali - di maggioranza e di opposizione – che ho incontrato, ai quali va la mia sentita gratitudine, i segretari comunali, competenti collaboratori.
La politica a volte porta a scelte anche dolorose, ma penso la stima per il contributo che ognuno di noi ha offerto alla comunità di Valmadrera sia stato importante.
Chiedo sinceramente scusa se, soprattutto nella passione del dibattito politico in Consiglio o nell’incontro quotidiano con il cittadino, ho deluso o ci sono state incomprensioni: sempre, per quanto possibile, ho distinto l’eventuale errore dal rispetto per la persona.
Questi cinque anni sono stati particolarmente difficili per le conseguenze di due anni di COVID, per le vicende familiari, per le difficoltà oggettive di una comunità con tante strutture praticamente tutte comunali (Asilo Nido, Casa di Riposo, Centro Oltre Noi ecc….), la perdita umana e sociale di Pamela, ma li ho vissuti con la libertà di potermi comportare sapendo e con l’impegno di non dovermi ricandidare Sindaco, di ricercare pertanto con fatica la risposta migliore rispetto all’obbiettivo del consenso.
Non parlerò delle opere realizzate, questo è merito di tutta la squadra di maggioranza, ma sono lieto, in un momento di difficoltà per tante famiglie, di non aver toccato nessuna tariffa o costo di servizi.
Al nuovo Sindaco che mi succederà il 10 giugno, dico che l’ambizione e l’impegno più difficile è la quotidianità, essere il Sindaco di tutti anche sui piccoli problemi familiari, personali, lavorativi e di offrire la stessa disponibilità all’imprenditore importante (l’attività produttiva e l’associazionismo sono le due grandi ricchezze di Valmadrera) e alla persona sola e disperata.
Un ultimo grazie, non formale, alla stampa per l’impegno, ma soprattutto a tanti colleghi sindaci, di diverse idee politiche, ma accomunati dalla passione del bene comune per la propria comunità: non dimenticherò il loro affetto.
Ringrazio il Signore per il dono di questa nuova opportunità di Sindaco dal 2019 al 2024, gli chiedo di essere clemente per i miei errori.
Un saluto a tutti.
Non so che cosa mi riserverà il futuro, in politica e non, ma di questa straordinaria esperienza affiorano nella mia mente solo ricordi positivi: non che non vi siano state amarezze, delusioni o momenti difficili, ma – come spiego ai numerosi corsi per giovani che organizzo o a cui partecipo - nessuno di noi è obbligato a fare l’Assessore, il Sindaco, il Parlamentare e il confronto deciso, la critica anche forte, il cittadino che non si sente adeguatamente ascoltato, sono parte comunque di questa scelta.
Mi considero una persona fortunata in politica, dove magari ho ottenuto traguardi oltre i miei meriti, come rappresentare l’Italia all’UNESCO e le diverse responsabilità parlamentari, ma nessuna di questa cariche mi ha donato la stessa emozione che essere Sindaco della “mia” Valmadrera, esperienza che, penso anche per i ruoli rivestiti nel rappresentare i Sindaci italiani a livello nazionale e regionale, sia stata determinante anche per i successivi impegni politici.
Ho avuto l’occasione di collaborare come assessore e consigliere con più Sindaci: Mauro Panzeri, da cui ho imparato l’autorevolezza del ruolo di Sindaco e la capacità di guidare il Consiglio comunale, Nicola Perego che mi ha insegnato la quotidianità dell’impegno e il senso dell’interesse pubblico, Mario Anghileri che, con saggezza, mi ha invitato alla pazienza dell’ascoltare e all’abilità del lavoro di squadra e di gruppo, Marco Rusconi per il valore dell’impegno di un giovane a servizio della comunità, Donatella Crippa, per il tempo e la passione donata e dimostrata.
A tutti loro va la mia profonda gratitudine e riconoscenza, ma – proprio per evitare scelte scomode - come mi è capitato più volte di rispondere alla domanda quale fosse il politico che avrei proposto come esempio per i giovani, agli intervistatori che pensavano a Martinazzoli o a Zaccagnini, citai il nome del mio omonimo ex assessore del Comune di Valmadrera, che, con autentico spirito di servizio, per sessant’anni ha servito questa comunità con impegno quotidiano, perché i giovani – insegnava Paolo VI – hanno bisogno più di testimoni che di maestri e di una lezione semplice e chiara che impone che la vita privata sia la stessa immagine di quella pubblica.
E questo è possibile solo facendo l’amministratore pubblico nei piccoli Comuni, perché il servizio alla propria comunità è la forma di politica più diretta, quella dove il Sindaco guarda in faccia il cittadino, che lo chiama il giorno dopo per avere una risposta concreta, dove la politica si calcola più da vicino sulla misura della vita.
Vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato: sono volti, nomi, storie per i quali provo anzitutto il sentimento di una riconoscenza non rituale. Ringrazio i dipendenti del Comune, per molti dei quali, soprattutto durante i miei tre mandati da Sindaco, sono stato un riferimento esigente o - magari - non facile, chiedendo presenze in orari aggiuntivi e una maggiore disponibilità, con la consapevolezza che la loro immagine fosse la prima e forse la più importante immagine dell’Amministrazione verso il cittadino. Ringrazio tutti gli Assessori e i Consiglieri comunali - di maggioranza e di opposizione – che ho incontrato, ai quali va la mia sentita gratitudine, i segretari comunali, competenti collaboratori.
La politica a volte porta a scelte anche dolorose, ma penso la stima per il contributo che ognuno di noi ha offerto alla comunità di Valmadrera sia stato importante.
Chiedo sinceramente scusa se, soprattutto nella passione del dibattito politico in Consiglio o nell’incontro quotidiano con il cittadino, ho deluso o ci sono state incomprensioni: sempre, per quanto possibile, ho distinto l’eventuale errore dal rispetto per la persona.
Questi cinque anni sono stati particolarmente difficili per le conseguenze di due anni di COVID, per le vicende familiari, per le difficoltà oggettive di una comunità con tante strutture praticamente tutte comunali (Asilo Nido, Casa di Riposo, Centro Oltre Noi ecc….), la perdita umana e sociale di Pamela, ma li ho vissuti con la libertà di potermi comportare sapendo e con l’impegno di non dovermi ricandidare Sindaco, di ricercare pertanto con fatica la risposta migliore rispetto all’obbiettivo del consenso.
Non parlerò delle opere realizzate, questo è merito di tutta la squadra di maggioranza, ma sono lieto, in un momento di difficoltà per tante famiglie, di non aver toccato nessuna tariffa o costo di servizi.
Al nuovo Sindaco che mi succederà il 10 giugno, dico che l’ambizione e l’impegno più difficile è la quotidianità, essere il Sindaco di tutti anche sui piccoli problemi familiari, personali, lavorativi e di offrire la stessa disponibilità all’imprenditore importante (l’attività produttiva e l’associazionismo sono le due grandi ricchezze di Valmadrera) e alla persona sola e disperata.
Un ultimo grazie, non formale, alla stampa per l’impegno, ma soprattutto a tanti colleghi sindaci, di diverse idee politiche, ma accomunati dalla passione del bene comune per la propria comunità: non dimenticherò il loro affetto.
Ringrazio il Signore per il dono di questa nuova opportunità di Sindaco dal 2019 al 2024, gli chiedo di essere clemente per i miei errori.
Un saluto a tutti.
Antonio Rusconi, Sindaco di Valmadrera