Valmadrera: i palloncini possono continuare a volare, non passa la mozione di Amaretti
Un'ordinanza per vietare il rilascio di palloncini ad elio sul territorio comunale di Valmadrera. E' quanto chiesto ieri sera, attraverso una mozione inserita al primo punto dell'ordine del giorno dell'ultimo consiglio comunale della legislatura ormai agli sgoccioli, da Federico Amaretti.
La proposta del consigliere indipendente - eletto cinque anni fa tra le file di Progetto Valmadrera, non della partita in vista della chiamata alle urne di giugno - muove dal "lancio" avvenuto in occasione della giornata contro il bullismo: lo scorso 7 febbraio dalle scuole elementari e medie si è levato una sciame di palloncini blu, con tanto di cordino in plastica e messaggio ad esso pinzato, nell'ambito di una iniziativa organizzata dall'assessorato all'Istruzione (con la specifica attività prevista però, ha puntualizzato poi Raffaella Brioni, direttamente dai docenti).
Un rilascio che, a detta di Amaretti, avrebbe suscitato perplessità anche tra alcuni giovani alunni, a cui viene insegnato di rispettare l'ambiente, salvo poi invitarli a compiere un gesto che, seppur scenografico, ha significative ripercussioni, in termini di inquinamento e di rischio potenziali per la fauna.
Pur comprendendo e condividendo il tema della sostenibilità ambientale delle proprie condotte, la maggioranza, per bocca del sindaco Antonio Rusconi ha subito annunciato voto contrario alla mozione. Una presa di posizione motivata - ha spiegato il primo cittadino - dall'impossibilità di controllare poi il rispetto di un ordinanza (anche in assenza di una linea comune con le municipalità attigue) che rischierebbe di essere un provvedimento meramente simbolico.
Rusconi, in ogni caso, si è detto pronto a condividere la riflessione con gli altri sindaci, consegnando la richiesta alla Presidente della Provincia.
E alla fine del giro di interventi, protrattosi per oltre venti minuti, anche la consigliera leghista Sara Frusca è arrivata a chiedere ad Amaretti il ritiro della mozione per trovare poi il modo di impegnare l'amministrazione comunale in altra maniera in un momento successivo, sulla scia anche di quanto espresso dai compagni di banco Alessandro Leidi e Elio Bartesaghi nonché dell'esponente di Ascolto Valmadrera Mauro Dell'Oro che – in linea con gli esponenti della compagine con cui affronterà la nuova campagna elettorale – ha sostenuto come la richiesta di fondo sia corretta, pur andando a toccare un “tema di cuore” come il lancio di palloncini. “Non è corretto togliere il sorriso a un bambino” ha asserito quest'ultimo, chiedendo però all'amministrazione di metterci del suo e dunque di prendere in carico il messaggio, dando come Comune il buon esempio, evitando di organizzare, come ente, eventi che prevedano il rilascio di gonfiabili.
Ha optato invece per non ritirare la mozione il proponente, pur sapendo che la stessa non sarebbe comunque passata. “Ritengo che ognuno di noi si debba prendere le sue responsabilità davanti alla cittadinanza e soprattutto ai minori” ha sostenuto, bollando come “scusa un po' banale” la motivazione addotta da Rusconi e dunque l'impossibilità a far rispettare il divieto di lancio, sostenendo come lo scopo ultimo dell'ordinanza non dovrebbe essere quello di sanzionatorio bensì quello “preventivo” , mettendo a conoscenza i valmadreresi dei problemi legati all'abbandono di palloncini e cordini ad essi agganciati sul territorio.
E se Rusconi aveva sostenuto come un provvedimento del genere risulti in vigore solo in 80 comuni su 800 disseminati lungo lo Stivale, Amaretti ha replicato che realtà a noi vicine come Monza e Brugherio fanno parte di quel gruppo, pur essendo circondate da municipalità che non hanno adottato la medesima ordinanza. “Si perde l'occasione d'oro di fare da apripista” ha dunque affermato in riferimento al lecchese e alla necessità di essere d'esempio non solo per gli altri comuni ma anche per quei ragazzini che hanno sollevato il problema.
Messa ai voti, la mozione ha raccolto il voto favorevole del solo Amaretti. Astenute le opposizioni, contraria l'intera maggioranza. I palloncini a Valmadrera – per ora – potranno continuare a volare.
La proposta del consigliere indipendente - eletto cinque anni fa tra le file di Progetto Valmadrera, non della partita in vista della chiamata alle urne di giugno - muove dal "lancio" avvenuto in occasione della giornata contro il bullismo: lo scorso 7 febbraio dalle scuole elementari e medie si è levato una sciame di palloncini blu, con tanto di cordino in plastica e messaggio ad esso pinzato, nell'ambito di una iniziativa organizzata dall'assessorato all'Istruzione (con la specifica attività prevista però, ha puntualizzato poi Raffaella Brioni, direttamente dai docenti).
Un rilascio che, a detta di Amaretti, avrebbe suscitato perplessità anche tra alcuni giovani alunni, a cui viene insegnato di rispettare l'ambiente, salvo poi invitarli a compiere un gesto che, seppur scenografico, ha significative ripercussioni, in termini di inquinamento e di rischio potenziali per la fauna.
Pur comprendendo e condividendo il tema della sostenibilità ambientale delle proprie condotte, la maggioranza, per bocca del sindaco Antonio Rusconi ha subito annunciato voto contrario alla mozione. Una presa di posizione motivata - ha spiegato il primo cittadino - dall'impossibilità di controllare poi il rispetto di un ordinanza (anche in assenza di una linea comune con le municipalità attigue) che rischierebbe di essere un provvedimento meramente simbolico.
Rusconi, in ogni caso, si è detto pronto a condividere la riflessione con gli altri sindaci, consegnando la richiesta alla Presidente della Provincia.
E alla fine del giro di interventi, protrattosi per oltre venti minuti, anche la consigliera leghista Sara Frusca è arrivata a chiedere ad Amaretti il ritiro della mozione per trovare poi il modo di impegnare l'amministrazione comunale in altra maniera in un momento successivo, sulla scia anche di quanto espresso dai compagni di banco Alessandro Leidi e Elio Bartesaghi nonché dell'esponente di Ascolto Valmadrera Mauro Dell'Oro che – in linea con gli esponenti della compagine con cui affronterà la nuova campagna elettorale – ha sostenuto come la richiesta di fondo sia corretta, pur andando a toccare un “tema di cuore” come il lancio di palloncini. “Non è corretto togliere il sorriso a un bambino” ha asserito quest'ultimo, chiedendo però all'amministrazione di metterci del suo e dunque di prendere in carico il messaggio, dando come Comune il buon esempio, evitando di organizzare, come ente, eventi che prevedano il rilascio di gonfiabili.
Ha optato invece per non ritirare la mozione il proponente, pur sapendo che la stessa non sarebbe comunque passata. “Ritengo che ognuno di noi si debba prendere le sue responsabilità davanti alla cittadinanza e soprattutto ai minori” ha sostenuto, bollando come “scusa un po' banale” la motivazione addotta da Rusconi e dunque l'impossibilità a far rispettare il divieto di lancio, sostenendo come lo scopo ultimo dell'ordinanza non dovrebbe essere quello di sanzionatorio bensì quello “preventivo” , mettendo a conoscenza i valmadreresi dei problemi legati all'abbandono di palloncini e cordini ad essi agganciati sul territorio.
E se Rusconi aveva sostenuto come un provvedimento del genere risulti in vigore solo in 80 comuni su 800 disseminati lungo lo Stivale, Amaretti ha replicato che realtà a noi vicine come Monza e Brugherio fanno parte di quel gruppo, pur essendo circondate da municipalità che non hanno adottato la medesima ordinanza. “Si perde l'occasione d'oro di fare da apripista” ha dunque affermato in riferimento al lecchese e alla necessità di essere d'esempio non solo per gli altri comuni ma anche per quei ragazzini che hanno sollevato il problema.
Messa ai voti, la mozione ha raccolto il voto favorevole del solo Amaretti. Astenute le opposizioni, contraria l'intera maggioranza. I palloncini a Valmadrera – per ora – potranno continuare a volare.