Lecco perduta/423: quando anche sui pedali veniva celebrata la Liberazione

Vi era anche un 25 aprile ciclistico nell’intenso programma lecchese dell’anniversario della Liberazione. La tradizione locale di una gara con le due ruote a pedale nella data del 25 aprile risale al 1946, per iniziativa dell’allora neo costituito gruppo sportivo “Alberto Picco”. Si gareggiava su un circuito cittadino, con partenza ed arrivo in corso Martiri della Liberazione, davanti alla caserma dei carabinieri. Il tracciato prevedeva la salita del poggio di Santo Stefano, strada rimasta solo in parte presso il valico di villa Dubini e cancellata nel tratto più antico, sotto il San Martino, dalla zona Pradello-Orsa Maggiore sino al bivio di via dell’Abbadia verso la località Caviate. Era l’asperità che decideva la corsa, in quanto selezionava nei ripetuti passaggi il gruppo dei partecipanti.
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1958, il sindaco Angelo Bonaiti alla partenza della coppa Martiri della Libertà sul lato di piazza Mazzini del Teatro della Società

Toccò poi al Moto Velo Club Lecco organizzare il 25 aprile la Coppa Martiri della Libertà, che ebbe negli anni ’60 del Novecento il suo momento migliore, diventando una classica di prima categoria, quindi di corridori alla soglia del professionismo. C’era la regia del compianto presidente del Moto Velo Club Lecco Giorgio Zoboli, con Giovanni Carissimi, Piero Riva, Pozzi, la famiglia Brambilla, i fratelli Pone, Gelli, Bosisio, Sozzi, Albarello ed altri.
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Momenti del trofeo Fratelli Figini lungo le vie del quartiere Maggianico
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Nel 1960 vinse Egidio Cappelletti della Comense, nel 1961 altra vittoria di un alfiere della Comense, Angelo Pifferi, che diventò professionista due anni dopo. Nel 1962 vinse Luigi Ripamonti, di Valgreghentino, porta colori della Cademartori, già del Pedale Monzese; al secondo posto si piazzò Attilio Milani, di Garlate, altro promettente dilettante. Nel 1963 si registrò il successo solitario di un ventenne corridore dell’Unione Sportiva Sedrinese, in provincia di Bergamo: era Felice Gimondi poi vincitore di tutte le classiche più prestigiose del pedale a livello internazionale. Nel 1964 si ebbe la vittoria di Lamberto Casini, residente ad Abbadia Lariana, altro promettente dilettante.
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Felice Gimondi, vincitore a Lecco nel 1963, è affiancato a destra dal corridore lecchese Vincenzo Parolari, recentemente scomparso

La classica del 25 aprile lecchese si disputò sino al 1970, quando vinse Tino Conti, di Nibionno, che sarà emergente anche nei professionisti, conquistando un terzo posto ai mondiali di Ostuni, un quarto al Giro d’Italia, e vincendo sulle strade di Lombardia una classica come le Tre Valli Varesine.
Il 25 aprile anche nel quartiere lecchese di Maggianico c’era ciclismo, con le gare in memoria dei fratelli Figini, caduti nella lotta di Liberazione.
La stampa locale sottolineava, il 26 aprile 2002, che “ben 120 amatore dell’Udace hanno risposto all’invito organizzativa del gruppo sportive Grigna, in quartiere Maggianico, per una pedalata agonistica sulle due ruote con in palio il gran premio della Liberazione – Trofeo fratelli Figini”. Due erano state le gare, entrambe su anello cittadino da ripetersi diverse volte che da Maggianico raggiungeva la zona di Belledo ed Acquate, per tornare poi verso Maggianico ed affrontare lo strappo decisivo dell’ultimo chilometro lungo via Ponchielli al Poncione, in vista della fettuccia d’arrivo collocata sotto il traguardo all’inizio di via Zelioli”.
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La gara del 25 aprile sotto la pioggia alla rotonda del ponte Nuovo

Il commento della stampa era “E’ stato un serpentone multicolore …. nella  bella mattinata di sole estivo vi è stato uno spaccato di ciclismo puro e genuino, con un ritmo di pedalata tutt’altro che amatoriale, ma decisamente sostenuto e frenetico, con rapporti duri e pesanti … Il pubblico più numeroso era piazzato alla rotonda di Sant’Ambrogio dove i corridori transitavano due volte per ogni giro”.
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Dirigenti del circolo Figini con il compianto presidente Ermanno Mauri

“Perfetta – scriveva la cronaca – è stata l’organizzazione del GS Grigna, con il presidente Virginio Pozzi: direttore di gara è stato Vico Gelli. Nel giardinetto del circolo Figini di via Armonia ha avuto luogo la premiazione effettuata dal presidente Pierangelo Frigerio. Il trofeo fratelli Figini messo in palio dal circolo è andato alla società con la migliore classifica fra le due gare ed è stato assegnato alla Cicli Spreafico di Bevera di Sirtori, guidata dall’ex corridore professionista Maurizio Spreafico”.
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Arrivo di corsa ciclistica a Maggianico, corso Emanuele Filiberto

Insomma una passerella colorata di ciclisti, oggi rimpianta perché non solo in occasione del 25 aprile, ma per tutto l’anno, ormai da tempo non sono previste corse ciclistiche nella città di Lecco organizzate da società locali, ma anche da altri gruppi.
Ricordare le gare ciclistiche del 25 aprile vuole essere un auspicio ad un ritorno più generale delle corse in bici sul territorio lecchese.
A.B.
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