Lecco: alla Torre Viscontea una mostra sulla transumanza durante il covid
La transumanza durante il covid. E’ il progetto fotografico, partito nel 2020 e conclusosi nel 2023, di Stefano Pensotti e Carlo Sala e che ora è diventato una mostra allestita alla Torre Viscontea di piazza XX Settembre a Lecco: complessivamente 28 scatti che saranno poi donati al Comune ed entreranno a far parte della fototeca dei musei civici cittadini. Aperta da oggi fino al 19 maggio, la mostra è stata presentata ieri con l’intervento dei due fotografi, dell’assessore alla cultura Simona Piazza e della consulente dei musei Barbara Cattaneo.
''Da bambino – ha detto Pensotti – abitavo a Pescarenico e quando c’era la transumanza, le pecore mi passavano sempre sotto le finestre. Per me era una cosa normale, talmente normale che anche quando ho cominciato a fotografare non ho mai pensato di mettermi a fotografare le pecore. Poi, quando ho cominciato a girare il mondo mi sono messo a fotografare greggi un po’ dappertutto. Davvero, prima non mi era mai venuto in mente''.
Fino ai giorni del covid. Nel maggio 2020, dopo la fine del primo periodo di lockdown, si ricorderà che i Galbusera – la storica famiglia di allevatori brianzoli – decise di portare in alpeggio in un colpo solo tutte le tremila pecore delle varie greggi. Ed è proprio in quell’occasione che ha preso forma il progetto di due fotografi lecchesi: ''Siamo andati avanti tre anni – ha spiegato ancora Pensotti -. Sala che è lo sportivo seguiva le greggi, io che sono un sedentario mi appostavo in alcuni punti di passaggio significativi''.
Già da tempo, Luigi Erba – che collabora con i musei per il settore fotografico – chiedeva a Pensotti di donare qualche sua opera: ''Ma cosa donavo? Le foto scattate in Asia o in Africa? O quelle di vent’anni prima quando fotografavo Lecco''.
E così, l’occasione della transumanza è stata colta al balzo: ''Era qualcosa di simbolico. Quei primi giorni di covid ce li ricordiamo tutti. Si parlava tanto di immunità di gregge. E dunque… Non avevo voglia di fotografare le strade deserte con le mascherine per terre: lo avevano già fatto in tanti''. E allora le pecore, lungo strade deserte.
E’ partita così anche una frequentazione con gli allevatori. Il progetto, come detto, è durato tre anni, nel corso dei quali ci si è soffermati sui diversi momenti della transumanza, compresa la tosatura che avviene prima della partenza.
''I tosatori – ha raccontato Sala – vengono tutti dalla Nuova Zelanda, chissà perché. Sono espertissimi: ogni giorno tosano 1000 o 1200 pecore. Poi c’è il problema della lana da smaltire. Non c’è più nessuno che vuole quella lana lì anche se pare vada bene per i pannelli isolanti oltre che per i maglioni. Ma finisce in discarica come rifiuto speciale. La lana che si lavora in Italia arriva tutta dall’estero''.
Il caso, tra l’altro, ha voluto che proprio per il primo giorno di apertura della mostra anche le pecore dei Galbusera si mettessero in movimento verso i pascoli valsassinesi. E così in questa mattina di sabato 20 aprile, le greggi hanno nuovamente attraversato la città. Una coincidenza che l’assessore Piazza ha sottolineato con particolare calore. Questa volta, probabilmente, Pensotti e Sala non saranno al seguito, ma è indubbio che il passaggio sarà fotografato dai molti che lungo tragitti saranno risvegliati da belati e campanacci e abbaiare di cani pastore.
Del resto – ha ricordato Erba – in un congresso fotografico degli anni Sessanta venne detto che le pecore fossero oggetto di fotoamatori: ''In effetti, anche nei nostri circoli si andava a fotografare le pecore. E allora ci dicemmo: basta pecore''. Ora, più o meno mezzo secolo dopo, il ritorno alle pecore e alla transumanza.La mostra è aperta giovedì dalle 10 alle 13; venerdì e sabato dalle 14 alle 18: domenica dalle 10 alle 18. Ingresso libero. Info: 0341.282.396: 0341.286.729.
''Da bambino – ha detto Pensotti – abitavo a Pescarenico e quando c’era la transumanza, le pecore mi passavano sempre sotto le finestre. Per me era una cosa normale, talmente normale che anche quando ho cominciato a fotografare non ho mai pensato di mettermi a fotografare le pecore. Poi, quando ho cominciato a girare il mondo mi sono messo a fotografare greggi un po’ dappertutto. Davvero, prima non mi era mai venuto in mente''.
Fino ai giorni del covid. Nel maggio 2020, dopo la fine del primo periodo di lockdown, si ricorderà che i Galbusera – la storica famiglia di allevatori brianzoli – decise di portare in alpeggio in un colpo solo tutte le tremila pecore delle varie greggi. Ed è proprio in quell’occasione che ha preso forma il progetto di due fotografi lecchesi: ''Siamo andati avanti tre anni – ha spiegato ancora Pensotti -. Sala che è lo sportivo seguiva le greggi, io che sono un sedentario mi appostavo in alcuni punti di passaggio significativi''.
Già da tempo, Luigi Erba – che collabora con i musei per il settore fotografico – chiedeva a Pensotti di donare qualche sua opera: ''Ma cosa donavo? Le foto scattate in Asia o in Africa? O quelle di vent’anni prima quando fotografavo Lecco''.
E così, l’occasione della transumanza è stata colta al balzo: ''Era qualcosa di simbolico. Quei primi giorni di covid ce li ricordiamo tutti. Si parlava tanto di immunità di gregge. E dunque… Non avevo voglia di fotografare le strade deserte con le mascherine per terre: lo avevano già fatto in tanti''. E allora le pecore, lungo strade deserte.
E’ partita così anche una frequentazione con gli allevatori. Il progetto, come detto, è durato tre anni, nel corso dei quali ci si è soffermati sui diversi momenti della transumanza, compresa la tosatura che avviene prima della partenza.
''I tosatori – ha raccontato Sala – vengono tutti dalla Nuova Zelanda, chissà perché. Sono espertissimi: ogni giorno tosano 1000 o 1200 pecore. Poi c’è il problema della lana da smaltire. Non c’è più nessuno che vuole quella lana lì anche se pare vada bene per i pannelli isolanti oltre che per i maglioni. Ma finisce in discarica come rifiuto speciale. La lana che si lavora in Italia arriva tutta dall’estero''.
Il caso, tra l’altro, ha voluto che proprio per il primo giorno di apertura della mostra anche le pecore dei Galbusera si mettessero in movimento verso i pascoli valsassinesi. E così in questa mattina di sabato 20 aprile, le greggi hanno nuovamente attraversato la città. Una coincidenza che l’assessore Piazza ha sottolineato con particolare calore. Questa volta, probabilmente, Pensotti e Sala non saranno al seguito, ma è indubbio che il passaggio sarà fotografato dai molti che lungo tragitti saranno risvegliati da belati e campanacci e abbaiare di cani pastore.
Del resto – ha ricordato Erba – in un congresso fotografico degli anni Sessanta venne detto che le pecore fossero oggetto di fotoamatori: ''In effetti, anche nei nostri circoli si andava a fotografare le pecore. E allora ci dicemmo: basta pecore''. Ora, più o meno mezzo secolo dopo, il ritorno alle pecore e alla transumanza.La mostra è aperta giovedì dalle 10 alle 13; venerdì e sabato dalle 14 alle 18: domenica dalle 10 alle 18. Ingresso libero. Info: 0341.282.396: 0341.286.729.
D.C.