Lecco: sempre più vicina l'adozione di PUMS e Biciplan

L’adozione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e del relativo Biciplan è un po’ più vicina. Lo scorso 4 aprile il Comune di Lecco ha infatti reso noto che non sarà necessario assoggettare il documento alla procedura di Valutazione ambientale strategica e che quindi, dopo l’approvazione da parte della Giunta nelle prossime settimane, verrà portato in Consiglio.
La Commissione quinta giovedì sera, su proposta dell’assessore Renata Zuffi, ha ripassato i punti essenziali con l’architetto Castelnuovo dello Studio Polinomia che ne ha curato l’elaborazione. Lo "start" per la redazione del Pums è stata l’analisi dell’incidentalità e dei punti critici, seguita da un’indagine delle intersezioni e dal monitoraggio del traffico, dei passeggeri di treni, battello e funivia e della sosta. Le linee di azione seguite dal piano sono state: la riduzione degli spostamenti nell’ottica della città “a 15 minuti”, il miglioramento della qualità degli spazi urbani, la protezione della mobilità attiva, la fluidificazione del traffico, l’applicazione della “Città 30”, il riequilibrio della sosta pubblica, l’aumento dell’efficacia del trasporto pubblico e la creazione di applicazioni ITC.
Il piano prevede uno sviluppo di lungo periodo con proposte che hanno un orizzonte di applicazione di dieci anni. Tra questi gli interventi di adeguamento della viabilità primaria (realizzazione del “Quarto ponte”, sistemazione dello svincolo del Bione, adeguamento della tratta urbana della SS36, messa in funzione della variante della SP639); l’attuazione completa del Piano particolareggiato della sosta previsto dal Pgtu e del Piano del bacino del trasporto pubblico; gli interventi che associano gli aspetti di riqualificazione urbanistica a quelli della mobilità sostenibile (riqualificazione di lungolago e porticciolo, trasformazione della Piccola, nuova autostazione, raggi verde-azzurri). Tra le proposte di lungo respiro originali del Pums ci sono invece la realizzazione del parcheggio “porta a sud” in zona Bione collegato al centro da una navetta, un altro mezzo che colleghi la stazione e la funivia, l'istituzione di una “ZTL Prealpi”, la realizzazione della “Città 30”, i progetti di riqualificazione dei borghi storici, gli interventi di protezione delle strade scolastiche, la realizzazione completa delle reti della mobilità attiva (quella delle ciclovie prevista dal Biciplan e quella dei sentieri urbani).
Ci sono poi delle azioni che si possono realizzare in medio periodo, cioè nell'arco di cinque anni: la tavola della moderazione del traffico, che comprende l'istituzione di strade scolastiche alla Stoppani (in parte già realizzata), al Badoni, al Fiocchi, alla Maria Ausiliatrice e al Politecnico, la realizzazione delle due navette, di due delle ciclovie e di uno dei sentieri urbani. Il documento prevede anche delle indicazioni per migliorare il Trasporto pubblico locale: in particolare viene proposto di cadenzare di 30 minuti il servizio durante la fascia tra le 6.00 e le 20.00 per rendere più efficiente la rete e rafforzare alcune connessioni come quelle con la stazione, l'ospedale e il centro sportivo. Un progetto che dovrebbe anche essere rafforzato nel fine settimana con due linee che si incrociano a metà percorso, ovvero lo scalo ferroviario, secondo un sistema “a rendez vous”, completato da una navetta stagionale di collegamento con il piazzale della funivia.
Il piano è stato sottoposto ai diversi enti interessati dalla sua attuazione - il Parco Adda nord, l’Agenzia per il Trasporto pubblico locale, la Regione Lombardia, ATS Brianza e Arpa Lombardia -, e ciascuno ha elaborato le osservazioni che sono state recepite.
Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) ha sottolineato come questo possa essere un modo per affrontare il problema del gran numero di auto che entrano in città e che per ore o giorni restano posteggiate in strada per la gran parte del tempo. Il leghista Stefano Parolari invece ha manifestato i suoi dubbi sulla effettiva possibilità di promuovere l’uso della bicicletta nel territorio, oltre a sostenere che l’auto sia l’unico mezzo per mettere al gran numero di over 65 di spostarsi. Il presidente della Commissione Alessio Dossi ha ricordato che “non si tratta di contrapporre macchine e mobilità dolce, ma di mettere in sicurezza chi vuole muoversi in maniera alternativa”.
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M.V.
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