Pasturo: rubò in chiesa e in un giardino, assolta
E’ stata assolta dal giudice Gianluca Piantadosi per vizio totale di mente, così come chiesto dal pubblico ministero, una donna accusata di furto per una vicenda risalte a anni fa. L'impuatata, con un complice, in auto, aveva raggiunto Pasturo e qui si era introdotta nel giardino di un’abitazione privata, rubando delle lenzuola che erano stese ad asciugare, scarpe, vestiti e cibo. I due poi erano fuggiti portandosi alla chiesa della Madonna della Cintura. Introdottisi nell’edificio religioso avevano prelevato un crocifisso in argento, una Bibbia e altri oggetti sacri, con l’intenzione poi probabilmente di rivenderli per racimolare qualche soldo.
La loro “scorribanda” non era sfuggita agli occhi attenti dei residenti della piccola località montana che in un veloce “passaparola” in una delle chat del paese avevano segnalato la presenza dei due a bordo di un’autovettura e i loro movimenti sospetti. Sul posto erano giunti i carabinieri che li avevano individuati, rinvenendo nell’auto anche gli oggetti rubati.
Da qui l’imputazione per furto.
Questa mattina si è concluso il procedimento a carico della donna, difesa dall’avvocato Eleonora Sala che ha chiesto per l’assistita l’assoluzione, vista la situazione di evidente disagio e l’intervenuta remissione di querela, o comunque il minimo della pena per i fatti contestati. Dopo una breve camera di consiglio il giudice ha stabilito la non imputabilità per un vizio totale di mente e il non doversi procedere data la querela rimessa dal sacerdote referente della chiesa della Madonna della Cintura.
La loro “scorribanda” non era sfuggita agli occhi attenti dei residenti della piccola località montana che in un veloce “passaparola” in una delle chat del paese avevano segnalato la presenza dei due a bordo di un’autovettura e i loro movimenti sospetti. Sul posto erano giunti i carabinieri che li avevano individuati, rinvenendo nell’auto anche gli oggetti rubati.
Da qui l’imputazione per furto.
Questa mattina si è concluso il procedimento a carico della donna, difesa dall’avvocato Eleonora Sala che ha chiesto per l’assistita l’assoluzione, vista la situazione di evidente disagio e l’intervenuta remissione di querela, o comunque il minimo della pena per i fatti contestati. Dopo una breve camera di consiglio il giudice ha stabilito la non imputabilità per un vizio totale di mente e il non doversi procedere data la querela rimessa dal sacerdote referente della chiesa della Madonna della Cintura.
S.V.