Lecco: al 'Poli' gli alunni si cimentano nelle discipline STEM
Settimana intensa al Campus di Lecco dedicata alla scoperta della stabilità degli edifici e delle infrastrutture. Gli alunni delle classi II dell’Istituto Comprensivo Statale "Falcone E Borsellino”, dell’Istituto Comprensivo “Don Giovanni Ticozzi” e dell’Istituto Comprensivo “A. Stoppani” hanno partecipato con grande entusiasmo al laboratorio didattico “Strutture, forze e segreti” nell’ambito dell’iniziativa PoliSTEM, il progetto sperimentale di divulgazione della cultura tecnico-scientifica rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e promosso dal Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, di concerto con la Direzione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco, con l’obiettivo di stimolare in loro l’interesse verso le discipline STEM.
I partecipanti sono stati guidati in un viaggio affascinante nel mondo dell'ingegneria strutturale. Un percorso educativo ricco di conoscenze e pratiche innovative, ideato e condotto dagli ingegneri Giulio Zani e Marco Rampini del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico e docenti presso il Polo territoriale di Lecco. Essi hanno illustrato che l'ingegneria strutturale è una branca dell'ingegneria che si occupa della progettazione e costruzione di edifici, ponti e altre strutture essenziali. È molto più di calcoli e disegni, si tratta di una disciplina che incarna la responsabilità di garantire la sicurezza e la stabilità delle costruzioni in cui viviamo. Gli ingegneri strutturisti assicurano che le costruzioni possano sopportare carichi antropici e naturali, inclusi eventi estremi come terremoti, utilizzando principi scientifici e matematici per progettare soluzioni efficienti e durevoli.
Gli esperti, durante le lezioni teoriche, hanno introdotto i concetti chiave della progettazione strutturale, spiegando in modo chiaro e coinvolgente come gli edifici possano resistere alle forze che li circondano, non soltanto sulla Terra ma potenzialmente anche su altri pianeti del sistema solare. Introducendo il concetto di “scheletro strutturale” e l'importanza della sicurezza negli edifici e nelle infrastrutture, l'attività ha condotto i partecipanti in un viaggio di esplorazione dedicato alla stabilità degli edifici. Perché stanno in piedi? Perché crollano?
Per i ragazzi è stato affascinante scoprire i segreti che si celano dietro la creazione di opere d'ingegneria, con un parallelo intrigante tra il funzionamento del corpo umano e la stabilità strutturale.
Ciò che ha reso questo viaggio educativo così coinvolgente è stata la combinazione di teoria e pratica. Infatti, al termine di ogni breve lezione frontale, i partecipanti sono stati incaricati di progettare e realizzare strutture solide e resistenti, esplorando come forme e materiali ne influenzino il comportamento meccanico. Nella parte laboratoriale gli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, sono stati guidati dai docenti e da un gruppo di studenti del Polo di Lecco nella realizzazione di costruzioni in miniatura, attraverso le quali hanno potuto sperimentare principi fisici fondamentali utilizzando cubetti in legno, aste, viti, fili, mollette e origami. L’ultima fase ha previsto l’interazione dei ragazzi con edifici e ponti in miniatura, realizzati con speciali kit didattici costituiti da molle magnetiche, sfere, barre e piastre.
Oltre a trasmettere conoscenze e a promuovere la curiosità scientifica, l'obiettivo di questo percorso educativo è stato quello di sviluppare abilità di problem-solving e comunicazione, incoraggiando l'uso della creatività e abilità di collaborazione, competenze essenziali per gli ingegneri del futuro, anche nell’ottica di affrontare le sfide globali di progettazione e costruzione in un mondo sempre più complesso e interconnesso.
I partecipanti sono stati guidati in un viaggio affascinante nel mondo dell'ingegneria strutturale. Un percorso educativo ricco di conoscenze e pratiche innovative, ideato e condotto dagli ingegneri Giulio Zani e Marco Rampini del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico e docenti presso il Polo territoriale di Lecco. Essi hanno illustrato che l'ingegneria strutturale è una branca dell'ingegneria che si occupa della progettazione e costruzione di edifici, ponti e altre strutture essenziali. È molto più di calcoli e disegni, si tratta di una disciplina che incarna la responsabilità di garantire la sicurezza e la stabilità delle costruzioni in cui viviamo. Gli ingegneri strutturisti assicurano che le costruzioni possano sopportare carichi antropici e naturali, inclusi eventi estremi come terremoti, utilizzando principi scientifici e matematici per progettare soluzioni efficienti e durevoli.
Gli esperti, durante le lezioni teoriche, hanno introdotto i concetti chiave della progettazione strutturale, spiegando in modo chiaro e coinvolgente come gli edifici possano resistere alle forze che li circondano, non soltanto sulla Terra ma potenzialmente anche su altri pianeti del sistema solare. Introducendo il concetto di “scheletro strutturale” e l'importanza della sicurezza negli edifici e nelle infrastrutture, l'attività ha condotto i partecipanti in un viaggio di esplorazione dedicato alla stabilità degli edifici. Perché stanno in piedi? Perché crollano?
Per i ragazzi è stato affascinante scoprire i segreti che si celano dietro la creazione di opere d'ingegneria, con un parallelo intrigante tra il funzionamento del corpo umano e la stabilità strutturale.
Ciò che ha reso questo viaggio educativo così coinvolgente è stata la combinazione di teoria e pratica. Infatti, al termine di ogni breve lezione frontale, i partecipanti sono stati incaricati di progettare e realizzare strutture solide e resistenti, esplorando come forme e materiali ne influenzino il comportamento meccanico. Nella parte laboratoriale gli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, sono stati guidati dai docenti e da un gruppo di studenti del Polo di Lecco nella realizzazione di costruzioni in miniatura, attraverso le quali hanno potuto sperimentare principi fisici fondamentali utilizzando cubetti in legno, aste, viti, fili, mollette e origami. L’ultima fase ha previsto l’interazione dei ragazzi con edifici e ponti in miniatura, realizzati con speciali kit didattici costituiti da molle magnetiche, sfere, barre e piastre.
Oltre a trasmettere conoscenze e a promuovere la curiosità scientifica, l'obiettivo di questo percorso educativo è stato quello di sviluppare abilità di problem-solving e comunicazione, incoraggiando l'uso della creatività e abilità di collaborazione, competenze essenziali per gli ingegneri del futuro, anche nell’ottica di affrontare le sfide globali di progettazione e costruzione in un mondo sempre più complesso e interconnesso.