Lecco, lungolago: la Provincia riapre i termini del procedimento, rischio ritardi
Rischia di slittare a dopo l’estate l’avvio del cantiere per la riqualificazione del lungolago. La Commissione paesaggistica della Provincia di Lecco, che deve dare un ultimo via libera al progetto esecutivo, il 9 aprile ha convocato una riunione nella quale ha stabilito di “riaprire i termini del procedimento” per un periodo di tempo che può durare fino a 120 giorni. Così, l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi ha spiegato la questione in commissione, lasciando i consiglieri comunali presenti di stucco.
“C’è il progetto definitivo, c’è stata la conferenza dei servizi, se c’erano tutti i pareri vincolanti perché si è arrivati qui e che cosa comporta?” ha chiesto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, seguito dagli altri esponenti dell’opposizione ma soprattutto della maggioranza. “Noi siamo pronti con il progetto, l’azienda ha studiato tutto nei minimi dettagli e la Provincia arriva con questa sorpresa?” ha domandato Paola Frigerio di Fattore Lecco a cui ha fatto eco la dem Sanseverino: “Non so che cosa abbia spinto la Provincia ad un atto del genere con le conseguenze che questo implica. Spero sia stata presa una decisione con coscienza, competenza e buon senso”. Il riferimento è al fatto che l’opera è in buona parte finanziata dai fondi del Pnrr che, com’è noto, ha dei tempi di realizzazione e rendicontazione delle opere ben precisi e - al momento - inderogabili. “Serve un chiarimento su questa riapertura dei termini” anche secondo Giovanni Tagliaferri del Gruppo misto mentre Paolo Galli Ambientalmente ha sottolineato come questo sia uno dei casi in cui “la burocrazia invece di aiutare complica. Rimango meravigliato e preoccupato perché è un’opera che interessa tutti, è importante e deve partire”. Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia ha ipotizzato un “problema di dialogo tra enti”, mentre il presidente della commissione Alberto Anghileri ha invece auspicato che un dialogo collaborativo tra Palazzo Boavara e Villa Locatelli possa risolvere la situazione in tempi brevi.
A dare dei chiarimenti tecnici è stato Alessandro Crippa, dirigente del Comune di Lecco: “Attualmente noi abbiamo un progetto definitivo approvato da una conferenza dei servizi, la quale normalmente sostituisce tutte le autorizzazioni singole necessarie. Quel parere favorevole espresso la scorsa estate, aveva però delle prescrizioni dal punto di vista paesaggistico a cui è stato risposto in questi mesi. La Soprintendenza ha dato il parere favorevole al progetto modificato secondo le indicazioni e la Provincia avrebbe potuto andare in continuità col parere espresso dalla Soprintendenza ed evitare di riaprire i termini, invece ha ritenuto di riaprire un nuovo procedimento come se partissimo da zero, chiedendo di nuovo, all’interno del nuovo procedimento, il parere alla Soprintendenza che essendosi già espressa a favore mi auguro risponda in tempi brevi così che anche la Provincia possa dare questo ultimo assenso che manca così da partire col cantiere”.
L’azienda sembra davvero pronta, proprio mercoledì sera il geometra Zamarco ha presentato il cronoprogramma da 624 giorni in commissione: “Abbiamo già svolto la prima fase parziale di potature e indagini. Non appena possibile partiremo con i lavori dalla piazza Cermentati verso la Tamoil. La regola che ci siamo dati è di partire a monte per non creare intralcio al traffico e una volta concluso le prime tre fasi realizzare le castellane di notte, per poi iniziare con le fasi fronte lago. Qui, una volta partiti, i posteggi verranno man mano eliminati”.
Proprio su questo tema l’opposizione ha sollecitato l’assessore Sacchi e la Giunta: “A che punto siamo con i parcheggi delle Caviate e l’intervento che Corti doveva fare? Quali opzioni avete messo in campo per recuperare stalli nelle vicinanze?” ha chiesto Valsecchi. “Come rispondete a una raccolta firme di 1.500 cittadini sul taglio dei posteggi?” ha aggiunto Boscagli.
“La raccolta firme mi sembra poco opportuna e fuori tempo massimo” ha replicato Saulo Sangalli di Fattore Lecco. Una visione condivisa dall’assessore: “Non è stata una scoperta dell’ultimo minuto che con la riqualificazione del lungolago sarebbero stati persi dei posteggi, una raccolta firme il giorno prima che il cantiere parta che effetto può fare? Noi abbiamo cercato di ascoltare e dialogare con le parti coinvolte. L’interesse ora è che si inizino i lavori per vedere finalmente l’opera nel rispetto delle scadenze del Pnrr”.
“C’è il progetto definitivo, c’è stata la conferenza dei servizi, se c’erano tutti i pareri vincolanti perché si è arrivati qui e che cosa comporta?” ha chiesto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, seguito dagli altri esponenti dell’opposizione ma soprattutto della maggioranza. “Noi siamo pronti con il progetto, l’azienda ha studiato tutto nei minimi dettagli e la Provincia arriva con questa sorpresa?” ha domandato Paola Frigerio di Fattore Lecco a cui ha fatto eco la dem Sanseverino: “Non so che cosa abbia spinto la Provincia ad un atto del genere con le conseguenze che questo implica. Spero sia stata presa una decisione con coscienza, competenza e buon senso”. Il riferimento è al fatto che l’opera è in buona parte finanziata dai fondi del Pnrr che, com’è noto, ha dei tempi di realizzazione e rendicontazione delle opere ben precisi e - al momento - inderogabili. “Serve un chiarimento su questa riapertura dei termini” anche secondo Giovanni Tagliaferri del Gruppo misto mentre Paolo Galli Ambientalmente ha sottolineato come questo sia uno dei casi in cui “la burocrazia invece di aiutare complica. Rimango meravigliato e preoccupato perché è un’opera che interessa tutti, è importante e deve partire”. Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia ha ipotizzato un “problema di dialogo tra enti”, mentre il presidente della commissione Alberto Anghileri ha invece auspicato che un dialogo collaborativo tra Palazzo Boavara e Villa Locatelli possa risolvere la situazione in tempi brevi.
A dare dei chiarimenti tecnici è stato Alessandro Crippa, dirigente del Comune di Lecco: “Attualmente noi abbiamo un progetto definitivo approvato da una conferenza dei servizi, la quale normalmente sostituisce tutte le autorizzazioni singole necessarie. Quel parere favorevole espresso la scorsa estate, aveva però delle prescrizioni dal punto di vista paesaggistico a cui è stato risposto in questi mesi. La Soprintendenza ha dato il parere favorevole al progetto modificato secondo le indicazioni e la Provincia avrebbe potuto andare in continuità col parere espresso dalla Soprintendenza ed evitare di riaprire i termini, invece ha ritenuto di riaprire un nuovo procedimento come se partissimo da zero, chiedendo di nuovo, all’interno del nuovo procedimento, il parere alla Soprintendenza che essendosi già espressa a favore mi auguro risponda in tempi brevi così che anche la Provincia possa dare questo ultimo assenso che manca così da partire col cantiere”.
L’azienda sembra davvero pronta, proprio mercoledì sera il geometra Zamarco ha presentato il cronoprogramma da 624 giorni in commissione: “Abbiamo già svolto la prima fase parziale di potature e indagini. Non appena possibile partiremo con i lavori dalla piazza Cermentati verso la Tamoil. La regola che ci siamo dati è di partire a monte per non creare intralcio al traffico e una volta concluso le prime tre fasi realizzare le castellane di notte, per poi iniziare con le fasi fronte lago. Qui, una volta partiti, i posteggi verranno man mano eliminati”.
Proprio su questo tema l’opposizione ha sollecitato l’assessore Sacchi e la Giunta: “A che punto siamo con i parcheggi delle Caviate e l’intervento che Corti doveva fare? Quali opzioni avete messo in campo per recuperare stalli nelle vicinanze?” ha chiesto Valsecchi. “Come rispondete a una raccolta firme di 1.500 cittadini sul taglio dei posteggi?” ha aggiunto Boscagli.
“La raccolta firme mi sembra poco opportuna e fuori tempo massimo” ha replicato Saulo Sangalli di Fattore Lecco. Una visione condivisa dall’assessore: “Non è stata una scoperta dell’ultimo minuto che con la riqualificazione del lungolago sarebbero stati persi dei posteggi, una raccolta firme il giorno prima che il cantiere parta che effetto può fare? Noi abbiamo cercato di ascoltare e dialogare con le parti coinvolte. L’interesse ora è che si inizino i lavori per vedere finalmente l’opera nel rispetto delle scadenze del Pnrr”.
M.V.