Lecco perduta/422: ricordi del vecchio borgo di Consonno

E’ tornato d’attualità il dimenticato villaggio di Consonno, in territorio comunale di Olginate, che già negli anni ’60 del secolo scorso era balzato alla cronaca per un grandioso progetto di trasformazione da solitario nucleo rurale ad un grande parco divertimenti, giochi e turismo di massa, da essere paragonato ad una Las Vegas proiettata sul ramo lecchese del Lario.
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Foto di anni trascorsi presso l'antichissima chiesa di Consonno

La storia trascorsa è stata ben diversa. Oggi solo l’antica chiesetta è l’unica struttura superstite del vecchio abitto demolito per costruire nuove strutture orientaleggianti di un parco divertimenti mai decollato.
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Il minareto di Consonno

Eppure le iniziative per lanciare Consonno non mancarono nel corso degli anni, comprese quelle di trasformare il locale tracciato stradale in una pista di gare motociclistiche alcune delle quali vennero anche organizzate dal Moto Velo Club Lecco, quando lasciò le strade dei quartieri Belledo e Germanedo, troppo ormai abitate e centrali per essere una pista di alta velocità.
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Processione anni '70 del Novecento

Autonomo Comune sino al 1928, Consonno venne assorbito da Olginate quando annoverava ancora quasi 200 abitanti. Il vecchio borgo venne demolito negli anni ‘60 del Novecento: avrebbe dovuto lasciare spazio a torri, minareti, ponti cinesi, faraonici edifici. Era un nucleo di agricoltori, dove la luce arrivò solo nel 1943 dopo che, tra la prima e la seconda guerra mondiale, Consonno aveva raggiunto la punta massima di residenti, con un totale di 27 famiglie e di oltre 250 abitanti.
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Il patriarca di Baghdad Raphael L in visita a Consonno

Nel maggio 1991 arrivò a Consonno il patriarca di Bagdad, Raphael I; visitò la casa per anziani di Fratel Alberto. Ora tale benemerita struttura si è trasferita da anni ad Introbio, in Valsassina. Il patriarca era al centro dell’attenzione internazionale, in quanto nel suo paese, nel gennaio precedente vi era stato allarme per una situazione di guerra nel Golfo Persico, con la missione alleata Desert Storm contro Saddam Hussein.
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Il patriarca di Bagdad, che dichiarò di conoscere l’Italia per essere stato negli anni ’50, studente a Roma, non mancò di rilasciare ad un’emittente televisiva locale dichiarazioni che potremmo definire, come minimo, di un certo peso. Il cardinale disse che tra i regimi mussulmani Saddam Hussein era sicuramente il più rispettoso della libertà della Chiesa Cattolica nella missione pastorale. Aggiunse che, dopo essere tornato a Roma, sarebbe ritornato subito e Badgad dove era atteso per la cerimonia di ordinazione di nuovi preti iracheni. Anche questo, aggiunse, è un segno di libertà che la Chiesa cattolica dispone in Iraq. Aggiunse che era nel lecchese su invito del parroco di Suello don Giacomo Tagliabue, tramite mons. Nando Monduzzi, cardinale e prefetto della casa pontificia in Vaticano. 
A Consonno deve essere ricordato che la chiesa di San Maurizio è antichissima, tanto da essere menzionata dallo storico Goffredo da Bussero nel suo censimento all’inizio del 1300. Consonno appare, comunque, già segnalata una prima volta in un documento del 1162 come parte della vastissima proprietà terriera del monastero di Civate, una proprietà, una dipendenza, che durerà sino al 29 giugno 1798, quando la Repubblica Cisalpina soppresse il monastero di Civate, incamerando i beni.1_consonno.jpg (71 KB)
Piccola, lontana dai grossi centro e da importante strade, la chiesetta di San Maurizio in Consonno non ha mancato nei secoli di registrare visite illustri, come del giugno 1583, quando vi giunse San Carlo Borromeo. Quindi una storia che parte da molto lontano, che potrebbe ripetersi dopo le “incertezze” degli ultimi decenni. Chissà che “Consonno, dimenticata “da Dio o dagli uomini”, come scriveva un quotidiano nel novembre 1980, possa essere ricordato e rilanciato da qualcuno nel corso del ventunesimo secolo.
A.B.
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