Calolzio: torna un 'presidio' in stazione, con Marco Hu riattivato il bar
Sulla carta d'identità il suo nome è un altro. Ma la sua prima professoressa, all'arrivo in Italia, impacciata nel relazionarsi con il suo unico alunno di origini cinesi, lo ha ribattezzato Marco. E Marco, a distanza di anni - ora ne ha 35 - ancora si fa chiamare.
Più facile il cognome: Hu, il più diffuso, ormai da tempo, anche nella Milano a lungo patria dei Brambilla. Quella Milano dove il suo primo parente, uno zio, è arrivato nel lontano 1989.
Marco Hu, esponente della terza generazione della sua famiglia in Italia, dunque, è il nuovo "titolare" del bar della stazione di Calolziocorte. Si è aggiudicato il bando indetto dalla ferrovie, per ri-assegnare il piccolo locale - non propriamente finemente arredato - affacciato tanto su via Galli tanto, direttamente, sul binario uno.
L'ultimo caffè era stato servito a giugno 2023, poi il vecchio gestore aveva mollato il colpo: insostenibili le spese, a fronte dei ricavi. "Eppure lavorava" assicurano i residenti della zona, già tornati ad affacciarsi - incuriositi - all'uscio dell'esercizio commerciale. "L'affitto è un po' caro" ammette anche Hu, paragonando il canone richiesto al tariffario di Milano, dove la sua famiglia già porta avanti un bar a Quarto Oggiaro, il quartiere dove è cresciuto e dove ancora vive - "sto cercando casa qui, per ora vengo in treno, infatti oggi ho aperto in ritardo..." - con la moglie e due figli, "così bravi con l'italiano da non aver problemi neppure con la erre", sottolinea, sorridendo. "Ho saputo per caso da un amico che lavora a Calolzio che c'era il bar della stazione vuoto e ad ottobre dello scorso anno ho presentato la mia offerta. Quando ho partecipato al sopralluogo, quello di fronte era ancora chiuso. Due sulla stessa piazzetta forse sono un po' troppi..." aggiunge, in riferimento al locale di rimpetto, riavviato, da mesi, dopo uno stop.
La buona volontà in ogni caso non manca. Già avanzate le richieste per tabacchi e valori bollati, così come per ottenere, da Trenord, l'autorizzazione alla rivendita dei biglietti ferroviari, così da affiancare anche questo servizio a cappuccini e brioches. Sapendo bene che l'attività sarà anche "presidio" in stazione. In diversi, in questi primi due giorni di apertura - in realtà per l'allestimento, con l'inaugurazione ufficiale prevista entro fine mese - hanno già raccontato a Marco fatti e fattacci che hanno riguardato lo scalo e si sono detti contenti del ripristino del bar, quale... posto sicuro in cui attendere il treno.
Più facile il cognome: Hu, il più diffuso, ormai da tempo, anche nella Milano a lungo patria dei Brambilla. Quella Milano dove il suo primo parente, uno zio, è arrivato nel lontano 1989.
Marco Hu, esponente della terza generazione della sua famiglia in Italia, dunque, è il nuovo "titolare" del bar della stazione di Calolziocorte. Si è aggiudicato il bando indetto dalla ferrovie, per ri-assegnare il piccolo locale - non propriamente finemente arredato - affacciato tanto su via Galli tanto, direttamente, sul binario uno.
L'ultimo caffè era stato servito a giugno 2023, poi il vecchio gestore aveva mollato il colpo: insostenibili le spese, a fronte dei ricavi. "Eppure lavorava" assicurano i residenti della zona, già tornati ad affacciarsi - incuriositi - all'uscio dell'esercizio commerciale. "L'affitto è un po' caro" ammette anche Hu, paragonando il canone richiesto al tariffario di Milano, dove la sua famiglia già porta avanti un bar a Quarto Oggiaro, il quartiere dove è cresciuto e dove ancora vive - "sto cercando casa qui, per ora vengo in treno, infatti oggi ho aperto in ritardo..." - con la moglie e due figli, "così bravi con l'italiano da non aver problemi neppure con la erre", sottolinea, sorridendo. "Ho saputo per caso da un amico che lavora a Calolzio che c'era il bar della stazione vuoto e ad ottobre dello scorso anno ho presentato la mia offerta. Quando ho partecipato al sopralluogo, quello di fronte era ancora chiuso. Due sulla stessa piazzetta forse sono un po' troppi..." aggiunge, in riferimento al locale di rimpetto, riavviato, da mesi, dopo uno stop.
La buona volontà in ogni caso non manca. Già avanzate le richieste per tabacchi e valori bollati, così come per ottenere, da Trenord, l'autorizzazione alla rivendita dei biglietti ferroviari, così da affiancare anche questo servizio a cappuccini e brioches. Sapendo bene che l'attività sarà anche "presidio" in stazione. In diversi, in questi primi due giorni di apertura - in realtà per l'allestimento, con l'inaugurazione ufficiale prevista entro fine mese - hanno già raccontato a Marco fatti e fattacci che hanno riguardato lo scalo e si sono detti contenti del ripristino del bar, quale... posto sicuro in cui attendere il treno.
A.M.