Calolzio: 'Storie d'Identità' in mostra al Monastero del Lavello
Una collettiva che "esplora il legame umano con luoghi ed affetti, delineando l’identità culturale e sociale attraverso immagini di terre natie ed elementi nostalgici. L’appartenenza non è mero possesso, ma viene descritta come un processo di identificazione. Come cita Pavese, la necessità di ricerca di un porto sicuro in un Mondo dinamico e mutevole”. Così viene presentata Storie d'Identità, la mostra che, il prossimo fine settimana, tornerà a portare Cultura al Monastero di Santa Maria del Lavello.
L'iniziativa si deve alla consigliera comunale Silvia Bosio che, insieme alla giovane calolziese Roberta Gatto, dell'esposizione è anche la curatrice, oltre che l'autrice del volto di donna che appare sulla locandina, risalente "a quando ancora avevo tempo per dipingere", spiega direttamente la delegata della Giunta Ghezzi. Per tre giorni, tra venerdì 5 e domenica 7 - con ingresso libero, dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 20 - opere d'arte a tema (ma ciascuna con una propria differente genesi) impreziosiranno ulteriormente gli ambienti gestiti dalla Fondazione, a cominciare dal chiostro maggiore dove troverà spazio una grande installazione. Ma sculture (realizzate lavorando materiale differenti), fotografie, pitture (figurative e non) così come altre espressioni artistiche andranno a occupare anche il porticato nonché tutte le sale espositive, corridoi interni inclusi. Per un'esperienza immersiva, insomma. Resa tale - oltre che innovativa - anche dalla possibilità offerta al visitatore di ascoltare, di volta in volta, la descrizione di ciascuna opera in esposizione, scansionando con il proprio smartphone il corrispondente QR CODE, accedendo così anche ad una breve "bio" dell'autore. Si scoprirà dunque qualcosa in più anche sugli artisti che hanno reso possibile la proposta: Alberto Amigoni, Battista Tritto, Fabrizio Colombo, Collettivo A., Giada Castelnuovo, Giardini Da Vinci, Giovanni Tedesco, Giulia Sorrentino, Matteo Colombo, Omar Meijer, Roberta Gatto, Sempo, Stefano Besana e Thomas Losa.
La mostra è organizzata dal Comune di Calolzio, con il patrocinio della Provincia di Lecco e della Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello.