Bione, chiusura della piscina: si può evitare?
Ho appreso, solo ieri sera, senza sia avvenuta alcuna comunicazione in commissione e in altre sedi istituzionali della decisione di chiudere, per ben un mese, un servizio pubblico essenziale come la piscina del Bione per consentire la posa dei pannelli solari termici.
Ci risulta che interventi di questo genere sono stati promossi in diversi impianti sportivi della Lombardia senza mai interrompere un servizio importante per le comunità come la piscina o altre attività che ospitano quotidianamente associazioni e sodalizi sportivi, i loro atleti, utenza e diversamente abili per le loro cure che dovranno trovare, durante il mese di interruzione immediate alternative .
Chiediamo, come Appello per Lecco, di verificare tutte le possibilità perché sia scongiurata questa scelta che peraltro, oltre a creare disagio all'utenza tradizionale, metterebbe a rischio anche i dipendenti della società che gestisce l'impianto sportivo. Non vorremmo che questa decisione sia figlia di un dettato contrattuale o un bando di assegnazione incompleto che non avesse previsto modalità e regole di esecuzione compatibili con l'apertura della piscina comunale. L'esodo di impiegati e funzionari pubblici che abbiamo registrato in questi anni ha determinato una situazione incresciosa di competenze nel redigere gli atti amministrativi e quindi intendiamo chiedere chiarimenti, attraverso un accesso agli atti, sulla procedura di assegnazione dei lavori adottata.
Ci risulta che interventi di questo genere sono stati promossi in diversi impianti sportivi della Lombardia senza mai interrompere un servizio importante per le comunità come la piscina o altre attività che ospitano quotidianamente associazioni e sodalizi sportivi, i loro atleti, utenza e diversamente abili per le loro cure che dovranno trovare, durante il mese di interruzione immediate alternative .
Chiediamo, come Appello per Lecco, di verificare tutte le possibilità perché sia scongiurata questa scelta che peraltro, oltre a creare disagio all'utenza tradizionale, metterebbe a rischio anche i dipendenti della società che gestisce l'impianto sportivo. Non vorremmo che questa decisione sia figlia di un dettato contrattuale o un bando di assegnazione incompleto che non avesse previsto modalità e regole di esecuzione compatibili con l'apertura della piscina comunale. L'esodo di impiegati e funzionari pubblici che abbiamo registrato in questi anni ha determinato una situazione incresciosa di competenze nel redigere gli atti amministrativi e quindi intendiamo chiedere chiarimenti, attraverso un accesso agli atti, sulla procedura di assegnazione dei lavori adottata.
Corrado Valsecchi