Lecco: gli rubano una pallina di 'coca', porta in Tribunale un 20enne magrebino per rapina

"Passo di lì tutte le sere, vorrei non succedessero più queste cose nella mia città. Il problema non è quello che mi hanno portato via". Eppure a rendere quantomeno inusuale il "caso" approdato quest'oggi all'attenzione del collegio giudicante del Tribunale di Lecco - presidente Paolo Salvatore, a latere i colleghi Martina Beggio e Gianluca Piantadosi - è proprio il "maltolto".

Provento della (supposta) rapina impropria contestata ad un ventenne marocchino - non presente personalmente in Aula - è infatti... una pallina di cocaina.
tribunaleleccocollegio.jpg (202 KB)L'episodio risale all'agosto del 2022. A raccontarlo è stato il denunciante, un cittadino italiano evidentemente solito - almeno in quell'estate - far uso dello stupefacente. Stando alla sua versione, nella notte del 7, tornando a piedi a casa dopo il lavoro, all'incrocio tra via Ghislanzoni e via Amendola, all'angolo dunque tra la Piccola e la ex Maternità, sarebbe dapprima stato agganciato da uno sconosciuto in maglia rossa, poi raggiunto da un secondo soggetto, anch'egli nordafricano, di scuro vestito. I due - invitandolo a seguirli - gli avrebbero proposto a loro volta una dose, sentendosi rispondere dall'uomo destinato di lì a poco a diventare vittima della presunta rapina impropria, di essere già in possesso di una pallina appena acquistata. Al "vediamo un po' cosa vendono di buono gli altri", pronunciato da uno dei due stranieri offrendo a sua volta un "assaggio" della sua polvere bianca, il lecchese avrebbe estratto di tasca la sua cocaina, passandola al ragazzo in maglia nera che si sarebbe poi rifiutato di restituire l'involucro, con il "complice" che avrebbe così immobilizzato il denunciante, minacciandolo, poi, sostenendo di avere una pistola nel borsello, prima di dileguarsi.

Quale riscontro dell'incontro tra i tre e della fuga dei due magrebini, è stato prodotto in Aula un filmato della videosorveglianza cittadina acquisito a suo tempo dalla Squadra Mobile, occupatasi delle indagini dopo l'attivazione, già nottetempo, di una pattuglia della Squadra Volanti fatta intervenire alla Piccola su richiesta proprio dell'odierna persona offesa, non costituitasi parte civile. Ed è sempre stato il lecchese a fornire poi elementi utili per addivenire al riconoscimento del marocchino - classe 2003 - finito a processo. Due giorni dopo la rapina, lo avrebbe infatti incrociato in piazza Diaz, allertando subito la Questura, con i poliziotti celermente intervenuti per identificare il giovanotto e il connazionale con cui stava in quel momento, estraneo ai fatti. Sempre in giro per Lecco, a breve distanza, la vittima avrebbe re-incontrato anche l'altro coinvolto - quello con la maglia rossa - prendendo paura e non riuscendo a chiamare per tempo la Polizia.

Ritenendo nitido e coerente il racconto del denunciante, suffragato anche dalle registrazioni, nonché riconosciuto il ruolo attivo dell'imputato nella sottrazione della pallina di cocaina, il PM Giulia Angeleri ha chiesto 3 anni e 4 mesi di reclusione per il ventenne. Ha snocciolato invece tutta una serie di dubbi - a cominciare della linearità della versione della persona offesa fino a mettere in dubbio anche l'assenza di rapporti pregressi con i due presunti rapinatori - l'avvocato difensore, chiedendo l'assoluzione del proprio assistito quantomeno per mancanza della prova o in subordine la riqualificazione del reato a lui ascritto in furto. La sentenza è prevista tra due settimane.

A.M.
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