Valmadrera, UNI3: il prof. Bonaiti 'racconta' la Rocca di Somasca
Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 27 marzo l’ottavo incontro della rassegna UNI3 – Università della Terza Età, presso la Sala Auditorium del Centro Culturale Fatebenefratelli di Valmadrera.
L’iniziativa, dal titolo “La Rocca di Somasca: sulle orme di San Girolamo Emiliani tra fede, storia e letteratura”, ha avuto come ospite il Dott. Fabio Bonaiti: docente in Lettere di indirizzo moderno, laureato in Storia della Lombardia nel Medioevo, iscritto alla Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) e fondatore del Centro Studi Val San Martino, coordina anche l'Ecomuseo Val San Martino.
Introdotto dall’Assessore ai Servizi Sociali Rita Bosisio, il Dott. Bonaiti ha inizialmente inquadrato il contesto geografico della Rocca di Somasca, situata nei pressi dell'omonima frazione di Vercurago su uno sperone ribattezzato “Tremasasso”, al confine tra le province di Lecco e Bergamo, sede nel corso dei secoli di continui passaggi di mano tra le dominazioni milanese e veneta che hanno interessato il corso dell’Adda.
Nei suoi pressi sono ubicate le cappelle dedicate ai miracoli di San Girolamo Emiliani (o Miani), proclamato Santo nel 1767 e patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata nel 1928. Il luogo ha assunto anche una notevole rilevanza in parallelo ai paesaggi tratteggiati dal Manzoni all’interno de “I Promessi Sposi”, tanto che la Rocca viene spesso accostata all’Innominato.
Siamo infatti in presenza, come raccontato dal Professor Bonaiti, di un caso emblematico di geografia letteraria: le sorti della Rocca, da luogo terrifico e abitato da un tiranno, l’hanno portata ad essere nei secoli una sorta di oasi spirituale, ripercorrendo lo stesso sentiero dell’animo di San Girolamo e di Manzoni. Un soldato il primo, privo di fede il secondo, hanno finito entrambi con il convertirsi al cattolicesimo, approdando alla maturità spirituale; allo stesso modo il luogo, distrutto nel corso del Cinquecento e poi ricostruito, funge oggi da tappa finale dei percorsi manzoniani, sede di ristoro dalla vista mozzafiato.
L’incontro, durato oltre un’ora e mezza, ha visto la partecipazione attenta di più di 60 spettatori, che si sono intrattenuti con il Dott. Bonaiti anche dopo la conclusione, per rivolgere domande e soddisfare la propria curiosità. Per farlo ci sarà poi un'altra occasione, con la visita guidata del 3 aprile proprio a Somasca, con la partecipazione del Professore: l’inizio è alle 15.00 e si potranno visitare le cappelle dedicate ai miracoli di San Girolamo, il santuario, la Chiesetta della Risurrezione con il cimitero dei Padri, la Scala Santa, la grotta dell’Eremo e la Rocca. Il rientro a Valmadrera è previsto per le 17.30. Per info e prenotazioni contattare la Biblioteca Civica di Valmadrera allo 0341.205112 o via mail (biblioteca@comune.valmadrera.lc.it).
Per la rassegna UNI3 appuntamento invece al prossimo incontro di mercoledì 10 aprile, alle 15.00, con la Prof.ssa Laura Polo D’Ambrosio che parlerà di Bergamo e Milano tra Medioevo e Rinascimento.
L’iniziativa, dal titolo “La Rocca di Somasca: sulle orme di San Girolamo Emiliani tra fede, storia e letteratura”, ha avuto come ospite il Dott. Fabio Bonaiti: docente in Lettere di indirizzo moderno, laureato in Storia della Lombardia nel Medioevo, iscritto alla Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) e fondatore del Centro Studi Val San Martino, coordina anche l'Ecomuseo Val San Martino.
Introdotto dall’Assessore ai Servizi Sociali Rita Bosisio, il Dott. Bonaiti ha inizialmente inquadrato il contesto geografico della Rocca di Somasca, situata nei pressi dell'omonima frazione di Vercurago su uno sperone ribattezzato “Tremasasso”, al confine tra le province di Lecco e Bergamo, sede nel corso dei secoli di continui passaggi di mano tra le dominazioni milanese e veneta che hanno interessato il corso dell’Adda.
Nei suoi pressi sono ubicate le cappelle dedicate ai miracoli di San Girolamo Emiliani (o Miani), proclamato Santo nel 1767 e patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata nel 1928. Il luogo ha assunto anche una notevole rilevanza in parallelo ai paesaggi tratteggiati dal Manzoni all’interno de “I Promessi Sposi”, tanto che la Rocca viene spesso accostata all’Innominato.
Siamo infatti in presenza, come raccontato dal Professor Bonaiti, di un caso emblematico di geografia letteraria: le sorti della Rocca, da luogo terrifico e abitato da un tiranno, l’hanno portata ad essere nei secoli una sorta di oasi spirituale, ripercorrendo lo stesso sentiero dell’animo di San Girolamo e di Manzoni. Un soldato il primo, privo di fede il secondo, hanno finito entrambi con il convertirsi al cattolicesimo, approdando alla maturità spirituale; allo stesso modo il luogo, distrutto nel corso del Cinquecento e poi ricostruito, funge oggi da tappa finale dei percorsi manzoniani, sede di ristoro dalla vista mozzafiato.
L’incontro, durato oltre un’ora e mezza, ha visto la partecipazione attenta di più di 60 spettatori, che si sono intrattenuti con il Dott. Bonaiti anche dopo la conclusione, per rivolgere domande e soddisfare la propria curiosità. Per farlo ci sarà poi un'altra occasione, con la visita guidata del 3 aprile proprio a Somasca, con la partecipazione del Professore: l’inizio è alle 15.00 e si potranno visitare le cappelle dedicate ai miracoli di San Girolamo, il santuario, la Chiesetta della Risurrezione con il cimitero dei Padri, la Scala Santa, la grotta dell’Eremo e la Rocca. Il rientro a Valmadrera è previsto per le 17.30. Per info e prenotazioni contattare la Biblioteca Civica di Valmadrera allo 0341.205112 o via mail (biblioteca@comune.valmadrera.lc.it).
Per la rassegna UNI3 appuntamento invece al prossimo incontro di mercoledì 10 aprile, alle 15.00, con la Prof.ssa Laura Polo D’Ambrosio che parlerà di Bergamo e Milano tra Medioevo e Rinascimento.