Lecco, lungolago: manca poco all'avvio lavori, restano le preoccupazioni per i parcheggi
Tutti i tasselli si sono incastrati e manca ora solo l’autorizzazione della commissione paesaggistica della Provincia di Lecco per dare avvio ai lavori di riqualificazione del lungolago. Non senza criticità. La prima, ormai si potrebbe dire superata, riguarda lo stravolgimento dell’idea progettuale che aveva vinto il concorso di idee indetto dall’amministrazione Brivio che si è dovuta confrontare poi con la progettazione vera e propria iniziata con l’attuale giunta Gattinoni. “Quel progetto prevedeva la sostituzione dell’asfalto della carreggiata con il porfido, la creazione di una piazza sull’acqua e di una piscina galleggiante di fronte alle scalinate per un costo complessivo di 30 milioni, senza nemmeno rifare la passeggiata che è uno degli aspetti più critici” ha voluto ricordare l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi durante la commissione prima di mercoledì sera. "Il progetto esecutivo, che è stato validato dopo aver apportato le modifiche prescritte dalla soprintendenza, supera queste criticità e permette di mantenere gli alberi che sono anche tutelati, stando in un costo ragionevole e senza pregiudicare la possibilità di implementare in futuro la piazza sull’acqua o la piscina galleggiante. Certo, l’attuale lungolago non sarà stravolto ma anche perché così chiede la Sovrintendenza”.Diverse sono state infatti le modifiche che l’ente ha preteso in seno alla Conferenza dei servizi terminata lo scorso anno con parere positivo ma con delle “riserve” che riguardavano il tipo di parapetto scelto, il supporto metallico alla passeggiata in prossimità dei gradoni, il rivestimento in calcestruzzo delle sedute e gli attraversamenti pedonali in porfido. “La progettazione esecutiva realizzata dalla ditta che ha vinto l’appalto integrato sulla base del criterio dell’offerta più economicamente vantaggiosa ha trovato delle alternative per tutti questi problemi” ha spiegato il dirigente Alessandro Crippa: per il parapetto è stata individuata una soluzione più tradizionale simile a quella di Malgrate; è stata prevista una diversa realizzazione delle castellane non in porfido ma in calcestruzzo e una diversa soluzione per le bordure e le fosse attorno alle piante con un riempimento di graniglia e un cordolo in corten.
Un altro problema, sollevato anche da residenti e commercianti con una raccolta firme “incoraggiata” dalla minoranza di Palazzo Bovara, riguarda l’eliminazione di alcuni posteggi necessaria per realizzare la pista ciclopedonale. Un aspetto affrontato dall’architetto Giulia Boni della società Sistematica, che collabora con lo studio Viganò: “I nostri approfondimento ci hanno portato a concludere che è impossibile realizzare la pista ciclopedonale e allo stesso tempo mantenere i posteggi, quindi, in vista della riduzione dei parcheggi, abbiamo studiato delle strategie alternative”. Le soluzioni presentate ai commissari vanno nella direzione di ottimizzare i posteggi esistenti che già oggi non raggiungono la loro massima capienza, incentivando gli automobilisti a lasciare l’auto nelle “aree di cintura” al posto che in centro attraverso una politica tariffaria della sosta mirata e una adeguata promozione. L’architetto ha anche suggerito che si potrebbe di ripensare la ripartizione attuale tra i parcheggi destinati agli abbonati e quelli per la sosta pubblica al Broletto nord e all’autosilo Ponte vecchio, oltreché potenziare la Piccola.
“Bisogna capire come contemperare le esigenze di sosta con quelle del progetto” ha ribadito Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia, in linea con il collega di opposizione Emilio Minuzzo: “Le preoccupazione dei cittadini e dei commercianti sono legittime”. Di diverso avviso la maggioranza. “L’amministrazione comunale ha scelto di allargare spazio per le persone e per la mobilità sostenibile diminuendo quello per le auto. Sarà un lungolago più verde, più accessibile e più connesso, non possiamo pensare di poter avere sempre il posteggio per l’auto a pochi metri. Lo studio sui parcheggi è stato approfondito e raccogliere adesso delle firme su un progetto condiviso da tempo e ritenuto importante mi sembra poco serio” ha commentato Paulo Sangalli di Fattore Lecco. Paolo Galli di Ambientalmente ha ricordato che simili proteste e preoccupazioni erano state sollevate anche all’epoca del rifacimento di piazza Cermenati e piazza XX settembre, “ma nessuno tornerebbe indietro oggi”. Il dem Niccolò Paindelli ha sottolineato che le alternative individuate per il posteggio distano circa otto minuti a piedi dal lungolago, mentre Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) ha riflettuto sul fatto che “in tutte le città d’Europa dove non ci sono le macchine gira più gente e questo lo vediamo anche nelle vie di Lecco”. L’assessore Sacchi ha assicurato di aver incontrato i commercianti della Malpensata rassicurandoli sul fatto che le attività che richiedono un’area di carico e scarico avranno gli stalli necessari e aggiungendo che “i posteggi bianchi in quella zona sono spesso occupati da chi lascia lì l’auto per non pagare un abbonamento e poi si sposta a piedi per andare verso i luoghi di lavoro. In una città che sta diventato turistica e attrattiva non possiamo lasciare le auto parcheggiate sul lungolago anche se capisco che questo è un grosso cambiamento e che può rappresentare un’incertezza”.
Un altro problema, sollevato anche da residenti e commercianti con una raccolta firme “incoraggiata” dalla minoranza di Palazzo Bovara, riguarda l’eliminazione di alcuni posteggi necessaria per realizzare la pista ciclopedonale. Un aspetto affrontato dall’architetto Giulia Boni della società Sistematica, che collabora con lo studio Viganò: “I nostri approfondimento ci hanno portato a concludere che è impossibile realizzare la pista ciclopedonale e allo stesso tempo mantenere i posteggi, quindi, in vista della riduzione dei parcheggi, abbiamo studiato delle strategie alternative”. Le soluzioni presentate ai commissari vanno nella direzione di ottimizzare i posteggi esistenti che già oggi non raggiungono la loro massima capienza, incentivando gli automobilisti a lasciare l’auto nelle “aree di cintura” al posto che in centro attraverso una politica tariffaria della sosta mirata e una adeguata promozione. L’architetto ha anche suggerito che si potrebbe di ripensare la ripartizione attuale tra i parcheggi destinati agli abbonati e quelli per la sosta pubblica al Broletto nord e all’autosilo Ponte vecchio, oltreché potenziare la Piccola.
“Bisogna capire come contemperare le esigenze di sosta con quelle del progetto” ha ribadito Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia, in linea con il collega di opposizione Emilio Minuzzo: “Le preoccupazione dei cittadini e dei commercianti sono legittime”. Di diverso avviso la maggioranza. “L’amministrazione comunale ha scelto di allargare spazio per le persone e per la mobilità sostenibile diminuendo quello per le auto. Sarà un lungolago più verde, più accessibile e più connesso, non possiamo pensare di poter avere sempre il posteggio per l’auto a pochi metri. Lo studio sui parcheggi è stato approfondito e raccogliere adesso delle firme su un progetto condiviso da tempo e ritenuto importante mi sembra poco serio” ha commentato Paulo Sangalli di Fattore Lecco. Paolo Galli di Ambientalmente ha ricordato che simili proteste e preoccupazioni erano state sollevate anche all’epoca del rifacimento di piazza Cermenati e piazza XX settembre, “ma nessuno tornerebbe indietro oggi”. Il dem Niccolò Paindelli ha sottolineato che le alternative individuate per il posteggio distano circa otto minuti a piedi dal lungolago, mentre Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) ha riflettuto sul fatto che “in tutte le città d’Europa dove non ci sono le macchine gira più gente e questo lo vediamo anche nelle vie di Lecco”. L’assessore Sacchi ha assicurato di aver incontrato i commercianti della Malpensata rassicurandoli sul fatto che le attività che richiedono un’area di carico e scarico avranno gli stalli necessari e aggiungendo che “i posteggi bianchi in quella zona sono spesso occupati da chi lascia lì l’auto per non pagare un abbonamento e poi si sposta a piedi per andare verso i luoghi di lavoro. In una città che sta diventato turistica e attrattiva non possiamo lasciare le auto parcheggiate sul lungolago anche se capisco che questo è un grosso cambiamento e che può rappresentare un’incertezza”.
M.V.