Lecco: targa antifascista a testa in giù. ANPI: 'Un gesto di spregio che rafforzerà il nostro impegno'
Riceviamo e pubblichiamo
La notte tra il 24 e il 25 marzo, sconosciuti hanno capovolto una targa del ‘Percorso urbano della Memoria’ che, in via Ai Poggi 14, ricorda il ‘Circolo operaio di Acquate’ e l’impegno antifascista di Pietro, Lino e Francesca’Vera’ Ciceri.
L’edificio su cui è posta la targa era stato, all’inizio del Novecento, sede di un circolo popolare nato nell’ambito del movimento cooperativistico; occupato con la forza dai fascisti, dopo la Liberazione divenne sede del ‘’Circolo operaio Lino Ciceri’ e oggi ospita le attività del ‘Crams’ e della ‘Taverna ai Poggi’.
Lino Ciceri era un giovane operaio, partigiano della Brigata Carlo Pisacane (che aveva sede ai Piani d’Erna) venne arrestato dai fascisti e fucilato a Fossoli nel luglio 1944. Suo padre, Pietro Ciceri, operaio della Badoni, venne arrestato duranti gli scioperi del marzo 1944 e deportato a Mauthausen-Gusen, dove morì nel gennaio 1945.
Francesca ‘Vera Ciceri’, sorella di Pietro, fu un’attiva militate del PCI clandestino; arrestata nel 1936 assieme al marito Gaetano Invernizzi, venne condannata dal Tribunale Speciale a otto anni di prigione; scarcerata per amnistia nel 1941, partecipò alla Resistenza prima a Lecco, nella Brigata di Erna e poi a Milano, dove organizzò i gruppi di Difesa della Donna.
Di fronte a questi gesti che offendono il sacrificio di chi ha lottato per la Libertà di tutti, non bastano le parole di condanna; serve invece rafforzare l’azione quotidiana per valorizzare la memoria della Resistenza e per rendere attuali i principi democratici della Costituzione italiana.
Con questi obiettivi l’ Anpi provinciale di Lecco e tutte le sue sezioni territoriali sono impegnate in incontri nelle scuole, ricerca storica, predisposizione di mappe sui percorsi partigiani, formazione, conferenze e altro ancora. Un’attività che non verrà certo fermata da questa o da altre azioni provocatorie. Anzi, per quel che riguarda il ‘Percorso urbano della Memoria’, che l’Anpi sta realizzando con la collaborazione del Comune e del Sistema Museale di Lecco, ricordiamo che il 7 marzo scorso, presso il parco omonimo (in corso Matteotti), è stata inaugurata la targa che ricorda gli scioperi del marzo 1944 e che nel 2025 saranno poste le targhe in via Mascari (sede del secondo CLN) e in via Como (luogo della battaglia per la liberazione di Lecco). Verranno così completate le undici tappe previste.
La notte tra il 24 e il 25 marzo, sconosciuti hanno capovolto una targa del ‘Percorso urbano della Memoria’ che, in via Ai Poggi 14, ricorda il ‘Circolo operaio di Acquate’ e l’impegno antifascista di Pietro, Lino e Francesca’Vera’ Ciceri.
L’edificio su cui è posta la targa era stato, all’inizio del Novecento, sede di un circolo popolare nato nell’ambito del movimento cooperativistico; occupato con la forza dai fascisti, dopo la Liberazione divenne sede del ‘’Circolo operaio Lino Ciceri’ e oggi ospita le attività del ‘Crams’ e della ‘Taverna ai Poggi’.
Lino Ciceri era un giovane operaio, partigiano della Brigata Carlo Pisacane (che aveva sede ai Piani d’Erna) venne arrestato dai fascisti e fucilato a Fossoli nel luglio 1944. Suo padre, Pietro Ciceri, operaio della Badoni, venne arrestato duranti gli scioperi del marzo 1944 e deportato a Mauthausen-Gusen, dove morì nel gennaio 1945.
Francesca ‘Vera Ciceri’, sorella di Pietro, fu un’attiva militate del PCI clandestino; arrestata nel 1936 assieme al marito Gaetano Invernizzi, venne condannata dal Tribunale Speciale a otto anni di prigione; scarcerata per amnistia nel 1941, partecipò alla Resistenza prima a Lecco, nella Brigata di Erna e poi a Milano, dove organizzò i gruppi di Difesa della Donna.
Quella targa, dunque, ricorda un luogo e persone che hanno avuto un ruolo attivo nell’antifascismo e nella Resistenza ed è chiaro l’intento spregiativo di chi ha voluto metterla ‘a testa in giù’.
Di fronte a questi gesti che offendono il sacrificio di chi ha lottato per la Libertà di tutti, non bastano le parole di condanna; serve invece rafforzare l’azione quotidiana per valorizzare la memoria della Resistenza e per rendere attuali i principi democratici della Costituzione italiana.
Con questi obiettivi l’ Anpi provinciale di Lecco e tutte le sue sezioni territoriali sono impegnate in incontri nelle scuole, ricerca storica, predisposizione di mappe sui percorsi partigiani, formazione, conferenze e altro ancora. Un’attività che non verrà certo fermata da questa o da altre azioni provocatorie. Anzi, per quel che riguarda il ‘Percorso urbano della Memoria’, che l’Anpi sta realizzando con la collaborazione del Comune e del Sistema Museale di Lecco, ricordiamo che il 7 marzo scorso, presso il parco omonimo (in corso Matteotti), è stata inaugurata la targa che ricorda gli scioperi del marzo 1944 e che nel 2025 saranno poste le targhe in via Mascari (sede del secondo CLN) e in via Como (luogo della battaglia per la liberazione di Lecco). Verranno così completate le undici tappe previste.
Il Presidente dell’Anpi provinciale Enrico Avagnina