I soci dell’APE a piedi sulla pista ciclabile della Valsassina
La pista era la ciclabile della Valsassina, ma i soci dell’APE l’hanno percorsa a piedi, nella cornice di una valle affascinante, circondata da montagne non prive di stupendi paesaggi.
La ciclabile muove dal territorio comunale di Barzio, sul fondovalle del Pioverna e raggiunge Taceno, percorrendo un tracciato quasi sempre parallelo al torrente.
Gli apeini, partiti dal museo della Fornace, hanno potuto strada facendo osservare da vicino le caratteristiche cascate di Sprizzotolo e il ponte di Barcone, che apre la lieve discesa in rettilineo sino a Primaluna.
Superata Primaluna si entra nel tratto finale del tracciato che porta a Tartavalle, località che, con la sua maestosa pineta, ha visto il turismo termale di inizio Novecento ed anche nella seconda metà del secolo XX, quando sembrava destinato il risorgere di una fiorente attività all’insegna di un’acqua molto salutare.
Insomma una camminata un po’ particolare, un’uscita fuoriporta compiuta nel verde della Valsassina, non mancando il panorama delle Grigne e della parete Fasana, memorabile impresa di una salita invernale negli anni ’30, con i rocciatori lecchesi della prima generazione di Riccardo Cassin e del fotografo Pino Comi.
La ciclabile muove dal territorio comunale di Barzio, sul fondovalle del Pioverna e raggiunge Taceno, percorrendo un tracciato quasi sempre parallelo al torrente.
Gli apeini, partiti dal museo della Fornace, hanno potuto strada facendo osservare da vicino le caratteristiche cascate di Sprizzotolo e il ponte di Barcone, che apre la lieve discesa in rettilineo sino a Primaluna.
Superata Primaluna si entra nel tratto finale del tracciato che porta a Tartavalle, località che, con la sua maestosa pineta, ha visto il turismo termale di inizio Novecento ed anche nella seconda metà del secolo XX, quando sembrava destinato il risorgere di una fiorente attività all’insegna di un’acqua molto salutare.
Insomma una camminata un po’ particolare, un’uscita fuoriporta compiuta nel verde della Valsassina, non mancando il panorama delle Grigne e della parete Fasana, memorabile impresa di una salita invernale negli anni ’30, con i rocciatori lecchesi della prima generazione di Riccardo Cassin e del fotografo Pino Comi.