Lecco piange Mirca Mazzina, 'storica' insegnante premiata con la Medaglia d'Oro
Per lei l'insegnamento era una vera e propria vocazione, a cui ha dedicato tutta la sua vita anche oltre la pensione. Sono in tanti dunque, in queste ore, a ricordare con affetto Mirca Mazzina, venuta a mancare ieri nel giorno del suo 99° compleanno, alla RSA Borsieri di Lecco di cui era ospite da ormai diverso tempo. Migliaia i bambini che ha visto diventare grandi, accompagnandoli nel loro percorso di formazione e soprattutto di crescita umana.
E questo tra la Primaria "Luigi Cadorna" di Rancio - dove ha trascorso ben ventuno anni, attraversando ogni mattina il viale Turati a bordo della sua Fiat 600 per raggiungerla - e in precedenza altre scuole del territorio, da Parè a Bosisio Parini, passando per Civate, Brivio e Beverate, tutte "tappe" da cui era passata dopo una prima occupazione giovanile presso l'Ufficio leva del Municipio, che però non sentiva proprio adatta a lei e alla sua indole di donna empatica, paziente e sensibile.
"È stata la mia vita" ci aveva raccontato quasi un lustro fa la signora Mirca, che avevamo incontrato direttamente in RSA per una nostra rubrica dedicata alla Lecco di una volta. "Ho insegnato quasi quarant'anni e quando ho lasciato la scuola mi è dispiaciuto moltissimo, perché per me era come una famiglia" aveva ammesso, sempre convinta della sua scelta di non crearsi un proprio nucleo familiare per dedicare sé stessa alle sue decine di "figli" seduti in quei banchi di scuola. "Quando, da pensionata, vedevo le maestre che potevano ancora insegnare mentre io ormai non potevo più, mi veniva una stretta al cuore".
Non per niente, una volta raggiunta la pensione nel 1988, Mirca Mazzina aveva deciso di dedicare due giorni alla settimana a un servizio di volontariato presso i Frati Cappuccini, aiutando nello studio alcuni bambini stranieri o figli di genitori lavoratori a tempo pieno, spesso anche "interrogando" i loro insegnanti per seguire lo stesso metodo adottato in classe. Un impegno, il suo, riconosciuto anche a livello civico con il conferimento della Medaglia d'Oro da parte del sindaco Giulio Boscagli, un omaggio del tutto meritato ma per lei comunque meno "prezioso" dei tanti ricordi collezionati negli anni in cattedra, al fianco dei suoi affezionati bambini a cui insegnava, tra le altre cose, le sue poesie più care, da Carducci a Pascoli fino a Manzoni, che ancora era solita ripetere a memoria tra sè e sè nelle notti insonni.
Chi vorrà salutare un'ultima volta Mirca Mazzina potrà farlo nel pomeriggio di domani nella chiesa dei Frati Cappuccini a Lecco. Le esequie avranno inizio alle 14.30.
E questo tra la Primaria "Luigi Cadorna" di Rancio - dove ha trascorso ben ventuno anni, attraversando ogni mattina il viale Turati a bordo della sua Fiat 600 per raggiungerla - e in precedenza altre scuole del territorio, da Parè a Bosisio Parini, passando per Civate, Brivio e Beverate, tutte "tappe" da cui era passata dopo una prima occupazione giovanile presso l'Ufficio leva del Municipio, che però non sentiva proprio adatta a lei e alla sua indole di donna empatica, paziente e sensibile.
"È stata la mia vita" ci aveva raccontato quasi un lustro fa la signora Mirca, che avevamo incontrato direttamente in RSA per una nostra rubrica dedicata alla Lecco di una volta. "Ho insegnato quasi quarant'anni e quando ho lasciato la scuola mi è dispiaciuto moltissimo, perché per me era come una famiglia" aveva ammesso, sempre convinta della sua scelta di non crearsi un proprio nucleo familiare per dedicare sé stessa alle sue decine di "figli" seduti in quei banchi di scuola. "Quando, da pensionata, vedevo le maestre che potevano ancora insegnare mentre io ormai non potevo più, mi veniva una stretta al cuore".
Non per niente, una volta raggiunta la pensione nel 1988, Mirca Mazzina aveva deciso di dedicare due giorni alla settimana a un servizio di volontariato presso i Frati Cappuccini, aiutando nello studio alcuni bambini stranieri o figli di genitori lavoratori a tempo pieno, spesso anche "interrogando" i loro insegnanti per seguire lo stesso metodo adottato in classe. Un impegno, il suo, riconosciuto anche a livello civico con il conferimento della Medaglia d'Oro da parte del sindaco Giulio Boscagli, un omaggio del tutto meritato ma per lei comunque meno "prezioso" dei tanti ricordi collezionati negli anni in cattedra, al fianco dei suoi affezionati bambini a cui insegnava, tra le altre cose, le sue poesie più care, da Carducci a Pascoli fino a Manzoni, che ancora era solita ripetere a memoria tra sè e sè nelle notti insonni.
Chi vorrà salutare un'ultima volta Mirca Mazzina potrà farlo nel pomeriggio di domani nella chiesa dei Frati Cappuccini a Lecco. Le esequie avranno inizio alle 14.30.