Lecco: il prof. Giuliacci parla di cambiamento climatico e risparmio idrico agli studenti
C’è uno stretto collegamento tra il cambiamento climatico e la riduzione di acqua “disponibile”, per questo motivo è importante farne un uso sempre più coscienzioso e ridurne gli sprechi.
Lo sanno bene gli studenti del triennio delle scuole superiori a indirizzo scientifico e tecnico/tecnologico della provincia di Lecco che hanno preso parte alla giornata formativa organizzata presso il Polo Territoriale del Politecnico martedì 19 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Circa un centinaio gli alunni che hanno partecipato all’iniziativa – “Non mettiamo pressione all’acqua” – organizzata da Lario Reti Holding e Ufficio Ambito di Lecco (ATO) che ha visto come ospite principale il professore, meteorologo e climatologo Andrea Giuliacci.
Prima di dare inizio ai lavori hanno rivolto un saluto le autorità presenti, a partire da Marco Bonaiti, presidente dell’ATO, che ha ringraziato i giovani per la partecipazione.
Felice dell’iniziativa la presidente di Provincia, Alessandra Hofmann, che ha ricordato l’importanza di sensibilizzare su questo tema e ha spiegato brevemente la funzione di controllo che ha l’Ente rispetto alla gestione del sistema idrico integrato, avvalendosi proprio dell’Ufficio d’Ambito e di Lario Reti. La presidente ha menzionato anche gli sforzi profusi da Villa Locatelli nelle scuole: “Quando è possibile interveniamo sostituendo i rubinetti con quelli che riducono le perdite e eseguiamo rilevazioni. Abbiamo in programma di installare nei plessi erogatori di acqua potabile in modo che voi studenti possiate rifornivi con le borracce. Al momento stiamo eseguendo sopralluoghi negli istituti”.
Ha rivolto un saluto anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che, menzionando emergenze dovute alla “crisi” idrica ha ricordato i diversi utilizzi che vengono fatti dell’acqua e dell’importanza di adottare accorgimenti per non sprecarla. “La gestione dell’acqua è molto complessa” ha detto, spiegando i problemi idrogeologici derivanti dal cambiamento climatico che possono sorgere sul territorio e gli interventi di prevenzione o risoluzione che devono essere messi in campo dalle amministrazioni.
Ha lanciato un appello agli alunni anche Marco Ghezzi, sindaco di Calolziocorte. “È un tema importante perché l’acqua è qualcosa che a lungo abbiamo sprecato. Ora dobbiamo attivarci per preservarla tutti insieme” ha detto, rivolgendosi non solo a tecnici e ingegneri ma tutte le persone che con i loro comportamenti possono fare la differenza.
D’accordo con quanto detto il presidente di Lario Reti Holding, Lelio Cavallier, che ha raccontato brevemente ai ragazzi di cosa si occupa l’azienda e ha parlato dell’importanza della manutenzione degli impianti idrici proprio al fine di ridurre la dispersione di acqua, quindi del processo di razionalizzazione dei depuratori della provincia, che un tempo erano 42, ora sono 26 e l’intenzione è di ridurli a 12 entro qualche anno. Sempre al fine di contenere le perdite di acqua nelle reti di distribuzione nella provincia, Lario Reti ha redatto un progetto per la quale nel 2022 l’Ufficio d’ambito di Lecco ha ottenuto un finanziamento di 17,8 milioni di euro.
Di risparmio idrico ha parlato anche il professor Giuliacci – connesso da remoto – che in modo chiaro e preciso ha spiegato ai ragazzi il nesso con il cambiamento climatico partendo da dati scientifici che testimoniano come questo fenomeno sia in atto. A partire dal 1880 innanzitutto sono aumentate le temperature medie annuali e proprio negli ultimi decenni si è registrata un’impennata. “L’anno più caldo di sempre è stato il 2023, seguito dal 2016 e poi dal 2020” ha detto il professore. La prima conseguenza di tutto questo è lo scioglimento dei ghiacciai. “È stato stimato che ogni anno una fetta di ghiaccio grande quattro volte la Puglia scompare dal Polo Nord. Ma tutti i ghiacciai del pianeta si stanno ritirando dalle cime”. Ciò si ripercuote sul livello del mare, che negli anni è già cresciuto di 20 cm.
“L’aspetto che ci deve far preoccupare però è che nell’atmosfera ci sia maggior calore” ha proseguito, spiegando che tutti i fenomeni come i temporali trovano energia proprio nel calore, e più ce n’è, più diventano intensi e violenti.
Ciò accade soprattutto in Italia, stato definito “l’hotspot” del cambiamento climatico, poiché è l’area in cui il processo sta avvenendo più rapidamente. “In poco più di due secoli le temperature medie sono salite di due gradi” ha specificato Giuliacci, facendo presente che è un valore da non sottovalutare. In circa 50 anni infatti abbiamo perso il 30% dei ghiacciai presenti sulle nostre montagne, sta diminuendo il numero di giorni di pioggia annuali e sta aumentando il numero di eventi meteorologi intensi. “Non è corretto dire che il clima qui si stia tropicalizzando. Si sta estremizzando”.
Si può dire che “virtualmente” la causa sia una: l’emissione di gas serra derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili. “Tutto questo ci fa dire che quello che accadrà in futuro dipende da quanto inquineremo. Indipendentemente da questo, entro il 2040 le temperature medie saliranno ancora. Questo non vuol dire che non dobbiamo inquinare meno. Dobbiamo progettare le nostre attività tenendo conto questo” ha proseguito il professore spiegando che tutto questo porterà anche alla diminuzione della cosiddetta acqua “disponibile”, ovvero quella che si può usare per proprio consumo, coltivazioni, produzioni etc. “Ciò avverrà nel Mediterraneo. Cadrà meno pioggia e quindi dovremo gestirla in modo più responsabile e attento”.
La mattinata è proseguita con l’incontro tra gli studenti e Laura Boscarello, responsabile Modellazione di Lario Reti Holding, che ha parlato loro della ricerca delle perdite idriche e dei progetti PNRR per risolverle. L’incontro è stato anche un’occasione per i ragazzi e le ragazze delle superiori di scoprire che percorsi di studio offre il Politecnico. È intervenuta infatti al termine della mattinata anche la professoressa Manuela Grecchi – Prorettore Delegato del Politecnico di Milano e responsabile del Polo territoriale – che ha parlato proprio di formazione e mondo del lavoro.
Lo sanno bene gli studenti del triennio delle scuole superiori a indirizzo scientifico e tecnico/tecnologico della provincia di Lecco che hanno preso parte alla giornata formativa organizzata presso il Polo Territoriale del Politecnico martedì 19 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Circa un centinaio gli alunni che hanno partecipato all’iniziativa – “Non mettiamo pressione all’acqua” – organizzata da Lario Reti Holding e Ufficio Ambito di Lecco (ATO) che ha visto come ospite principale il professore, meteorologo e climatologo Andrea Giuliacci.
Prima di dare inizio ai lavori hanno rivolto un saluto le autorità presenti, a partire da Marco Bonaiti, presidente dell’ATO, che ha ringraziato i giovani per la partecipazione.
Felice dell’iniziativa la presidente di Provincia, Alessandra Hofmann, che ha ricordato l’importanza di sensibilizzare su questo tema e ha spiegato brevemente la funzione di controllo che ha l’Ente rispetto alla gestione del sistema idrico integrato, avvalendosi proprio dell’Ufficio d’Ambito e di Lario Reti. La presidente ha menzionato anche gli sforzi profusi da Villa Locatelli nelle scuole: “Quando è possibile interveniamo sostituendo i rubinetti con quelli che riducono le perdite e eseguiamo rilevazioni. Abbiamo in programma di installare nei plessi erogatori di acqua potabile in modo che voi studenti possiate rifornivi con le borracce. Al momento stiamo eseguendo sopralluoghi negli istituti”.
Ha rivolto un saluto anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che, menzionando emergenze dovute alla “crisi” idrica ha ricordato i diversi utilizzi che vengono fatti dell’acqua e dell’importanza di adottare accorgimenti per non sprecarla. “La gestione dell’acqua è molto complessa” ha detto, spiegando i problemi idrogeologici derivanti dal cambiamento climatico che possono sorgere sul territorio e gli interventi di prevenzione o risoluzione che devono essere messi in campo dalle amministrazioni.
Ha lanciato un appello agli alunni anche Marco Ghezzi, sindaco di Calolziocorte. “È un tema importante perché l’acqua è qualcosa che a lungo abbiamo sprecato. Ora dobbiamo attivarci per preservarla tutti insieme” ha detto, rivolgendosi non solo a tecnici e ingegneri ma tutte le persone che con i loro comportamenti possono fare la differenza.
D’accordo con quanto detto il presidente di Lario Reti Holding, Lelio Cavallier, che ha raccontato brevemente ai ragazzi di cosa si occupa l’azienda e ha parlato dell’importanza della manutenzione degli impianti idrici proprio al fine di ridurre la dispersione di acqua, quindi del processo di razionalizzazione dei depuratori della provincia, che un tempo erano 42, ora sono 26 e l’intenzione è di ridurli a 12 entro qualche anno. Sempre al fine di contenere le perdite di acqua nelle reti di distribuzione nella provincia, Lario Reti ha redatto un progetto per la quale nel 2022 l’Ufficio d’ambito di Lecco ha ottenuto un finanziamento di 17,8 milioni di euro.
Di risparmio idrico ha parlato anche il professor Giuliacci – connesso da remoto – che in modo chiaro e preciso ha spiegato ai ragazzi il nesso con il cambiamento climatico partendo da dati scientifici che testimoniano come questo fenomeno sia in atto. A partire dal 1880 innanzitutto sono aumentate le temperature medie annuali e proprio negli ultimi decenni si è registrata un’impennata. “L’anno più caldo di sempre è stato il 2023, seguito dal 2016 e poi dal 2020” ha detto il professore. La prima conseguenza di tutto questo è lo scioglimento dei ghiacciai. “È stato stimato che ogni anno una fetta di ghiaccio grande quattro volte la Puglia scompare dal Polo Nord. Ma tutti i ghiacciai del pianeta si stanno ritirando dalle cime”. Ciò si ripercuote sul livello del mare, che negli anni è già cresciuto di 20 cm.
“L’aspetto che ci deve far preoccupare però è che nell’atmosfera ci sia maggior calore” ha proseguito, spiegando che tutti i fenomeni come i temporali trovano energia proprio nel calore, e più ce n’è, più diventano intensi e violenti.
Ciò accade soprattutto in Italia, stato definito “l’hotspot” del cambiamento climatico, poiché è l’area in cui il processo sta avvenendo più rapidamente. “In poco più di due secoli le temperature medie sono salite di due gradi” ha specificato Giuliacci, facendo presente che è un valore da non sottovalutare. In circa 50 anni infatti abbiamo perso il 30% dei ghiacciai presenti sulle nostre montagne, sta diminuendo il numero di giorni di pioggia annuali e sta aumentando il numero di eventi meteorologi intensi. “Non è corretto dire che il clima qui si stia tropicalizzando. Si sta estremizzando”.
Si può dire che “virtualmente” la causa sia una: l’emissione di gas serra derivanti dall’utilizzo di combustibili fossili. “Tutto questo ci fa dire che quello che accadrà in futuro dipende da quanto inquineremo. Indipendentemente da questo, entro il 2040 le temperature medie saliranno ancora. Questo non vuol dire che non dobbiamo inquinare meno. Dobbiamo progettare le nostre attività tenendo conto questo” ha proseguito il professore spiegando che tutto questo porterà anche alla diminuzione della cosiddetta acqua “disponibile”, ovvero quella che si può usare per proprio consumo, coltivazioni, produzioni etc. “Ciò avverrà nel Mediterraneo. Cadrà meno pioggia e quindi dovremo gestirla in modo più responsabile e attento”.
La mattinata è proseguita con l’incontro tra gli studenti e Laura Boscarello, responsabile Modellazione di Lario Reti Holding, che ha parlato loro della ricerca delle perdite idriche e dei progetti PNRR per risolverle. L’incontro è stato anche un’occasione per i ragazzi e le ragazze delle superiori di scoprire che percorsi di studio offre il Politecnico. È intervenuta infatti al termine della mattinata anche la professoressa Manuela Grecchi – Prorettore Delegato del Politecnico di Milano e responsabile del Polo territoriale – che ha parlato proprio di formazione e mondo del lavoro.
E.Ma.