Lecco: una 'nuova vita' dopo una malattia invalidante, l'intenso racconto di Ezio Moretti
È una storia a lieto fine, ma non per questo scevra di fatiche e sofferenza. Non è proprio riuscito a nascondere l'emozione Ezio Moretti, ospite nel tardo pomeriggio di ieri presso la Biblioteca Civica "U. Pozzoli" di Lecco per presentare il suo libro dal titolo "Come una malattia invalidante mi ha cambiato la vita", edito da Mimesis e curato dal giornalista Massimiliano Fratter, con prefazione dell'assistente sociale Antonella Maiocchi.
Commosso, il protagonista dell'iniziativa, lo era sostanzialmente per due motivi: innanzitutto perché quella di ieri era solo la seconda tappa del suo "tour" con il volume, dopo la prima di esordio nella "sua" Brianza; e poi, ragione forse prevalente, perché la sua vicenda personale è – per sua stessa ammissione – quasi una favola, o meglio è una storia di incontri, progetti e cura, di sofferenza e di rinascita, di un volontariato "vero" fatto di volti ed esperienze concrete.
Sposato con Fabiola e padre di due ragazze ormai grandi, nella prima parte della sua vita Ezio è stato posatore di fino in un'impresa familiare. Il suo lavoro, tanto amato, lo ha però reso invalido ancora in giovane età, con tutte le preoccupazioni del caso per lui e per la sua famiglia, finchè dopo anni di disperazione l'incontro con un'assistente sociale dell'INAIL e con alcune operatrici dell'ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) gli ha cambiato la vita, ridandole un senso.
Grazie a loro, infatti, Moretti è entrato in contatto con Natur& Onlus, associazione operativa dal 1995 con la "mission" di accompagnare giovani donne, adolescenti e famiglie fragili verso una migliore condizione di vita, sperimentando un modello innovativo; più di 500 le persone complessivamente toccate da questa esperienza, concretizzata negli spazi di Villa Dho a Seveso (MB), ottenuta in concessione dal Comune per realizzarvi una comunità per giovani donne, un centro diurno per ragazzi e varie attività educative (nello stesso luogo coopera anche una rete di quindici associazioni no-profit attive sul territorio).
"Fino al 2016 il mio computer era la cazzuola" ha raccontato tra il serio e il faceto l'autore del libro, poco incline alle "chiacchiere" in pubblico ma evidentemente grato, come ha ribadito a più riprese con sincera emozione, per l'opportunità offertagli dalla Onlus, grazie al fortunato incontro con persone impegnate nel reinserimento lavorativo di donne e uomini resi invalidi dalla professione, proprio come lui. "Natur& si è presa cura di me fisicamente" ha asserito con convinzione Moretti, il cui libro – una sorta di diario con inizio nel 2016 – racconta proprio l'esperienza vissuta a Villa Dho, nel contesto di "una umanità sofferente ma proprio per questo capace di aiutarlo a rileggere la sua sventura in un'ottica diversa e di sottrarlo alla disperazione in cui era caduto".
Per lui, inizialmente, un tirocinio di cinque mesi gestito a livello burocratico da INAIL e ANMIL. A seguire – ed ecco il lieto fine – l'assunzione nell'ufficio amministrativo, e dunque una nuova vita in un mondo, quello del Terzo Settore, che era sempre stato lontanissimo da tutto ciò che era abituato a conoscere. "Quando lavoravo come posatore ero orgoglioso di fare da solo. Oggi il cuore è pieno di gratitudine per tante mani che mi danno supporto", si legge non a caso nei ringraziamenti finali del libro, dove trapela proprio la riconoscenza di Moretti per quel senso di comunità sperimentato sulla sua pelle a Villa Dho e per quel sostegno che – come ha riflettuto il presidente del CSV (Centro di Servizio Volontariato) di Monza, Lecco e Sondrio Filippo Viganò – "l'Uomo è spinto a offrire ad altri per sua natura, perché non può fare diversamente".
"Questo libro è stato una scommessa con me stesso, la scrittura è diventata inaspettatamente la mia valvola di sfogo" ha raccontato ancora Ezio Moretti, in una lunga lista di ringraziamenti a tutti coloro che lo hanno seguito e sostenuto durante il suo non semplice percorso, aiutandolo tanto dal punto di vista morale quanto nelle attività più pratiche legate al suo impegno con Natur&, magari all'apparenza banali come appunto quelle legate all'uso di un computer ma davvero "nuove" per una persona con il suo retroterra personale e lavorativo.
A sollecitare la riflessione nel corso dell'incontro di ieri, oltre allo stesso curatore Massimiliano Fratter, anche Sergio Astori, medico psichiatra e docente all'Università Cattolica di Milano, alla presenza di alcuni operatori di Natur& che hanno avuto modo di conoscere Ezio Moretti.
In prima fila tra il pubblico anche l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza, che ha ringraziato l'autore del libro – anche a titolo personale, definendolo "un amico" – e spiegato come l'iniziativa rientrasse all'interno dei percorsi per la promozione di lettura e scrittura lanciati con l'obiettivo più ampio di fare della Biblioteca Civica di via Bovara un vero e proprio polo culturale, aperto a più spunti e sollecitazioni. "Dall'esperienza di Ezio – oltre alla determinazione e al coraggio di cambiare, di sapersi trasformare con dignità – emerge bene la forza e il senso di comunità del Terzo settore, un mondo che è il fiore all'occhiello anche del nostro territorio", la sua chiosa finale.
Commosso, il protagonista dell'iniziativa, lo era sostanzialmente per due motivi: innanzitutto perché quella di ieri era solo la seconda tappa del suo "tour" con il volume, dopo la prima di esordio nella "sua" Brianza; e poi, ragione forse prevalente, perché la sua vicenda personale è – per sua stessa ammissione – quasi una favola, o meglio è una storia di incontri, progetti e cura, di sofferenza e di rinascita, di un volontariato "vero" fatto di volti ed esperienze concrete.
Sposato con Fabiola e padre di due ragazze ormai grandi, nella prima parte della sua vita Ezio è stato posatore di fino in un'impresa familiare. Il suo lavoro, tanto amato, lo ha però reso invalido ancora in giovane età, con tutte le preoccupazioni del caso per lui e per la sua famiglia, finchè dopo anni di disperazione l'incontro con un'assistente sociale dell'INAIL e con alcune operatrici dell'ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) gli ha cambiato la vita, ridandole un senso.
Grazie a loro, infatti, Moretti è entrato in contatto con Natur& Onlus, associazione operativa dal 1995 con la "mission" di accompagnare giovani donne, adolescenti e famiglie fragili verso una migliore condizione di vita, sperimentando un modello innovativo; più di 500 le persone complessivamente toccate da questa esperienza, concretizzata negli spazi di Villa Dho a Seveso (MB), ottenuta in concessione dal Comune per realizzarvi una comunità per giovani donne, un centro diurno per ragazzi e varie attività educative (nello stesso luogo coopera anche una rete di quindici associazioni no-profit attive sul territorio).
"Fino al 2016 il mio computer era la cazzuola" ha raccontato tra il serio e il faceto l'autore del libro, poco incline alle "chiacchiere" in pubblico ma evidentemente grato, come ha ribadito a più riprese con sincera emozione, per l'opportunità offertagli dalla Onlus, grazie al fortunato incontro con persone impegnate nel reinserimento lavorativo di donne e uomini resi invalidi dalla professione, proprio come lui. "Natur& si è presa cura di me fisicamente" ha asserito con convinzione Moretti, il cui libro – una sorta di diario con inizio nel 2016 – racconta proprio l'esperienza vissuta a Villa Dho, nel contesto di "una umanità sofferente ma proprio per questo capace di aiutarlo a rileggere la sua sventura in un'ottica diversa e di sottrarlo alla disperazione in cui era caduto".
Per lui, inizialmente, un tirocinio di cinque mesi gestito a livello burocratico da INAIL e ANMIL. A seguire – ed ecco il lieto fine – l'assunzione nell'ufficio amministrativo, e dunque una nuova vita in un mondo, quello del Terzo Settore, che era sempre stato lontanissimo da tutto ciò che era abituato a conoscere. "Quando lavoravo come posatore ero orgoglioso di fare da solo. Oggi il cuore è pieno di gratitudine per tante mani che mi danno supporto", si legge non a caso nei ringraziamenti finali del libro, dove trapela proprio la riconoscenza di Moretti per quel senso di comunità sperimentato sulla sua pelle a Villa Dho e per quel sostegno che – come ha riflettuto il presidente del CSV (Centro di Servizio Volontariato) di Monza, Lecco e Sondrio Filippo Viganò – "l'Uomo è spinto a offrire ad altri per sua natura, perché non può fare diversamente".
"Questo libro è stato una scommessa con me stesso, la scrittura è diventata inaspettatamente la mia valvola di sfogo" ha raccontato ancora Ezio Moretti, in una lunga lista di ringraziamenti a tutti coloro che lo hanno seguito e sostenuto durante il suo non semplice percorso, aiutandolo tanto dal punto di vista morale quanto nelle attività più pratiche legate al suo impegno con Natur&, magari all'apparenza banali come appunto quelle legate all'uso di un computer ma davvero "nuove" per una persona con il suo retroterra personale e lavorativo.
A sollecitare la riflessione nel corso dell'incontro di ieri, oltre allo stesso curatore Massimiliano Fratter, anche Sergio Astori, medico psichiatra e docente all'Università Cattolica di Milano, alla presenza di alcuni operatori di Natur& che hanno avuto modo di conoscere Ezio Moretti.
In prima fila tra il pubblico anche l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza, che ha ringraziato l'autore del libro – anche a titolo personale, definendolo "un amico" – e spiegato come l'iniziativa rientrasse all'interno dei percorsi per la promozione di lettura e scrittura lanciati con l'obiettivo più ampio di fare della Biblioteca Civica di via Bovara un vero e proprio polo culturale, aperto a più spunti e sollecitazioni. "Dall'esperienza di Ezio – oltre alla determinazione e al coraggio di cambiare, di sapersi trasformare con dignità – emerge bene la forza e il senso di comunità del Terzo settore, un mondo che è il fiore all'occhiello anche del nostro territorio", la sua chiosa finale.
B.P.