Torna la festa di San Giuseppe: iniziative a Pescate il 17 e 19

Due giorni d’anticipo sulla primavera, martedì 19 marzo torna San Giuseppe, un tempo festivo nel calendario civile poi ridimensionato ormai da oltre 40 anni, quando la crisi economica cominciava ad affiorare. Era la festa di primavera, abbinata a un nome diffuso come pochi, e alla giornata dedicata ai papà, quando si rompeva il digiuno quaresimale con i notissimi tortelli detti anche frittelle. I campetti oratoriani si infiammavano per sfide fra padri e figli o fra ammogliati e scapoli, in cui scendevano sul terreno di gioco anche “presunte” vecchie glorie.
Si vestivano a festa chiesette del lecchese dedicate a San Giuseppe, divenendo mete anticipate di passeggiate primaverili. Quest’anno si rinnova la festa al Parco delle Torrette nel Comune di Pescate per iniziativa del locale gruppo di Penne nere ANA. L’appuntamento maggiore sarà domenica 17 marzo con il pranzo delle 12.00, dove i piatti principali saranno pasta al ragù, polenta taragna, missoltini e i dolci di San Giuseppe. Nella serata di martedì 19 si rinnoverà, sempre al Parco delle Torrette, il grande falò di San Giuseppe, accompagnato da panini, salsicce, patatine e vin brulé.
I lecchesi di una certa età possono ricordare la grande festa di San Giuseppe presso l’istituto delle suore Figlie di Betlem, in via Aspromonte. La statua del santo campeggia ancora oggi nel cortile centrale del complesso che è divenuto sede distaccata del collegio arcivescovile Alessandro Volta. Per San Giuseppe c’era la Messa solenne aperta dalla processione di celebranti e accoliti che muoveva dalla sala "Mons. Dell’Oro" per percorrere il porticato e raggiungere la cappella. Cantavano le ragazze interne, con il coro diretto da suor Angela Bottini, indimenticabile superiora. C’erano i preti e i chierichetti del vicino santuario Madonna della Vittoria, con pianete e vesti delle liturgie solenni. Il cortile era imbandierato e circondato da tantissimi fiori, in particolare presso la statua di San Giuseppe. Insomma si capiva che la festa era proprio sulla soglia della primavera e che l’inverno era finito.