Olginate, morte di Boukare Guebre: patteggia tre anni la donna al volante dell'auto
Ha patteggiato tre anni la giovane donna comparsa stamani al cospetto del giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, chiamata a rispondere di omicidio stradale aggravato a cinque mesi dalla morte di Boukare Guebre. Il 39enne originario del Burkina Faso - con casa però a Garlate - era stato travolto dalla Volkswagen Polo condotta dalla barzanese mentre all'alba di domenica 8 ottobre stava transitando, in sella alla sua bici, sulla sp72 a Olginate. Il giovane avrebbe dovuto infatti raggiungere Valgreghentino, per timbrare il cartellino. In azienda però, l'uomo - padre di tre figli - non è mai arrivato, venendo trovato in gravissime condizioni attorno alle 5 all'altezza dell'ex Fonderia San Martino, con il decesso constatato poi all'arrivo in ospedale.
A parecchi metri di distanza, la sua due ruote, abbandonata in prossimità della rotonda che conduce appunto al comune limitrofo, dopo essere stata trascinata fin lì dall'auto investitrice, non presente sul luogo dell'incidente all'arrivo dei soccorritori e dei carabinieri della stazione di Olginate. La conducente era stata poi identificata a stretto giro grazie alla testimonianza di un passante e ai filmati di diversi "occhi elettronici" posti lungo le arterie percorse per raggiungere Barzanò. Sottoposta a alcotest presso la sua abitazione, la donna era risultata positiva; da qui la contestazione aggiuntiva della guida in stato d'ebbrezza, oltre che di omicidio stradale con fuga del conducente.
Stamani il giudice Catalano si è espresso a favore della proposta di patteggiamento, già accolta dalla Procura - nella persona del sostituto Simona Galluzzo, titolare del fascicolo d'indagine - che negli scorsi mesi aveva chiesto il giudizio immediato. Tre anni dunque a carico della barzanese classe 1988, nei confronti della quale è stata altresì disposta la revoca della patente di guida. Resta ora da sciogliere il nodo della misura (l'imputata si trova ancora agli arresti domiciliari ndr), con la richiesta di modifica che sarà depositata nelle prossime ore dal difensore, l'avvocato Alessandra Carsana.
A parecchi metri di distanza, la sua due ruote, abbandonata in prossimità della rotonda che conduce appunto al comune limitrofo, dopo essere stata trascinata fin lì dall'auto investitrice, non presente sul luogo dell'incidente all'arrivo dei soccorritori e dei carabinieri della stazione di Olginate. La conducente era stata poi identificata a stretto giro grazie alla testimonianza di un passante e ai filmati di diversi "occhi elettronici" posti lungo le arterie percorse per raggiungere Barzanò. Sottoposta a alcotest presso la sua abitazione, la donna era risultata positiva; da qui la contestazione aggiuntiva della guida in stato d'ebbrezza, oltre che di omicidio stradale con fuga del conducente.
Stamani il giudice Catalano si è espresso a favore della proposta di patteggiamento, già accolta dalla Procura - nella persona del sostituto Simona Galluzzo, titolare del fascicolo d'indagine - che negli scorsi mesi aveva chiesto il giudizio immediato. Tre anni dunque a carico della barzanese classe 1988, nei confronti della quale è stata altresì disposta la revoca della patente di guida. Resta ora da sciogliere il nodo della misura (l'imputata si trova ancora agli arresti domiciliari ndr), con la richiesta di modifica che sarà depositata nelle prossime ore dal difensore, l'avvocato Alessandra Carsana.