Quarto ponte: maxi spiegone per una maxi opera
Un ponte a metà non serve alla città. Serve una corsia in uscita. È da tre anni che lo dico ed è da tre anni che ci lavoro per ottenere questo risultato indispensabile per Lecco e per tutto il territorio lecchese.
Pertanto, per un principio di totale trasparenza, da Sindaco sento l’obbligo di supportare ogni mia affermazione con un atto amministrativo concreto e di rendere conto a voi, ai cittadini, alle imprese, alle associazioni, di quanto è stato e di quanto sarà.
Lo scorso 1° marzo, infatti, si è aperto finalmente il cantiere per la costruzione di un nuovo ponte che porterà veicoli da Pescate a Lecco. Poiché sono circolate delle ricostruzioni particolarmente fantasiose circa il ruolo che il Comune di Lecco avrebbe o meno espresso in relazione a quest’opera, ecco un resoconto dei fatti principali: lo premetto, sarà un post particolarmente corposo.
UN PONTE A SENSO UNICO (2016-2020)
All’interno di una procedura che dura da oltre 11 anni, nell’ottobre 2021 il Comune di Lecco è stato chiamato a esprimere il proprio parere definitivo circa la costruzione di un ponte monodirezionale, cioè solo in entrata, da Pescate verso Lecco. Il Comune ha deciso all’unanimità di approvare tale progetto (delibera n. 48 dell’8 ottobre 2021 – Allegato 1) consapevole della rilevanza strategica che l’opera rappresenta per la viabilità del circondario. “Non sussistono motivi ostativi”, si legge nella prima riga della delibera. Il Comune di Lecco, dunque, non ha mai fatto ostruzionismo, né fatto perdere un solo giorno di ritardo procedurale. Da qui in poi la partita è tutta tecnica: da quel nulla osta, sono poi serviti infatti ad Anas due anni e mezzo tra progettazioni definitive ed esecutive ed assegnazione lavori, fino all’avvio del cantiere di venerdì scorso, 1° marzo 2024. Includiamoci pure i sei mesi di “stallo” burocratico romano per difficoltà di attribuzione dell’opera, prima in capo ad Anas, poi alla Società Milano-Cortina, poi di nuovo ad Anas grazie all’intervento definitivo del febbraio 2024 del Ministro Salvini che, anche in seguito alla pressione dei sindaci lecchesi “ruspanti” (come da lui stesso ci ha definiti), con un decreto ha sbloccato una serie di opere olimpiche che nei prossimi anni verranno appunto realizzate da Anas.
E L’USCITA DA LECCO? (2021)
Da che ho preso in mano la questione del Quarto Ponte, nel mio mandato, da subito mi è parso assurdo che quest’opera, che per altro impatta fortemente sulla città e su diversi servizi ai cittadini (parcheggi, piazzola ecologica, centro sportivo, Soccorso Alpino, Protezione Civile) non avesse una corsia in uscita. La città ogni sera e nel fine settimana soffre una pesante pressione del traffico direzione Milano. Il 6 luglio 21 a Roma, insieme all’On. Gianmario Fragomeli, ho rappresentato questa esigenza all’Amministratore delegato di Anas, che ha condiviso da subito la coerenza di questa richiesta utile alla Città ed al Territorio, tant’è che, a valle di quella interlocuzione, si è subito attivato il livello di competenza regionale per individuare quali potessero essere le soluzioni del problema.
Perciò, nella medesima delibera n.48, prima citata, il Consiglio Comunale ha evidenziato 7 punti di criticità di quest’opera, e il primo era proprio la richiesta, formulata in maniera ampia, di un “nuovo tracciato viabilistico/ponte avente la medesima funzione dell’infrastruttura in oggetto e volta a decongestionare il flusso in uscita dalla città”. Posizione chiarissima. Esigenza viabilistica palese. Voto unanime del Consiglio Comunale.
Da quel momento è iniziata, però, la complessa sfida (politica e tecnica) di trovare condivisione ai livelli istituzionali superiori attorno a questa nuova prospettiva, e di inserire questo indispensabile servizio all’interno di un procedimento già avviato da anni (quello del ponte “a senso unico”) che, come detto e fatto, non si è mai voluto arrestare.
Abbiamo quindi incaricato una società di esperti di mobilità e di trasporti per redigere alcune alternative tecniche che, dando per acquisito il nuovo manufatto progettato da Anas, potessero renderlo funzionale anche in uscita da Lecco. L’esito di questo lavoro è stato presentato pubblicamente nelle commissioni consiliari congiunta I e V il 5 ottobre 2022 (disponibile sul sito del comune la registrazione integrale, dati, progetti). Ho voluto formalmente coinvolgere anche la Provincia e i comuni della cintura lecchese nella discussione delle diverse ipotesi (Conferenza dei servizi preliminare del 17 novembre 2022). Le tre alternative proposte, ciascuna con dei punti di forza e altri di debolezza, erano risolutive del problema del trovare un percorso in uscita da Lecco. Allo stesso tempo erano profondamente differenti l’una dall’altra per soluzioni tecniche, procedure burocratiche conseguenti, tempi di realizzazione, costi: in taluni casi si ipotizzava la costruzione di nuovi viadotti, nuovi svincoli sopraelevati, oppure espropri di proprietà e di aziende, infine la necessità di recuperare decine di milioni di euro (dove? chi li avrebbe pagati?) con il timore che progetti eccessivi non sarebbero mai andati in porto, visti illustri casi sul nostro territorio.
L’IPOTESI DEL COMUNE. (2022)
Pertanto, avremmo circoscritto l’ipotesi a quella soluzione che comportasse minor costo, minor tempo di realizzazione, minor impatto ambientale: usare il ponte già in progettazione (che è quello oggi in costruzione) senza modificarne il progetto, ma inserendovi una diversa funzione viabilistica, convertendo cioè la pista ciclabile in corsia in uscita da Lecco verso Pescate. Avendo accertato con i tecnici di Anas che la struttura fosse già dimensionata per reggere flussi di traffico di tale rango, avremmo avuto a disposizione un’opera strategica con zero opere aggiuntive, zero costi aggiuntivi, zero aggravi di tempi.
Un aspetto per nulla banale di questa soluzione, però, era il raccordo di sbarco lato Pescate. La soluzione a costo zero era che ciò potesse avvenire chiudendo l’attuale rampa di accesso da Pescate alla SS36: in tal modo la futura corsia in uscita da Lecco e l’attuale corsia di uscita dal ponte Manzoni prima del Barro si sarebbero raccordate a livello di terra. In alternativa, si ipotizzava di costruire una sorta di nuova corsia sopraelevata lato Pescate che si innestasse in quota sulla SS36.
Questo tema creò di fatto uno stallo tecnico-politico che è durato un anno, rischiando di far naufragare anche la sola ipotesi iniziale che si potesse trovare una soluzione per l’uscita da Lecco. Per tenere attiva l’attenzione e spingere comunque in questa direzione, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione il 7 novembre 2022 con la minoranza di centrodestra che, nonostante oggi ad altri livelli si intesti di essere sempre stata per il ponte a doppio senso, decise di lasciare l’aula al momento del voto, contraddicendo la linea espressa l’anno precedente.
Lo stallo si risolse all’indomani delle elezioni della Regione Lombardia (febbraio 2023); anche grazie ai nuovi equilibri politici che ne sono derivati, è ripreso, lentissimamente, un dialogo istituzionale a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale, che ha finalmente traguardato l’unanime condivisione politica (!) circa il riconoscimento formale dell’utilità strategica della corsia in uscita da Lecco e, allo stesso tempo, di mantenere aperto l’attuale accesso alla SS36 lato Pescate. Si è dunque chiesto ad Anas di approntarne la migliore soluzione tecnica (lettera Amministrazione provinciale, 14 dicembre 2023).
IL PROGETTO PER LA CORSIA IN USCITA (2024)
E oggi siamo esattamente a questo punto: Anas, mentre è già avviata la costruzione del ponte “a senso unico”, sta studiando la soluzione tecnico-economica che, prendendo in considerazione tutto il lavoro svolto fino a ora, possa attivare una corsia in uscita da Lecco. Al momento non sappiamo ancora quali soluzioni ci sottoporrà Anas, e di conseguenza non possiamo immaginarne né costi né tempi di realizzazione.
Ma un dato è certo: se oggi si sta concretamente progettando la corsia in uscita da Lecco, significa che quella sterzata, vigorosa, impressa dal Comune nel 2021 è stata efficace.
Continuiamo a lavorare, insieme, nell’esclusivo interesse della città e del nostro territorio!
Pertanto, per un principio di totale trasparenza, da Sindaco sento l’obbligo di supportare ogni mia affermazione con un atto amministrativo concreto e di rendere conto a voi, ai cittadini, alle imprese, alle associazioni, di quanto è stato e di quanto sarà.
Lo scorso 1° marzo, infatti, si è aperto finalmente il cantiere per la costruzione di un nuovo ponte che porterà veicoli da Pescate a Lecco. Poiché sono circolate delle ricostruzioni particolarmente fantasiose circa il ruolo che il Comune di Lecco avrebbe o meno espresso in relazione a quest’opera, ecco un resoconto dei fatti principali: lo premetto, sarà un post particolarmente corposo.
UN PONTE A SENSO UNICO (2016-2020)
All’interno di una procedura che dura da oltre 11 anni, nell’ottobre 2021 il Comune di Lecco è stato chiamato a esprimere il proprio parere definitivo circa la costruzione di un ponte monodirezionale, cioè solo in entrata, da Pescate verso Lecco. Il Comune ha deciso all’unanimità di approvare tale progetto (delibera n. 48 dell’8 ottobre 2021 – Allegato 1) consapevole della rilevanza strategica che l’opera rappresenta per la viabilità del circondario. “Non sussistono motivi ostativi”, si legge nella prima riga della delibera. Il Comune di Lecco, dunque, non ha mai fatto ostruzionismo, né fatto perdere un solo giorno di ritardo procedurale. Da qui in poi la partita è tutta tecnica: da quel nulla osta, sono poi serviti infatti ad Anas due anni e mezzo tra progettazioni definitive ed esecutive ed assegnazione lavori, fino all’avvio del cantiere di venerdì scorso, 1° marzo 2024. Includiamoci pure i sei mesi di “stallo” burocratico romano per difficoltà di attribuzione dell’opera, prima in capo ad Anas, poi alla Società Milano-Cortina, poi di nuovo ad Anas grazie all’intervento definitivo del febbraio 2024 del Ministro Salvini che, anche in seguito alla pressione dei sindaci lecchesi “ruspanti” (come da lui stesso ci ha definiti), con un decreto ha sbloccato una serie di opere olimpiche che nei prossimi anni verranno appunto realizzate da Anas.
E L’USCITA DA LECCO? (2021)
Da che ho preso in mano la questione del Quarto Ponte, nel mio mandato, da subito mi è parso assurdo che quest’opera, che per altro impatta fortemente sulla città e su diversi servizi ai cittadini (parcheggi, piazzola ecologica, centro sportivo, Soccorso Alpino, Protezione Civile) non avesse una corsia in uscita. La città ogni sera e nel fine settimana soffre una pesante pressione del traffico direzione Milano. Il 6 luglio 21 a Roma, insieme all’On. Gianmario Fragomeli, ho rappresentato questa esigenza all’Amministratore delegato di Anas, che ha condiviso da subito la coerenza di questa richiesta utile alla Città ed al Territorio, tant’è che, a valle di quella interlocuzione, si è subito attivato il livello di competenza regionale per individuare quali potessero essere le soluzioni del problema.
Perciò, nella medesima delibera n.48, prima citata, il Consiglio Comunale ha evidenziato 7 punti di criticità di quest’opera, e il primo era proprio la richiesta, formulata in maniera ampia, di un “nuovo tracciato viabilistico/ponte avente la medesima funzione dell’infrastruttura in oggetto e volta a decongestionare il flusso in uscita dalla città”. Posizione chiarissima. Esigenza viabilistica palese. Voto unanime del Consiglio Comunale.
Da quel momento è iniziata, però, la complessa sfida (politica e tecnica) di trovare condivisione ai livelli istituzionali superiori attorno a questa nuova prospettiva, e di inserire questo indispensabile servizio all’interno di un procedimento già avviato da anni (quello del ponte “a senso unico”) che, come detto e fatto, non si è mai voluto arrestare.
Abbiamo quindi incaricato una società di esperti di mobilità e di trasporti per redigere alcune alternative tecniche che, dando per acquisito il nuovo manufatto progettato da Anas, potessero renderlo funzionale anche in uscita da Lecco. L’esito di questo lavoro è stato presentato pubblicamente nelle commissioni consiliari congiunta I e V il 5 ottobre 2022 (disponibile sul sito del comune la registrazione integrale, dati, progetti). Ho voluto formalmente coinvolgere anche la Provincia e i comuni della cintura lecchese nella discussione delle diverse ipotesi (Conferenza dei servizi preliminare del 17 novembre 2022). Le tre alternative proposte, ciascuna con dei punti di forza e altri di debolezza, erano risolutive del problema del trovare un percorso in uscita da Lecco. Allo stesso tempo erano profondamente differenti l’una dall’altra per soluzioni tecniche, procedure burocratiche conseguenti, tempi di realizzazione, costi: in taluni casi si ipotizzava la costruzione di nuovi viadotti, nuovi svincoli sopraelevati, oppure espropri di proprietà e di aziende, infine la necessità di recuperare decine di milioni di euro (dove? chi li avrebbe pagati?) con il timore che progetti eccessivi non sarebbero mai andati in porto, visti illustri casi sul nostro territorio.
L’IPOTESI DEL COMUNE. (2022)
Pertanto, avremmo circoscritto l’ipotesi a quella soluzione che comportasse minor costo, minor tempo di realizzazione, minor impatto ambientale: usare il ponte già in progettazione (che è quello oggi in costruzione) senza modificarne il progetto, ma inserendovi una diversa funzione viabilistica, convertendo cioè la pista ciclabile in corsia in uscita da Lecco verso Pescate. Avendo accertato con i tecnici di Anas che la struttura fosse già dimensionata per reggere flussi di traffico di tale rango, avremmo avuto a disposizione un’opera strategica con zero opere aggiuntive, zero costi aggiuntivi, zero aggravi di tempi.
Un aspetto per nulla banale di questa soluzione, però, era il raccordo di sbarco lato Pescate. La soluzione a costo zero era che ciò potesse avvenire chiudendo l’attuale rampa di accesso da Pescate alla SS36: in tal modo la futura corsia in uscita da Lecco e l’attuale corsia di uscita dal ponte Manzoni prima del Barro si sarebbero raccordate a livello di terra. In alternativa, si ipotizzava di costruire una sorta di nuova corsia sopraelevata lato Pescate che si innestasse in quota sulla SS36.
Questo tema creò di fatto uno stallo tecnico-politico che è durato un anno, rischiando di far naufragare anche la sola ipotesi iniziale che si potesse trovare una soluzione per l’uscita da Lecco. Per tenere attiva l’attenzione e spingere comunque in questa direzione, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione il 7 novembre 2022 con la minoranza di centrodestra che, nonostante oggi ad altri livelli si intesti di essere sempre stata per il ponte a doppio senso, decise di lasciare l’aula al momento del voto, contraddicendo la linea espressa l’anno precedente.
Lo stallo si risolse all’indomani delle elezioni della Regione Lombardia (febbraio 2023); anche grazie ai nuovi equilibri politici che ne sono derivati, è ripreso, lentissimamente, un dialogo istituzionale a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale, che ha finalmente traguardato l’unanime condivisione politica (!) circa il riconoscimento formale dell’utilità strategica della corsia in uscita da Lecco e, allo stesso tempo, di mantenere aperto l’attuale accesso alla SS36 lato Pescate. Si è dunque chiesto ad Anas di approntarne la migliore soluzione tecnica (lettera Amministrazione provinciale, 14 dicembre 2023).
IL PROGETTO PER LA CORSIA IN USCITA (2024)
E oggi siamo esattamente a questo punto: Anas, mentre è già avviata la costruzione del ponte “a senso unico”, sta studiando la soluzione tecnico-economica che, prendendo in considerazione tutto il lavoro svolto fino a ora, possa attivare una corsia in uscita da Lecco. Al momento non sappiamo ancora quali soluzioni ci sottoporrà Anas, e di conseguenza non possiamo immaginarne né costi né tempi di realizzazione.
Ma un dato è certo: se oggi si sta concretamente progettando la corsia in uscita da Lecco, significa che quella sterzata, vigorosa, impressa dal Comune nel 2021 è stata efficace.
Continuiamo a lavorare, insieme, nell’esclusivo interesse della città e del nostro territorio!
Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco