Alcune riflessioni sul nuovo hub dei bus in via Balicco
Gentile direttore,
martedì sera avremmo dovuto discutere in Commissione la questione del nuovo hub dei bus, che l’Amministrazione comunale intende spostare in via Balicco al posto dell’attuale area verde. Il punto all'ordine del giorno è stato però stralciato, pare per poter nel frattempo integrare la documentazione.
Mi pare dunque opportuno provare a mettere al centro almeno del dibattito pubblico alcuni elementi di riflessione costruttiva che finora ho visto solo sfumati, proponendo così qualche considerazione che già avevo avuto modo di presentare anche in precedenza in commissione, senza che però trovasse riscontro e approfondimento.
Al netto della complessa questione dell’esproprio, della quale è corretto si occupino gli organismi competenti, ma che pone al centro la necessità di trovare un pur difficile equilibrio tra interesse pubblico e legittima posizione del privato attraverso un reale dialogo che ascolti e tenga conto delle esigenze di entrambi, quel che mi preme sottolineare sono aspetti dei quali non mi pare di aver trovato traccia in questi mesi, non solo nel dibattito pubblico, ma nemmeno nelle sedi istituzionali e nei documenti attualmente in possesso di noi consiglieri.
Da una parte, infatti, la realizzazione dell’hub in via Balicco sembrerebbe correttamente allinearsi al percorso di riqualificazione della stazione che RFI sta progettando e pianificando. Lo spostamento del terminal extraurbano è dunque operazione forse anche auspicabile per risolvere alcuni problemi evidenti dell’attuale collocazione. L’interrogativo, però, deve necessariamente anche essere un altro: spostare il terminal in via Balicco risolve semplicemente il problema o, nel tentativo di farlo, ne crea altrettanti?
La domanda mi pare imprescindibile e nessun provvedimento che vada in quella direzione può essere accolto serenamente senza che trovi adeguata, approfondita e soprattutto documentata risposta. Non è infatti sufficiente affermare che non ci sono altre soluzioni per ritenere che l’unica finora trovata sia anche quella corretta.
Ebbene, ecco qui alcune puntuali considerazioni, suffragate da qualche numero, raccolto autonomamente poiché purtroppo di dati ufficiali al momento non ne sono stati ancora forniti.
1. Collocare l’hub in via Balicco significa spostare circa 200 corse da piazza stazione a via Balicco, per la precisione 193 (si perdonino eventuali errori di qualche unità, ma ad oggi il conteggio lo si è potuto fare solo consultando una per una le tabelle orarie delle varie direttrici di trasporto), collegate a 6 linee extraurbane: D20, D35, D55, D60, LGV e C40. A queste corse se ne aggiungerebbero un’altra settantina, che già oggi gravitano lungo l’asse di via XI febbraio, facendo la spola tra le scuole superiori. In totale: più di 250 autobus al giorno attestati nel nuovo terminal.
Tradotto: in una sola giornata e con concentrazione maggiore negli orari di punta (mattino, uscita delle scuole e tardo pomeriggio), all’hub di via Balicco dovranno entrare e uscire 250 autobus, una manciata dei quali potenzialmente realizzati con composizione doppia (i famosi snodati).
Il primo interrogativo è dunque: cosa succederà nella zona della rotonda di via Balicco (zona Ferrhotel), dove già oggi convergono lo svincolo della 36 da Colico, l’ingresso merci del Centro Meridiana, l’ingresso al parcheggio pubblico di LineeLecco, l’ingresso ai box dei condomini del complesso residenziale e i flussi pedonali da e per la stazione ferroviaria? Come si pensa di risolvere il già ora pericolosissimo passaggio degli studenti da una parte all’altra della via Balicco, considerato che anche con il nuovo hub al di là della strada dovranno passare comunque i ragazzi che frequentano gli istituti Parini, Badoni e Fiocchi?
2. Il secondo interrogativo riguarda quello che accadrà al traffico lungo le vie di accesso all’hub di via Balicco, ovvero lungo l’asse via XI febbraio-Caleotto, attualmente già pesantemente congestionato, corso Matteotti e via Amendola. La domanda è legittima e attende doverosi approfondimenti. Attestando i bus in via Balicco, infatti, i mezzi dovranno poi per forza di cose reindirizzarsi verso le destinazioni finali. Eccezion fatta per la trentina di bus da e per la Valsassina (più la ventina con medesima destinazione che già oggi ferma in zona scuole) che risaliranno verso i rioni alti passando da via Don Pozzi, tutti gli altri mezzi dovranno necessariamente scendere nuovamente verso il centro. Quindi via XI febbraio, Caleotto, via Amendola (dove già oggi ogni incrocio bus-camion è problematico) o, in alternativa, corso Matteotti, ponte della ferrovia e da lì a scelta o via Volta nuovamente verso il centro città (quindi la stazione) o via Parini, dove poi ci sarebbe l’imbuto di via Pietro Nava. A titolo di esempio, basta citare le attuali 100 corse giornaliere (50+50) dell’attuale linea C40 Lecco-Como-Lecco, che passano tutte lungo l’asse via Sassi-viale Costituzione-Ponte Nuovo e che con il nuovo terminal dovrebbero dunque allungare il giro fino a oltre la ferrovia.
Cosa significherà in termini di traffico? Siamo certi che questo flusso di mezzi sarà sostenibile? Come potranno reagire le rotonde di via XI febbraio e del Caleotto a questo enorme aumento di autobus? Che impatto avrà questa modifica dei percorsi in termini di chilometraggi del TPL?
Facciamo passare i mezzi lungo via Fiandra e quindi direttamente sul Ponte Manzoni, qualcuno potrebbe proporre. Ciò significherebbe però tagliare le fermate della zona più bassa della città, ma soprattutto mettere mano a percorsi e nuovamente ai chilometraggi del TPL, con il rischio peraltro di andare a mettere in dubbio anche alcune attuali fermate in zona Porto a Malgrate e Pescate-Galbiate (frazione Azzone Visconti) per i mezzi che si dirigono verso Valgreghentino e Galbiate.
3. Un ulteriore interrogativo riguarda poi il tema della sicurezza nell’ipotetico nuovo hub di via Balicco. Attualmente la stazione di Lecco rappresenta un punto critico in termini di sicurezza, con numerose situazioni che richiedono più volte l’intervento delle forze dell’ordine. Un’area grigia nota a tutti e sulla quale attualmente il presidio è portato avanti congiuntamente dalle varie forze dell’ordine, Polfer compresa. Con l’attivazione del nuovo hub dei bus in via Balicco, come evolverà lo scenario? Non si corre il rischio di creare una seconda zona grigia di difficile gestione, peraltro in zona altamente residenziale, e che richiederà di dislocare presidi di sicurezza non in uno ma in ben due punti diversi contemporaneamente?
Mi fermo qui, perché, nonostante ce ne sarebbero molti altri, ritengo di aver posto già abbastanza temi sui quali ritengo doveroso riflettere oggi, prima di qualsiasi ulteriore passo avanti. Riflettere oggi per evitare che si finisca per procedere speditamente senza prima aver sciolto tutte le criticità collegate e per fare in modo che il tema non venga ridotto semplicemente solo a una diatriba legale su un’ipotetico esproprio. Che lo stralcio dall'ordine del giorno sia segnale dell’avvio di questa riflessione?
Grazie.
martedì sera avremmo dovuto discutere in Commissione la questione del nuovo hub dei bus, che l’Amministrazione comunale intende spostare in via Balicco al posto dell’attuale area verde. Il punto all'ordine del giorno è stato però stralciato, pare per poter nel frattempo integrare la documentazione.
Mi pare dunque opportuno provare a mettere al centro almeno del dibattito pubblico alcuni elementi di riflessione costruttiva che finora ho visto solo sfumati, proponendo così qualche considerazione che già avevo avuto modo di presentare anche in precedenza in commissione, senza che però trovasse riscontro e approfondimento.
Al netto della complessa questione dell’esproprio, della quale è corretto si occupino gli organismi competenti, ma che pone al centro la necessità di trovare un pur difficile equilibrio tra interesse pubblico e legittima posizione del privato attraverso un reale dialogo che ascolti e tenga conto delle esigenze di entrambi, quel che mi preme sottolineare sono aspetti dei quali non mi pare di aver trovato traccia in questi mesi, non solo nel dibattito pubblico, ma nemmeno nelle sedi istituzionali e nei documenti attualmente in possesso di noi consiglieri.
Da una parte, infatti, la realizzazione dell’hub in via Balicco sembrerebbe correttamente allinearsi al percorso di riqualificazione della stazione che RFI sta progettando e pianificando. Lo spostamento del terminal extraurbano è dunque operazione forse anche auspicabile per risolvere alcuni problemi evidenti dell’attuale collocazione. L’interrogativo, però, deve necessariamente anche essere un altro: spostare il terminal in via Balicco risolve semplicemente il problema o, nel tentativo di farlo, ne crea altrettanti?
La domanda mi pare imprescindibile e nessun provvedimento che vada in quella direzione può essere accolto serenamente senza che trovi adeguata, approfondita e soprattutto documentata risposta. Non è infatti sufficiente affermare che non ci sono altre soluzioni per ritenere che l’unica finora trovata sia anche quella corretta.
Ebbene, ecco qui alcune puntuali considerazioni, suffragate da qualche numero, raccolto autonomamente poiché purtroppo di dati ufficiali al momento non ne sono stati ancora forniti.
1. Collocare l’hub in via Balicco significa spostare circa 200 corse da piazza stazione a via Balicco, per la precisione 193 (si perdonino eventuali errori di qualche unità, ma ad oggi il conteggio lo si è potuto fare solo consultando una per una le tabelle orarie delle varie direttrici di trasporto), collegate a 6 linee extraurbane: D20, D35, D55, D60, LGV e C40. A queste corse se ne aggiungerebbero un’altra settantina, che già oggi gravitano lungo l’asse di via XI febbraio, facendo la spola tra le scuole superiori. In totale: più di 250 autobus al giorno attestati nel nuovo terminal.
Tradotto: in una sola giornata e con concentrazione maggiore negli orari di punta (mattino, uscita delle scuole e tardo pomeriggio), all’hub di via Balicco dovranno entrare e uscire 250 autobus, una manciata dei quali potenzialmente realizzati con composizione doppia (i famosi snodati).
Il primo interrogativo è dunque: cosa succederà nella zona della rotonda di via Balicco (zona Ferrhotel), dove già oggi convergono lo svincolo della 36 da Colico, l’ingresso merci del Centro Meridiana, l’ingresso al parcheggio pubblico di LineeLecco, l’ingresso ai box dei condomini del complesso residenziale e i flussi pedonali da e per la stazione ferroviaria? Come si pensa di risolvere il già ora pericolosissimo passaggio degli studenti da una parte all’altra della via Balicco, considerato che anche con il nuovo hub al di là della strada dovranno passare comunque i ragazzi che frequentano gli istituti Parini, Badoni e Fiocchi?
2. Il secondo interrogativo riguarda quello che accadrà al traffico lungo le vie di accesso all’hub di via Balicco, ovvero lungo l’asse via XI febbraio-Caleotto, attualmente già pesantemente congestionato, corso Matteotti e via Amendola. La domanda è legittima e attende doverosi approfondimenti. Attestando i bus in via Balicco, infatti, i mezzi dovranno poi per forza di cose reindirizzarsi verso le destinazioni finali. Eccezion fatta per la trentina di bus da e per la Valsassina (più la ventina con medesima destinazione che già oggi ferma in zona scuole) che risaliranno verso i rioni alti passando da via Don Pozzi, tutti gli altri mezzi dovranno necessariamente scendere nuovamente verso il centro. Quindi via XI febbraio, Caleotto, via Amendola (dove già oggi ogni incrocio bus-camion è problematico) o, in alternativa, corso Matteotti, ponte della ferrovia e da lì a scelta o via Volta nuovamente verso il centro città (quindi la stazione) o via Parini, dove poi ci sarebbe l’imbuto di via Pietro Nava. A titolo di esempio, basta citare le attuali 100 corse giornaliere (50+50) dell’attuale linea C40 Lecco-Como-Lecco, che passano tutte lungo l’asse via Sassi-viale Costituzione-Ponte Nuovo e che con il nuovo terminal dovrebbero dunque allungare il giro fino a oltre la ferrovia.
Cosa significherà in termini di traffico? Siamo certi che questo flusso di mezzi sarà sostenibile? Come potranno reagire le rotonde di via XI febbraio e del Caleotto a questo enorme aumento di autobus? Che impatto avrà questa modifica dei percorsi in termini di chilometraggi del TPL?
Facciamo passare i mezzi lungo via Fiandra e quindi direttamente sul Ponte Manzoni, qualcuno potrebbe proporre. Ciò significherebbe però tagliare le fermate della zona più bassa della città, ma soprattutto mettere mano a percorsi e nuovamente ai chilometraggi del TPL, con il rischio peraltro di andare a mettere in dubbio anche alcune attuali fermate in zona Porto a Malgrate e Pescate-Galbiate (frazione Azzone Visconti) per i mezzi che si dirigono verso Valgreghentino e Galbiate.
3. Un ulteriore interrogativo riguarda poi il tema della sicurezza nell’ipotetico nuovo hub di via Balicco. Attualmente la stazione di Lecco rappresenta un punto critico in termini di sicurezza, con numerose situazioni che richiedono più volte l’intervento delle forze dell’ordine. Un’area grigia nota a tutti e sulla quale attualmente il presidio è portato avanti congiuntamente dalle varie forze dell’ordine, Polfer compresa. Con l’attivazione del nuovo hub dei bus in via Balicco, come evolverà lo scenario? Non si corre il rischio di creare una seconda zona grigia di difficile gestione, peraltro in zona altamente residenziale, e che richiederà di dislocare presidi di sicurezza non in uno ma in ben due punti diversi contemporaneamente?
Mi fermo qui, perché, nonostante ce ne sarebbero molti altri, ritengo di aver posto già abbastanza temi sui quali ritengo doveroso riflettere oggi, prima di qualsiasi ulteriore passo avanti. Riflettere oggi per evitare che si finisca per procedere speditamente senza prima aver sciolto tutte le criticità collegate e per fare in modo che il tema non venga ridotto semplicemente solo a una diatriba legale su un’ipotetico esproprio. Che lo stralcio dall'ordine del giorno sia segnale dell’avvio di questa riflessione?
Grazie.
Giovanni Tagliaferri, consigliere comunale Gruppo Misto