Moregallo: non ce l'ha fatta la donna di 65 anni soccorsa dopo un'immersione nel lago
Che le sue condizioni fossero gravi lo si era già compreso questa mattina, nell'immediatezza dell'accaduto. Non ce l'ha fatta Elvira Mangini, la donna di 65 anni - proveniente da fuori provincia - che nella mattinata di oggi, domenica 3 marzo, è stata soccorsa al Moregallo dopo un'immersione subacquea nel lago, una delle tante effettuate in una zona che, stando a quanto è stato possibile apprendere, conosceva bene ed era solita frequentare spesso.
Per lei dunque - giunta sul Lario da sola con l'intento di affrontare un'immersione "semplice", a una profondità non eccessiva, per mantenersi in allenamento - quella odierna doveva essere una giornata come tante, dedicata a quella che era una sua grande passione. Prima di approcciarsi al lago, non si era fatta mancare l'immancabile tappa nel bar di fiducia nelle vicinanze, dove chi l'ha incontrata ha riferito di averla trovata in buona forma, come in altre occasioni.
Evidentemente, però, qualcosa è andato storto. A dare l'allarme, non vedendola riaffiorare in superficie, altri sub impegnati nella stessa attività sportiva, che l'hanno estratta dall'acqua per poi affidarla alle cure dei sanitari giunti sul posto con un'ambulanza e anche l'elisoccorso levatosi in volo da Como, che dopo le prime manovre urgenti nel disperato tentativo di tenerla in vita l'hanno trasportata all'ospedale Manzoni di Lecco in codice rosso, dunque in una situazione estremamente critica.
Nelle ore successive, purtroppo, è poi sopraggiunto il decesso. Fatale, per Elvira, un'embolia polmonare. L'esatta dinamica dell'accaduto è ora al vaglio dei Carabinieri, intervenuti in mattinata al Moregallo con più pattuglie.
Per lei dunque - giunta sul Lario da sola con l'intento di affrontare un'immersione "semplice", a una profondità non eccessiva, per mantenersi in allenamento - quella odierna doveva essere una giornata come tante, dedicata a quella che era una sua grande passione. Prima di approcciarsi al lago, non si era fatta mancare l'immancabile tappa nel bar di fiducia nelle vicinanze, dove chi l'ha incontrata ha riferito di averla trovata in buona forma, come in altre occasioni.
Evidentemente, però, qualcosa è andato storto. A dare l'allarme, non vedendola riaffiorare in superficie, altri sub impegnati nella stessa attività sportiva, che l'hanno estratta dall'acqua per poi affidarla alle cure dei sanitari giunti sul posto con un'ambulanza e anche l'elisoccorso levatosi in volo da Como, che dopo le prime manovre urgenti nel disperato tentativo di tenerla in vita l'hanno trasportata all'ospedale Manzoni di Lecco in codice rosso, dunque in una situazione estremamente critica.
Nelle ore successive, purtroppo, è poi sopraggiunto il decesso. Fatale, per Elvira, un'embolia polmonare. L'esatta dinamica dell'accaduto è ora al vaglio dei Carabinieri, intervenuti in mattinata al Moregallo con più pattuglie.