Comunità energetiche rinnovabili: il Rotary ne parla con il dott. Perrone
Mercoledì 28 febbraio i soci del Rotary Club Lecco hanno avuto come ospite il dott. Giovanni Perrone, Business Unit leader Vendita e Soluzioni Energetiche di Acinque energia che ha relazionato sulle “Comunità energetiche rinnovabili” (CER) e sulle CACER, Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile).
Queste ultime - ha spiegato - si suddividono in tre principali categorie:
- autoconsumo individuale a distanza: un singolo cliente finale può auto-consumare l'energia prodotta da impianti rinnovabili, anche distanti, utilizzando la rete di distribuzione esistente;
- autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili: più clienti finali, anche in edifici diversi, condividono l'energia prodotta da impianti di fonti rinnovabili;
- comunità energetiche rinnovabili (CER): un insieme di cittadini, imprese e enti locali condivide l'energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti gestiti dalla comunità.
Alcuni esempi pratici di Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile includono aziende che autoproducono energia con pannelli solari, Comuni che la distribuiscono su tutto il territorio e condomini che la condividono tra gli inquilini. L’impresa che installa fotovoltaici non impegna la rete e quindi beneficia dell'esenzione dei corrispettivi di distribuzione e trasporto, oltre che degli oneri generali, cosa che non può avvenire per i sistemi che impegnano la rete di distribuzione, che quindi necessitano di un incentivo.
Dopo aver spiegato le CACER, Perrone ha approfondito il tema delle CER, "insiemi di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, quelli religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associati alla comunità”.
Possono partecipare alle CER tutti gli impianti di nuova costruzione alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaici, idroelettrici, eolici, biogas, biomasse solide, ecc.) di potenza non superiore a 1 MW. L’importo eccedente il 55% degli incentivi (il 45% in caso di contributo in Conto Capitale) deve essere destinato ai soli consumatori diversi dalle imprese eo utilizzato per finalità sociali aventi ricadute sul territorio.
Le CER hanno come obiettivo quello di sviluppare nuova capacità energetica rinnovabile distribuita, ridurre i costi di sistema tramite minori perdite di rete e minore utilizzo della rete, nonchè rendere i cittadini attori protagonisti del sistema.
Il focus, ha sottolineato il relatore, deve ricadere proprio sul concetto di comunità e successivamente su quello di energia. Infatti, oltre ai vantaggi economici e ambientali, ci sono quelli sociali: rafforzare i legali sociali territoriali e il senso di coesione dei cittadini, potendo anche promuovere iniziative filantropiche.
Francesco Locatelli, presidente del Rotary Club Lecco, ha ringraziato il relatore per l’interessante intervento, sicuramente attuale e di cui è importante essere a conoscenza.
Queste ultime - ha spiegato - si suddividono in tre principali categorie:
- autoconsumo individuale a distanza: un singolo cliente finale può auto-consumare l'energia prodotta da impianti rinnovabili, anche distanti, utilizzando la rete di distribuzione esistente;
- autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili: più clienti finali, anche in edifici diversi, condividono l'energia prodotta da impianti di fonti rinnovabili;
- comunità energetiche rinnovabili (CER): un insieme di cittadini, imprese e enti locali condivide l'energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti gestiti dalla comunità.
Alcuni esempi pratici di Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile includono aziende che autoproducono energia con pannelli solari, Comuni che la distribuiscono su tutto il territorio e condomini che la condividono tra gli inquilini. L’impresa che installa fotovoltaici non impegna la rete e quindi beneficia dell'esenzione dei corrispettivi di distribuzione e trasporto, oltre che degli oneri generali, cosa che non può avvenire per i sistemi che impegnano la rete di distribuzione, che quindi necessitano di un incentivo.
Dopo aver spiegato le CACER, Perrone ha approfondito il tema delle CER, "insiemi di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, quelli religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associati alla comunità”.
Possono partecipare alle CER tutti gli impianti di nuova costruzione alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaici, idroelettrici, eolici, biogas, biomasse solide, ecc.) di potenza non superiore a 1 MW. L’importo eccedente il 55% degli incentivi (il 45% in caso di contributo in Conto Capitale) deve essere destinato ai soli consumatori diversi dalle imprese eo utilizzato per finalità sociali aventi ricadute sul territorio.
Le CER hanno come obiettivo quello di sviluppare nuova capacità energetica rinnovabile distribuita, ridurre i costi di sistema tramite minori perdite di rete e minore utilizzo della rete, nonchè rendere i cittadini attori protagonisti del sistema.
Il focus, ha sottolineato il relatore, deve ricadere proprio sul concetto di comunità e successivamente su quello di energia. Infatti, oltre ai vantaggi economici e ambientali, ci sono quelli sociali: rafforzare i legali sociali territoriali e il senso di coesione dei cittadini, potendo anche promuovere iniziative filantropiche.
Francesco Locatelli, presidente del Rotary Club Lecco, ha ringraziato il relatore per l’interessante intervento, sicuramente attuale e di cui è importante essere a conoscenza.