Al Lions Club Lecco Host un viaggio nella storia dell’arte
Martedì 27 febbraio Roberto Milani, gallerista, curatore, autore di saggi e di diversi articoli pubblicati su riviste di settore, ha sottolineato ai soci del Lions Club Lecco Host l’importanza di saper capire l’arte: “Se non riusciamo a cogliere alcune espressioni dell’arte contemporanea è perché siamo ancora fermi ad un concetto di arte antica, sebbene questa sia evoluta notevolmente nel corso degli anni.”
Il relatore dell’incontro aperto ai soci si è soffermato innanzitutto sul significato di arte.”L'arte è sempre stata una forma di comunicazione. Dai dipinti rupestri degli antichi uomini delle caverne che comunicavano con le divinità, alle opere che permettevano alla Chiesa di poter raccontare il cristianesimo al popolo che parlava un'altra lingua, quella volgare che non comprendeva la lingua latina della Chiesa: l'arte ha sempre avuto l’obiettivo di comunicare, di raccontare storie, di trasmettere emozioni o di stimolare il pensiero critico.”
Ma cosa rende un'opera d'arte bella? È qui che entra in gioco la differenza tra bellezza ed estetica. Opere come il disegno di Rubens, raffigurante il suo figlio malato di tubercolosi o il ritratto della madre di Dürer, malata di appendicite, nel 1514 malattia incurabile, incarnano il concetto più profondo di bellezza legata ai sentimenti e alle emozioni umane. Sicuramente il ritratto della madre di Dürer non rappresenta i canoni estetici di bellezza, ma la bellezza risiede proprio nei sentimenti di amore degli artisti.
Un altro punto evidenziato dal relatore è che l'arte si origina dall'arte stessa: “L'arte nasce dall’arte, è intrinsecamente legata alla sua storia e agli artisti che l'hanno preceduta. Ogni nuova opera artistica si nutre delle influenze del passato, ma avendo sempre come filo conduttore la comunicazione”.
Ne è un esempio Piero Manzoni, che ha seguito Piero della Francesca nella rappresentazione della nascita della vita con simboli non convenzionali, l'uovo, o Lucio Fontana che ispirato da Raffaello Sanzio, il quale rappresentava perfettamente il concetto di spazio e prospettiva nelle sue opere, tagliava o bucava le sue tele invitando lo spettatore ad esplorare lo spazio oltre la superficie pittorica.
Tra gli esempi di comunicazione delle opere illustrati da Milani troviamo anche le famose opere: lo “Squalo Bianco” di Damien Hirst, una teca di 8mt degli anni 80-90 con all’interno uno squalo bianco. In quest’opera L’artista ha voluto esprimere il concetto che l’uomo può governare la natura, oppure Van Gogh che attraverso “La camera di Vincent ad Arles” ha voluto trasmettere il disagio dell’essere umano.
L’arte contemporanea è sempre comunicazione e spesso riguarda un messaggio di protesta, ne sono esempi l’opera “L.O.V.E.” di Cattelan davanti alla borsa di Milano, forte segno di protesta contro l’alta finanza, o l’opera di Alighiero Boetti che con “Le Mappe” ha voluto sottolineare la mancanza di confini tra i popoli.
Per concludere, scopo dell’arte è sempre stato, dall’antichità fino ad ora, quello di comunicare. Nell’arte le opere continuano a sollecitare la riflessione umana, bisogna però essere in grado di guardarle in modo profondo e non solo superficiale.
Il relatore dell’incontro aperto ai soci si è soffermato innanzitutto sul significato di arte.”L'arte è sempre stata una forma di comunicazione. Dai dipinti rupestri degli antichi uomini delle caverne che comunicavano con le divinità, alle opere che permettevano alla Chiesa di poter raccontare il cristianesimo al popolo che parlava un'altra lingua, quella volgare che non comprendeva la lingua latina della Chiesa: l'arte ha sempre avuto l’obiettivo di comunicare, di raccontare storie, di trasmettere emozioni o di stimolare il pensiero critico.”
Ma cosa rende un'opera d'arte bella? È qui che entra in gioco la differenza tra bellezza ed estetica. Opere come il disegno di Rubens, raffigurante il suo figlio malato di tubercolosi o il ritratto della madre di Dürer, malata di appendicite, nel 1514 malattia incurabile, incarnano il concetto più profondo di bellezza legata ai sentimenti e alle emozioni umane. Sicuramente il ritratto della madre di Dürer non rappresenta i canoni estetici di bellezza, ma la bellezza risiede proprio nei sentimenti di amore degli artisti.
Un altro punto evidenziato dal relatore è che l'arte si origina dall'arte stessa: “L'arte nasce dall’arte, è intrinsecamente legata alla sua storia e agli artisti che l'hanno preceduta. Ogni nuova opera artistica si nutre delle influenze del passato, ma avendo sempre come filo conduttore la comunicazione”.
Ne è un esempio Piero Manzoni, che ha seguito Piero della Francesca nella rappresentazione della nascita della vita con simboli non convenzionali, l'uovo, o Lucio Fontana che ispirato da Raffaello Sanzio, il quale rappresentava perfettamente il concetto di spazio e prospettiva nelle sue opere, tagliava o bucava le sue tele invitando lo spettatore ad esplorare lo spazio oltre la superficie pittorica.
Tra gli esempi di comunicazione delle opere illustrati da Milani troviamo anche le famose opere: lo “Squalo Bianco” di Damien Hirst, una teca di 8mt degli anni 80-90 con all’interno uno squalo bianco. In quest’opera L’artista ha voluto esprimere il concetto che l’uomo può governare la natura, oppure Van Gogh che attraverso “La camera di Vincent ad Arles” ha voluto trasmettere il disagio dell’essere umano.
L’arte contemporanea è sempre comunicazione e spesso riguarda un messaggio di protesta, ne sono esempi l’opera “L.O.V.E.” di Cattelan davanti alla borsa di Milano, forte segno di protesta contro l’alta finanza, o l’opera di Alighiero Boetti che con “Le Mappe” ha voluto sottolineare la mancanza di confini tra i popoli.
Per concludere, scopo dell’arte è sempre stato, dall’antichità fino ad ora, quello di comunicare. Nell’arte le opere continuano a sollecitare la riflessione umana, bisogna però essere in grado di guardarle in modo profondo e non solo superficiale.