Piccola storia ignobiliare
Cara Leccoonline
Ieri in commissione consigliare in Comune mancavano solo gli applausi
Ci sono infatti piccoli quadri che sono decodificanti anche più di quelli grandi.
Traduttori di un alfabeto desolante perché ci aiutano a metterlo a fuoco.
- Uno di questi è Palazzo Ghislanzoni, l'immobile di Via Roma 51, acquistato per due soldi in un'asta - che manco doveva esserci - da parte del braccio immobiliare di Confcommercio.
E non bastasse il danno della svendita, abbiam poi assistito pure alla beffa della ristrutturazione anche coi soldi del 110% quindi dello Stato, quindi di tutti noi- E appunto ieri l'impalcatura consigliare in coro unanime ci vende un ulteriore passaggio di rigenerazione immobile speculativa a interesse privato, per una roboante iniziativa di interesse pubblico solo perché lì dentro ci faranno uffici e un doposcuola per i figli. Dei commercianti
- L'alfabeto desolante che si era palesato il 23 ottobre 2019, un mercoledì, alle 11.30, quando in Comune l'Asta pubblica, giunta al suo 4° ribasso sul prezzo iniziale di vendita - ribasso peraltro escluso solo poco prima dalla Giunta - si era aperta l’unica busta con dentro un rilancio più simbolico che concorrenziale 1000€ Offerta finale per acquisire la svendita di Via Roma 51: 1,761 milioni € Importo irrisorio da quello fissato a base per la prima asta nel 2010: 3,980 milioni. Uno sconto, su un Bene pubblico, di ben oltre il 50%
- Ieri, tra complimenti e pacche virtuali sulle spalle dei bottegai - son mancati solo gli applausi – ecco la ciliegina del passaggio formale, senza possibilità di obiezione, per comunicare agli astanti che i volumi del Palazzo si amplieranno pure di un altro 10%, in cambio di meno di 40.000 euro di tasse al Comune.
- Poi magari, come successo lo scorso anno, grazie alla lungimiranza e facilità di spesa dell’assessore Cattaneo, si regalano a un pugno di commercianti, del solo centro, ben 200.000 € di altri soldi comunali (quelli che non si sono trovati per non triplicare l’irpef, per non aumentare la mensa scolastica, per non aumentare il nido alle famiglie più fragili o per fare la passerella ai disabili)
- Un altro aspetto non secondario che sfugge è che grazie a questa Legge sulla Rigenerazione oltre a fare un piacere – enorme - ai privati, queste operazioni immobiliari, che il Comune non può bocciare, scavalcano la pianificazione del PGT, ossia la scelta pubblica amministrativa nel decidere come disegnare la città per l’interesse pubblico
- Dignitoso sarebbe stato almeno che a ristrutturazione terminata Confcommercio tornasse in Comune per un Atto di donazione alla Città, null'altro che, nella sostanza, la restituzione del sin troppo facile affare.
Ieri in commissione consigliare in Comune mancavano solo gli applausi
Ci sono infatti piccoli quadri che sono decodificanti anche più di quelli grandi.
Traduttori di un alfabeto desolante perché ci aiutano a metterlo a fuoco.
- Uno di questi è Palazzo Ghislanzoni, l'immobile di Via Roma 51, acquistato per due soldi in un'asta - che manco doveva esserci - da parte del braccio immobiliare di Confcommercio.
E non bastasse il danno della svendita, abbiam poi assistito pure alla beffa della ristrutturazione anche coi soldi del 110% quindi dello Stato, quindi di tutti noi- E appunto ieri l'impalcatura consigliare in coro unanime ci vende un ulteriore passaggio di rigenerazione immobile speculativa a interesse privato, per una roboante iniziativa di interesse pubblico solo perché lì dentro ci faranno uffici e un doposcuola per i figli. Dei commercianti
- L'alfabeto desolante che si era palesato il 23 ottobre 2019, un mercoledì, alle 11.30, quando in Comune l'Asta pubblica, giunta al suo 4° ribasso sul prezzo iniziale di vendita - ribasso peraltro escluso solo poco prima dalla Giunta - si era aperta l’unica busta con dentro un rilancio più simbolico che concorrenziale 1000€ Offerta finale per acquisire la svendita di Via Roma 51: 1,761 milioni € Importo irrisorio da quello fissato a base per la prima asta nel 2010: 3,980 milioni. Uno sconto, su un Bene pubblico, di ben oltre il 50%
- Ieri, tra complimenti e pacche virtuali sulle spalle dei bottegai - son mancati solo gli applausi – ecco la ciliegina del passaggio formale, senza possibilità di obiezione, per comunicare agli astanti che i volumi del Palazzo si amplieranno pure di un altro 10%, in cambio di meno di 40.000 euro di tasse al Comune.
- Poi magari, come successo lo scorso anno, grazie alla lungimiranza e facilità di spesa dell’assessore Cattaneo, si regalano a un pugno di commercianti, del solo centro, ben 200.000 € di altri soldi comunali (quelli che non si sono trovati per non triplicare l’irpef, per non aumentare la mensa scolastica, per non aumentare il nido alle famiglie più fragili o per fare la passerella ai disabili)
- Un altro aspetto non secondario che sfugge è che grazie a questa Legge sulla Rigenerazione oltre a fare un piacere – enorme - ai privati, queste operazioni immobiliari, che il Comune non può bocciare, scavalcano la pianificazione del PGT, ossia la scelta pubblica amministrativa nel decidere come disegnare la città per l’interesse pubblico
- Dignitoso sarebbe stato almeno che a ristrutturazione terminata Confcommercio tornasse in Comune per un Atto di donazione alla Città, null'altro che, nella sostanza, la restituzione del sin troppo facile affare.
Paolo Trezzi