Lecco: 'conservata' al teatro la targa in memoria di De Santis

La “targa” che ricorda l’intitolazione del ridotto del Teatro Sociale a Giacomo De Santis, definito artefice della promozione turistica, rimane nella stessa collocazione dell’inaugurazione ufficiale avvenuta il 6 febbraio 2003. La notizia è stata confermata dal vice sindaco del Comune di Lecco Simona Piazza e dall’assessore ai Lavori Pubblici, Maria Sacchi, i due pubblici amministratori più impegnati direttamente nei lunghi lavori di restauro dello storico complesso risalente al 1844. La richiesta di informazione sulla “targa” è stata avanzata da Roberto Sanfilippo, fondatore del Circolo Culturale “De Santis”, costituito dopo la sua scomparsa, con un gruppo di amici. Fra questi ultimi c’è il poeta Aristide Angelo Milani che volle anche indirizzare delle lettere aperte in dialetto lecchese all’amico Giacomo.
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La "targa" in memoria di Giacomo De Santis

Nato a Lecco nel 1935 Giacomo De Santis è deceduto poco più che cinquantenne nel marzo 1986. Il papà Francesco era nativo della Puglia e si era fermato a Lecco dopo essere stato militare nel 73° reggimento fanteria presso la caserma Sirtori al Lazzaretto, oggi via Leonardo da Vinci, durante la Grande Guerra 1915/1918. Francesco De Santis è stato sindaco di Pescate, il primo del ricostituito Comune nel 1953. E’ deceduto a Lecco nel novembre 1962.
A Giacomo De Santis si deve la costituzione del comitato cittadino per il restauro del Teatro della Società, nel novembre 1960. C’era il rischio che l’antico teatro fosse demolito per dare maggiore spazio alla centralissima piazza Garibaldi, lungo la direttrice verso il ponte Nuovo, inaugurato nel 1955, al termine di via Leonardo da Vinci, sull’Adda.
Le iniziative maggiori promosse da De Santis si collocano nel quinquennio 1965/1970, quando assunse la presidenza della locale Azienda Turismo, subentrando a Gianni Discacciati. Giacomo De Santis venne nominato dal ministro del turismo, senatore Achille Corona, eletto a palazzo Madama nelle liste del Partito Socialista. La nomina di De Santis alla presidenza dell’Azienda Turismo venne sponsorizzata dal P.S.I., partito presente nella maggioranza nazionale a Roma (Governo Moro-Nenni) e nella maggioranza di centro-sinistra al Comune di Lecco, dopo le amministrative del novembre 1964, con il sindaco Alessandro Rusconi (democristiano).
De Santis caratterizzò subito la sua presidenza con una vivace serie di manifestazioni sin dall’estate 1965, quando promosse una rassegna di concerti e si impegnò affinché il Cuoco d’Oro di quell’anno, articolato in varie sedi, avesse anche la presenza della gastronomia lecchese con i panzerotti del ristorante Oreste sul lungolago, sotto il porticato di via Nazario Sauro.
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Giacomo De Santis con la segretario Gianna Colombo al ristorante Orestino sul lungolago di Lecco durante una finale del Cuoco d'Oro

Occorre aggiungere che tutta la città di Lecco, sotto la spinta del boom economico, era un cantiere di iniziative e di novità. L’Unione Industriai Lecchesi, nel settembre 1965, inaugurava la nuova sede di via Caprera (che è l’attuale), con l’intervento del presidente nazionale della Confindustria Fulvio Cicogna. Era presidente dell’Unione Industriali Lecchesi l’imprenditore di Dolzago Amedeo Bonomelli, noto per la camomilla, assessore democristiano all’Amministrazione Provinciale di Como.
Il 1966 venne caratterizzato dall’Azienda Turismo con importanti appuntamenti culturali, musicali e ricreativi. Determinante è stata la collaborazione del Centro di Cultura, del Circolo Musicale, della neonata sezione di Gioventù Musicale, dove operavano amici di De Santis come Gianna Colombo, Alberto Consonni, Marino Sottocornola, Wanda Panzeri, Luciano Bavaro, Paolo Dell’Oro, Enzo Scolari, Luigi Spreafico, Vic Moniaci, Eugenio Martignoni, Salvatore De Lillo, Gustavo Gnecchi ed altri.
Veniva varata la stagione lirica e quella di prosa con spettacoli all’aperto in piazza Affari. Il Coro Alpino Lecchese, con il presidente Antonio Maggi, varcava la “cortina di ferro”, raggiungendo Praga per una serie di concerti.
Le premiazioni delle Noci d’Oro, riconoscimento riservato alle giovani promesse del cinema, della televisione, della musica e dello spettacolo, venivano fissate a Lecco, lasciando la precedente sede di Duno in provincia di Varese. Alla Terrazza Martini di Milano veniva presentato il Cuoco d’Oro, con città capitale Lecco.
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Giacomo De Santis con amici e collaboratori, quando era presidente dell'Azienda Turismo
Si aggiungeranno in seguito, nel programma dell’Azienda Turismo le stagioni liriche, le feste di luglio sul lago con il palcoscenico galleggiante, le mostre d’arte, il festival internazionale del jazz, il ciclo di spettacoli sul cabaret, da Nanni Svampa ad Enzo Iannacci, la prima assoluta di Opus in 4, di Giorgio Gaslini, presentato al Teatro Europa di via San Nicolò.
La finale del Cuoco d’Oro portò a Lecco i rappresentanti dei migliori locai selezionati da tutta Italia. Fra i lecchesi si distinsero Giuseppe Brivio, cuoco del Griso di Malgrate, con il proprietario Bruno Gobbi, ed il Don Abbondio di Pescarenico con Luigia Colombo. L’organizzazione faceva riferimento ad Armando Bergamasco e nella giuria c’erano i lecchesi Giacomo De Santis e Paolo Dell’Oro. Presidente della giuria era Luigi Carnacina, con segretario il giornalista del Corriere della Sera Vincenzo Bonassisi.
Giacomo De Santis riposa nel cimitero Monumentale di via Parini, il funerale si celebrò nella chiesa parrocchiale di Pescarenico con omelia di don Luigi Stucchi, allora direttore del settimanale cattolico “Il Resegone”, poi vescovo. Giacomo abitava a Pescarenico, nella contrada del Piscen; nel vicino complesso all’angolo di via Ghislanzoni con via Arlenico, c’era l’azienda di trasporti paterna con una linea importante verso Torino. Nei locali della palazzina della direzione trasporti aveva trovato sede la redazione del settimanale del lunedì Giornale di Lecco, da lui diretto per oltre vent’anni dal 1959 al 1981, e quella della rivista teatrale “Sipario”.
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A.B.
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