Attentato a Bruxelles: perquisizioni anche a Lecco
Le perquisizioni, chieste e ottenute dalla Procura di Bologna, sono arrivate a lambire Lecco. Anche nella nostra provincia, dunque, si cercano i "contatti" di
Abdessalem Lassoued, autore dell'attentato di matrice islamica dello scorso 26 ottobre a Bruxelles. Il tunisino in quell'occasione, al grido "Allah Akbar", uccise due tifosi della Svezia arrivati nella capitale belga per assistere a una partita tra le due nazionali. Venne a sua volta freddato dalla polizia, al termine di una breve fuga.
18, al momento, le persone, tutti soggetti nordafricani, sotto indagine, parte della sua rete di conoscenze, articolata anche in Italia dove Lassoued era sbarcato nel 2011 - approdando a Lampedusa - per poi dirigersi in altri Paesi e venir identificato nuovamente a Bologna nel 2016. Proprio da lì il PM Stefano Dambruoso della locale DDA, ha fatto partire perquisizioni in svariate città, da Lecco per l'appunto, a Palermo, passando anche per Como, Brescia, Fermo, Ferrara, Macerata, Teramo, Perugia, Roma, Torino, Trento, Udine oltre a Bologna stessa.
In particolare gli investigatori hanno scandagliato gli scambi social del tunisno, arrivando a individuare soggetti risultati titolari di profili con contenuti tipici dell'estremismo di tipo religioso. Gli sviluppi di tali accertamenti - fanno sapere le forze dell'ordine - hanno già permesso di individuare altri stranieri nei cui confronti si è definito l'iter per l'allontanamento dal territorio nazionale con provvedimenti amministrativi di espulsione.
Abdessalem Lassoued, autore dell'attentato di matrice islamica dello scorso 26 ottobre a Bruxelles. Il tunisino in quell'occasione, al grido "Allah Akbar", uccise due tifosi della Svezia arrivati nella capitale belga per assistere a una partita tra le due nazionali. Venne a sua volta freddato dalla polizia, al termine di una breve fuga.
18, al momento, le persone, tutti soggetti nordafricani, sotto indagine, parte della sua rete di conoscenze, articolata anche in Italia dove Lassoued era sbarcato nel 2011 - approdando a Lampedusa - per poi dirigersi in altri Paesi e venir identificato nuovamente a Bologna nel 2016. Proprio da lì il PM Stefano Dambruoso della locale DDA, ha fatto partire perquisizioni in svariate città, da Lecco per l'appunto, a Palermo, passando anche per Como, Brescia, Fermo, Ferrara, Macerata, Teramo, Perugia, Roma, Torino, Trento, Udine oltre a Bologna stessa.
In particolare gli investigatori hanno scandagliato gli scambi social del tunisno, arrivando a individuare soggetti risultati titolari di profili con contenuti tipici dell'estremismo di tipo religioso. Gli sviluppi di tali accertamenti - fanno sapere le forze dell'ordine - hanno già permesso di individuare altri stranieri nei cui confronti si è definito l'iter per l'allontanamento dal territorio nazionale con provvedimenti amministrativi di espulsione.