Lecco: 'botte da orbi' con denti spaccati per gelosia, aggressione finisce in Aula

E' durata una dozzina di minuti la feroce aggressione a danno di un giovane olginatese, avvenuta nel pomeriggio del 3 marzo 2021 a Lecco: calci e pugni violentissimi con l'imputato, un marocchino con precedenti a processo quest'oggi per lesioni, che lo avrebbe scaraventato al suolo per poi salirgli sopra a cavalcioni e continuare a colpirlo sino all'arrivo delle forze dell'ordine.
Con rabbia. Una rabbia che ha scatenato una violenza inaudita, forse per un moto di gelosia, e che ha causato alla vittima un mese di prognosi.
A raccontare quegli attimi sono stati la parte offesa e una testimone, una giovane prima fidanzata con la vittima e poi con l'aggressore.
tribunaleleccoaula.jpg (130 KB)
“Quel mezzogiorno ero andato a pranzo con la mia amica e ci eravamo recati in un bar di corso Promessi Sposi” ha raccontato il giovane, classe 1992, invalido civile. “Ad un certo punto è arrivato l'imputato. Inizialmente era tranquillo e abbiamo parlato, poi ha preso una bottiglia e l'ha scaraventata contro un muro e i vetri sono andati addosso alla nostra amica. Gli ho detto di calmarsi, di non fare così e che le donne non si toccano. Non so cosa gli sia preso ma è diventato una furia. Ha iniziato a prendermi a pugni e calci, io cercavo di coprirmi la testa, ma lui era aggressivo, mi picchiava e non la smetteva. Mi ha spaccato tutti i denti, ne ho persi almeno 7/8. Poi avevo la faccia coperta di sangue. Sono riuscito a prendere il cellulare per chiamare i soccorsi ma lo avevano già fatto probabilmente dei residenti che hanno visto la scena e solo grazie all'arrivo delle forze dell'ordine che lo hanno preso ha smesso, altrimenti non so...”.
Una ferocia che è stata confermata anche dalla giovane salita al banco dei testimoni, chiamata dunque a deporre in riferimento a quello che allora era il suo fidanzato. “Forse è stata la gelosia, non saprei. Mi ha dato uno spintone, io sono caduta e ho perso i sensi. Quando mi sono ripresa l'imputato stava picchiando con violenza il mio amico, che era a terra con il volto ricoperto di sangue. Ho visto un dente che saltava via e poi gli altri sparsi a terra, saranno stati 5/6. Non sapevo come fermarlo, per fortunata sono arrivate le forze dell'ordine. Era corpulento e poi aveva fatto kick boxing. Quando era in carcere mi aveva raccontato di avere insegnato questa disciplina anche ad altri detenuti, quindi sapeva come muoversi”.
Il processo, che quest'oggi avrebbe dovuto contemplare anche la deposizione dell'imputato, non comparso, è stata aggiornata al mese di maggio.
banner ramobannercentromela-62580.gif
S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.