Il ticket a Corenno? Ha generato un deficit. E critiche
Quante volte abbiamo letto le dichiarazioni propagandistiche del sindaco di Dervio sugli argomenti più disparati: fanno tanta scena nell’immediato, ma poi a distanza di tempo svanisce tutto come nelle bolle di sapone.
Prendiamo l’ormai famoso (e famigerato) ticket di Corenno: a metà ottobre 2023 il sindaco annunciava trionfalmente sulla stampa che il ticket era stato acquistato da “più di 10 mila visitatori” aggiungendo che “i soldi raccolti dal contributo di accesso vengono tutti reinvestiti per migliorare Corenno” e infine che a proposito del ticket “i turisti non si lamentano, anzi".
Tre frasi accomodanti, tipiche della propaganda a cui i Derviesi sono stati soggetti in questi anni: vediamo invece come è andata realmente.
I dati ufficiali del Comune (che non sono stati pubblicizzati, indovinate un po’ il perché) parlano di 9.704 biglietti venduti nel 2023. Ma come? Se erano più di 10 mila a metà ottobre, come fanno a essere diminuiti a fine dicembre? Misteri della propaganda…
L’incasso è stato di 37.870 euro: sono davvero stati spesi, come dice il sindaco, per “migliorare Corenno”? Assolutamente no! Ecco dove sono finiti: solo per l’associazione che ha curato l’apertura della biglietteria sono stati spesi 35.345 euro, altri 2.515 per stampare i biglietti e per il sito internet. Il totale fa 37.860, appena 10 euro in meno di quanto incassato: sarebbero quindi questi 10 euro i soldi reinvestiti per “migliorare Corenno”? Magari! Invece non ci sono nemmeno questi soldi, perché la Giunta ha avuto la bella idea di far tenere aperta da settembre la biglietteria a un dipendente comunale, che ovviamente riceve uno stipendio, continuando comunque a pagare l’associazione che aveva vinto l’appalto per l’apertura della biglietteria: il totale delle spese legate alla riscossione del ticket supera quindi i 47 mila euro, contro 37 mila di incassi.
Il ticket quindi, oltre a non generare introiti da reinvestire per “migliorare Corenno” ha creato un deficit per le casse comunali di quasi 10 mila euro, che hanno pagato tutti i Derviesi con le loro tasse. Chissà se ora tutti i cittadini che ragionano con la loro testa penseranno ancora che il ticket di Corenno sia una trovata da continuare a mantenere (nel vero senso della parola, visto che lo mantengono coi loro soldi…).
Senza contare poi i “famosi” 37.500 euro spesi dal Comune nel 2021 per iniziative chiaramente legate al ticket (approvato in Consiglio già nel 2020, ed entrato in vigore nel 2022), come la stampa dei depliant distribuiti ai primi turisti paganti, per la quale avevano ricevuto un contributo regionale che poi incredibilmente è stato revocato dalla Regione per inadempienze nella rendicontazione delle spese effettuate. E così anche queste, ormai effettuate, sono passate in carico al bilancio comunale, e quindi ai Derviesi: in due anni di vita il ticket di Corenno ha accumulato quindi decine di migliaia di euro di deficit.
L’ultima storiella del sindaco riguarda il fatto che “i turisti non si lamentano, anzi", ma basta leggere sul sito Tripadvisor, la “bibbia” delle recensioni turistiche online, per scoprire che nel 2023, una volta andato a regime il balzello, ben l’86% delle recensioni ha stroncato inesorabilmente il ticket con espressioni come “inconcepibile”, “vergognoso”, “da evitare”, “incostituzionale”, “presa in giro”, “truffa” ed “esoso”: non proprio espressioni di giubilo da parte dei turisti…
Questa è la verità sul ticket di Corenno: prima lo si elimina, meglio è! Che non sia legale lo abbiamo sempre detto, ora sappiamo anche che non rende nulla ed è addirittura un deficit per le casse del Comune, e quindi dei contribuenti: il ticket non lo stanno pagando i turisti, ma… i Derviesi!
Prendiamo l’ormai famoso (e famigerato) ticket di Corenno: a metà ottobre 2023 il sindaco annunciava trionfalmente sulla stampa che il ticket era stato acquistato da “più di 10 mila visitatori” aggiungendo che “i soldi raccolti dal contributo di accesso vengono tutti reinvestiti per migliorare Corenno” e infine che a proposito del ticket “i turisti non si lamentano, anzi".
Tre frasi accomodanti, tipiche della propaganda a cui i Derviesi sono stati soggetti in questi anni: vediamo invece come è andata realmente.
I dati ufficiali del Comune (che non sono stati pubblicizzati, indovinate un po’ il perché) parlano di 9.704 biglietti venduti nel 2023. Ma come? Se erano più di 10 mila a metà ottobre, come fanno a essere diminuiti a fine dicembre? Misteri della propaganda…
L’incasso è stato di 37.870 euro: sono davvero stati spesi, come dice il sindaco, per “migliorare Corenno”? Assolutamente no! Ecco dove sono finiti: solo per l’associazione che ha curato l’apertura della biglietteria sono stati spesi 35.345 euro, altri 2.515 per stampare i biglietti e per il sito internet. Il totale fa 37.860, appena 10 euro in meno di quanto incassato: sarebbero quindi questi 10 euro i soldi reinvestiti per “migliorare Corenno”? Magari! Invece non ci sono nemmeno questi soldi, perché la Giunta ha avuto la bella idea di far tenere aperta da settembre la biglietteria a un dipendente comunale, che ovviamente riceve uno stipendio, continuando comunque a pagare l’associazione che aveva vinto l’appalto per l’apertura della biglietteria: il totale delle spese legate alla riscossione del ticket supera quindi i 47 mila euro, contro 37 mila di incassi.
Il ticket quindi, oltre a non generare introiti da reinvestire per “migliorare Corenno” ha creato un deficit per le casse comunali di quasi 10 mila euro, che hanno pagato tutti i Derviesi con le loro tasse. Chissà se ora tutti i cittadini che ragionano con la loro testa penseranno ancora che il ticket di Corenno sia una trovata da continuare a mantenere (nel vero senso della parola, visto che lo mantengono coi loro soldi…).
Senza contare poi i “famosi” 37.500 euro spesi dal Comune nel 2021 per iniziative chiaramente legate al ticket (approvato in Consiglio già nel 2020, ed entrato in vigore nel 2022), come la stampa dei depliant distribuiti ai primi turisti paganti, per la quale avevano ricevuto un contributo regionale che poi incredibilmente è stato revocato dalla Regione per inadempienze nella rendicontazione delle spese effettuate. E così anche queste, ormai effettuate, sono passate in carico al bilancio comunale, e quindi ai Derviesi: in due anni di vita il ticket di Corenno ha accumulato quindi decine di migliaia di euro di deficit.
L’ultima storiella del sindaco riguarda il fatto che “i turisti non si lamentano, anzi", ma basta leggere sul sito Tripadvisor, la “bibbia” delle recensioni turistiche online, per scoprire che nel 2023, una volta andato a regime il balzello, ben l’86% delle recensioni ha stroncato inesorabilmente il ticket con espressioni come “inconcepibile”, “vergognoso”, “da evitare”, “incostituzionale”, “presa in giro”, “truffa” ed “esoso”: non proprio espressioni di giubilo da parte dei turisti…
Questa è la verità sul ticket di Corenno: prima lo si elimina, meglio è! Che non sia legale lo abbiamo sempre detto, ora sappiamo anche che non rende nulla ed è addirittura un deficit per le casse del Comune, e quindi dei contribuenti: il ticket non lo stanno pagando i turisti, ma… i Derviesi!
Gruppo consiliare "Insieme per Dervio"