Lecco: trovato con un cellulare rubato al Manzoni, è assolto
Ha preferito non sottoporsi all’esame ma al giudice sono stati sufficienti gli elementi acquisiti in sede dibattimentale e derivanti dal fascicolo, per assolverlo in quanto il fatto non costituisce reato.
Questa mattina davanti alla dottoressa Bianca Maria Bianchi sono state ascoltate due persone che hanno raccontato quanto accaduto nel mese di marzo 2021 e che vedevano imputato per ricettazione un uomo residente a Brivio.
“Mi trovavo allo sportello dell’ospedale Manzoni di Lecco e stavo prendendo la prenotazione di un utente, unitamente a una collega che mi stava assistendo in quanto ero stata da poco assunta” ha racconto la donna, parte offesa del procedimento. “A un certo punto ci siamo allontanate perché avevamo necessità di chiedere una consulenza per dare un aiuto ulteriore all’utente. Quando sono tornata mi sono accorta che il mio cellulare che avevo nello spazio sotto il bancone. Ho provato a fare alcune chiamate per individuarlo ma è stato poi spento”.
A testimoniare è stato poi uno degli operanti che ha raccolto la denuncia della donna. “Abbiamo acquisito i tabulati telefonici e ci siamo accorti che, per una specifica compagnia, era stato generato del traffico. Gli accertamenti ci hanno consentito di scoprire che erano state inserite due schede telefoniche, una intestata a un cittadino cinese titolare di un negozio a Lecco e un’altra riconducibile all’imputato Ci siamo recati al negozio e il titolare ci ha detto che aveva sbloccato e ripulito un cellulare Xiaomi (risultato poi della derubata, ndr) per 30 euro su richiesta di un uomo di 50 anni, di cui non aveva alcun riferimento”.
Telefono poi acquistato dall'imputato, ignaro che lo stesso fosse provento di furto sino a quando nel mese di aprile era stato arrestato per altre ragioni e le forze dell’ordine gli avevano sequestrato il cellulare scoprendo che fosse oggetto di un reato e contestandogli dunque l’accusa di ricettazione. Accusa da cui è stato quest’oggi assolto.
Questa mattina davanti alla dottoressa Bianca Maria Bianchi sono state ascoltate due persone che hanno raccontato quanto accaduto nel mese di marzo 2021 e che vedevano imputato per ricettazione un uomo residente a Brivio.
“Mi trovavo allo sportello dell’ospedale Manzoni di Lecco e stavo prendendo la prenotazione di un utente, unitamente a una collega che mi stava assistendo in quanto ero stata da poco assunta” ha racconto la donna, parte offesa del procedimento. “A un certo punto ci siamo allontanate perché avevamo necessità di chiedere una consulenza per dare un aiuto ulteriore all’utente. Quando sono tornata mi sono accorta che il mio cellulare che avevo nello spazio sotto il bancone. Ho provato a fare alcune chiamate per individuarlo ma è stato poi spento”.
A testimoniare è stato poi uno degli operanti che ha raccolto la denuncia della donna. “Abbiamo acquisito i tabulati telefonici e ci siamo accorti che, per una specifica compagnia, era stato generato del traffico. Gli accertamenti ci hanno consentito di scoprire che erano state inserite due schede telefoniche, una intestata a un cittadino cinese titolare di un negozio a Lecco e un’altra riconducibile all’imputato Ci siamo recati al negozio e il titolare ci ha detto che aveva sbloccato e ripulito un cellulare Xiaomi (risultato poi della derubata, ndr) per 30 euro su richiesta di un uomo di 50 anni, di cui non aveva alcun riferimento”.
Telefono poi acquistato dall'imputato, ignaro che lo stesso fosse provento di furto sino a quando nel mese di aprile era stato arrestato per altre ragioni e le forze dell’ordine gli avevano sequestrato il cellulare scoprendo che fosse oggetto di un reato e contestandogli dunque l’accusa di ricettazione. Accusa da cui è stato quest’oggi assolto.
S.V.