Centro sportivo del Bione: si riparte dalla lista dei desideri
L’amministrazione comunale ha preparato la lista dei desideri per il centro sportivo del Bione. Si tratta di un documento presentato dall’assessore allo Sport Emanuele Torri alla commissione quarta di giovedì sera che ha lo scopo di dare delle indicazioni al professionista che verrà incaricato di redigere un progetto di fattibilità per la ristrutturazione del centro dopo che le ipotesi di partenariato pubblico-privato sono naufragate. In sede di votazione del Bilancio di previsione triennale era stato approvato un emendamento del sindaco che permette ora di stanziare 120mila euro per redigere questo documento che dovrebbe agevolare la partecipazione a bandi o quantomeno ad avere una traccia di lavoro.
Le istanze messe nero su bianco da Torri riguardano alcuni elementi che il progettista dovrà tenere presente: da un lato le “funzioni essenziali”, quegli elementi imprescindibili che il nuovo centro sportivo dovrà avere, e dall’altro le “funzioni aggiuntive”, caratteristiche non fondamentali ma che sarebbe bello avesse.
Nella prima categoria l’assessore ha indicato due campi da calcio a undici in erba sintetica o naturale con illuminazione, un campo in erba sintetica o naturale per gli allenamenti del rugby e per le partite del calcio a undici, dei magazzini per il deposito delle attrezzature. La sistemazione dei due campi da tennis, la realizzazione dei campi da padel coperti, dei campi da beach volley, di un playground per giocare a basket o a calcetto. La creazione di uno spazio esterno fortemente strutturato per eventi ricreativi e uno per eventi di grandi dimensioni.
Rispetto all’area calda è ritenuta essenziale una piscina di 25 metri per 16 per con relativi spogliatoi, una o due piscine di dimensioni inferiori per realizzare corsi di avviamento al nuoto e altre attività acquatiche. Una sala fitness, un palazzetto con una capienza di almeno 1.500 posti e la possibilità di ospitare anche il calcio a cinque. Sono richiesti anche degli spazi polifunzionali coperti per organizzare conferenze o attività di altro tipo e da mettere a disposizione delle associazioni, delle aule studio e uno spazio minimo di ristorazione.
Tra le funzioni aggiuntive l’assessore ha parlato di uno spazio da adibire a campus dove prevedere aule didattiche per promuovere corsi di studio con finalità diverse; maggiori aree di ristorazione, maggiori aree commerciali e spazi di coworking; ulteriori palestre, spazi con funzioni medico-sanitarie connesse allo sport; vasche da nuoto esterno e spazi che comunichino con lo specchio d’acqua per svolgere attività ludico sportive; l’incremento e la riqualificazione del parcheggio. “Non è una strada che chiude definitivamente al partenariato con il privato - ha precisato l’assessore - In questo momento però non c’è un progetto del Comune e questo rende difficile fare valutazioni o partecipare a bandi”.
Non sono apparsi entusiasti i consiglieri dell’opposizione. “Ci sono cose interessanti - ha commentato Filippo Boscagli - ma mi sembra di fare dei passi indietro con l’elenco di cose che ci piacerebbero mentre il Bione rimane lì, fermo così com’è”. Corrado Valsecchi di Appello per Lecco ha detto che sottoscriverebbe tutto pur di vedere realizzato il nuovo centro sportivo del Bione. “Io non vorrei che ci siano poche idee e anche confuse. Si mette in coda la questione del finanziamento ma se si dà un mandato a un professionista bisogna sapere che cosa si vuole. Quanto abbiamo a disposizione? Quanto volete mettere a budget?”.
Il timore espresso da Valsecchi è stato condiviso da Peppino Ciresa: “Il rischio è che quello che esce da questo nuovo progetto costi troppo e questo ci farebbe di nuovo arrotolare su noi stessi, per me sarebbe importante iniziare da qualcosa”.
Molto diverso l’approccio della maggioranza che ha invece riconosciuto il documento presentato dall’assessore come un punto di partenza: “Questo è un testo importante che illustra come vogliamo il Bione - ha sostenuto Saulo Sangalli - e che apre la strada per una progettazione. Io ho 54 anni e nella mia vita ho visto il Bione cambiare ben poco, quindi anche i tentativi provati finora forse non hanno funzionato”. Paolo Galli ha sottoscritto la bontà della decisione di partire con uno “studio preciso che ci permetterà di indirizzare le nostre scelte che, perché no, potranno andare anche nella direzione di rivolgerci a dei partner economici sul territorio”. Sia la consigliera Chiara Frigerio sia la collega Clara Fusi hanno sottolineato la necessità che il progetto preliminare consenta all’amministrazione di realizzare degli interventi “spacchettati”, un po’ come è stato fatto in questi anni sull’area fredda.
Il tema sarà al centro di un incontro pubblico in programma giovedì 29 febbraio alle 20.45 presso l'auditorium del centro civico Sandro Pertini di Germanedo in via dell'Eremo 28. Alla serata interverranno e saranno disponibili a rispondere alle domande dei cittadini e delle Associazioni sportive il sindaco Mauro Gattinoni e gli assessori Giuseppe Rusconi ed Emanuele Torri. La partecipazione è libera e gratuita fino a esaurimento dei posti. È anche possibile segnalare la propria presenza a questo collegamento.
Le istanze messe nero su bianco da Torri riguardano alcuni elementi che il progettista dovrà tenere presente: da un lato le “funzioni essenziali”, quegli elementi imprescindibili che il nuovo centro sportivo dovrà avere, e dall’altro le “funzioni aggiuntive”, caratteristiche non fondamentali ma che sarebbe bello avesse.
Nella prima categoria l’assessore ha indicato due campi da calcio a undici in erba sintetica o naturale con illuminazione, un campo in erba sintetica o naturale per gli allenamenti del rugby e per le partite del calcio a undici, dei magazzini per il deposito delle attrezzature. La sistemazione dei due campi da tennis, la realizzazione dei campi da padel coperti, dei campi da beach volley, di un playground per giocare a basket o a calcetto. La creazione di uno spazio esterno fortemente strutturato per eventi ricreativi e uno per eventi di grandi dimensioni.
Rispetto all’area calda è ritenuta essenziale una piscina di 25 metri per 16 per con relativi spogliatoi, una o due piscine di dimensioni inferiori per realizzare corsi di avviamento al nuoto e altre attività acquatiche. Una sala fitness, un palazzetto con una capienza di almeno 1.500 posti e la possibilità di ospitare anche il calcio a cinque. Sono richiesti anche degli spazi polifunzionali coperti per organizzare conferenze o attività di altro tipo e da mettere a disposizione delle associazioni, delle aule studio e uno spazio minimo di ristorazione.
Tra le funzioni aggiuntive l’assessore ha parlato di uno spazio da adibire a campus dove prevedere aule didattiche per promuovere corsi di studio con finalità diverse; maggiori aree di ristorazione, maggiori aree commerciali e spazi di coworking; ulteriori palestre, spazi con funzioni medico-sanitarie connesse allo sport; vasche da nuoto esterno e spazi che comunichino con lo specchio d’acqua per svolgere attività ludico sportive; l’incremento e la riqualificazione del parcheggio. “Non è una strada che chiude definitivamente al partenariato con il privato - ha precisato l’assessore - In questo momento però non c’è un progetto del Comune e questo rende difficile fare valutazioni o partecipare a bandi”.
Non sono apparsi entusiasti i consiglieri dell’opposizione. “Ci sono cose interessanti - ha commentato Filippo Boscagli - ma mi sembra di fare dei passi indietro con l’elenco di cose che ci piacerebbero mentre il Bione rimane lì, fermo così com’è”. Corrado Valsecchi di Appello per Lecco ha detto che sottoscriverebbe tutto pur di vedere realizzato il nuovo centro sportivo del Bione. “Io non vorrei che ci siano poche idee e anche confuse. Si mette in coda la questione del finanziamento ma se si dà un mandato a un professionista bisogna sapere che cosa si vuole. Quanto abbiamo a disposizione? Quanto volete mettere a budget?”.
Il timore espresso da Valsecchi è stato condiviso da Peppino Ciresa: “Il rischio è che quello che esce da questo nuovo progetto costi troppo e questo ci farebbe di nuovo arrotolare su noi stessi, per me sarebbe importante iniziare da qualcosa”.
Molto diverso l’approccio della maggioranza che ha invece riconosciuto il documento presentato dall’assessore come un punto di partenza: “Questo è un testo importante che illustra come vogliamo il Bione - ha sostenuto Saulo Sangalli - e che apre la strada per una progettazione. Io ho 54 anni e nella mia vita ho visto il Bione cambiare ben poco, quindi anche i tentativi provati finora forse non hanno funzionato”. Paolo Galli ha sottoscritto la bontà della decisione di partire con uno “studio preciso che ci permetterà di indirizzare le nostre scelte che, perché no, potranno andare anche nella direzione di rivolgerci a dei partner economici sul territorio”. Sia la consigliera Chiara Frigerio sia la collega Clara Fusi hanno sottolineato la necessità che il progetto preliminare consenta all’amministrazione di realizzare degli interventi “spacchettati”, un po’ come è stato fatto in questi anni sull’area fredda.
Il tema sarà al centro di un incontro pubblico in programma giovedì 29 febbraio alle 20.45 presso l'auditorium del centro civico Sandro Pertini di Germanedo in via dell'Eremo 28. Alla serata interverranno e saranno disponibili a rispondere alle domande dei cittadini e delle Associazioni sportive il sindaco Mauro Gattinoni e gli assessori Giuseppe Rusconi ed Emanuele Torri. La partecipazione è libera e gratuita fino a esaurimento dei posti. È anche possibile segnalare la propria presenza a questo collegamento.
M.V.