Lecco: due nuovi ingressi nel direttivo dell’AIDO comunale
Francesca Riva e Chiara Rusconi. Questi i nomi dei due nuovi membri del consiglio direttivo dell’AIDO comunale di Lecco. È stata proprio la presenza delle due giovani, già volontarie presso la CRI di Balisio, ad animare l’assemblea del sodalizio svoltasi ieri nella sede di Via Aldo Moro. La decisione delle due ragazze di entrare nel direttivo è stata salutata con gioia dagli altri soci presenti, una ventina in tutto sui 3080 iscritti complessivi. Il resto del consiglio è stato sostanzialmente riconfermato in toto. Si trattava in particolare di Laura Spada, Giulia Sosio, Daniela Bomarsi, Sarajeva Villa, Fulvia Nava, Matteo Pascucci e Giuseppe Larosa.I consiglieri si ritroveranno nuovamente il 22 febbraio per l’assegnazione delle cariche. In seguito, Giuseppe Larosa, attuale presidente, ha riassunto l’attività dell’AIDO di Lecco nel 2023. “I nostri gazebo in occasione della giornata del sì e della giornata della donazione ci hanno permesso di entrare in contatto con molte persone, nonché di informarle in merito alla possibilità di dare il consenso alla donazione” ha spiegato Larosa. “Riteniamo fondamentali anche gli incontri nelle scuole perché consentono di formare i giovani nel modo corretto e li mettono nelle condizioni di compiere una scelta consapevole una volta raggiunta l’età necessaria”. Il presidente uscente ha poi ricordato che tra il 2016 e il 2023 14398 persone hanno dato il consenso alla donazione quando hanno rinnovato la carta d’identità all’anagrafe comunale.
“Permane un 30% di cittadini che si rifiutano di dare tale consenso ogni anno. Si tratta di persone indifferenti o non a conoscenza della possibilità di donare qualcosa di sé a chi ne ha un’estrema necessità quando a noi non serve più” ha sottolineato Larosa. All’incontro erano presenti anche gli ex presidenti Giambattista Briaca e Renato Rigaldo. “Da qualche mese siamo impegnati con il Provinciale alla realizzazione del progetto “Stanza della Vita” presso l’ospedale di Lecco. L’obbiettivo è creare un ambiente idoneo, decoroso e accogliente dove i medici dei reparti di rianimazione possano parlare con i pazienti dei parenti ricoverati” ha spiegato Larosa. “Sono stati selezionati due vecchi uffici, uno nella rianimazione al pian terreno e uno in quella al terzo piano. Alcuni esperti del Politecnico hanno sviluppato un progetto dettagliato. La stanza al terzo piano è quasi completa. Prossimamente partiranno i lavori anche per quella al piano terra”. Rispetto a questo punto, Sarejeva Villa ha posto l’attenzione su un problema molto importante: l’assenza di un supporto psicologico per i parenti del defunto dopo la decisione di donare gli organi. “Io non mi ricordo dell’ambiente. Io mi ricordo dei dottori con cui mi sono dovuta rapportare, nonché il fatto di non aver ricevuto alcun sostegno. Parlarne con uno psicologo avrebbe potuto aiutarmi” ha sottolineato Villa, la quale sei anni fa perse il figlio in un incidente stradale. Da allora, la donna porta nelle scuole la sua drammatica esperienza, trasformando in tal modo il dolore in un gesto di generosità e speranza per il futuro.
“Questa è sicuramente un’osservazione molto interessante. Si può provare a parlarne con la nuova direzione dell’ospedale, insediatasi da poco. Finora si sono dimostrati disponibili” ha replicato Larosa. Per quanto riguarda i prossimi mesi, oltre alla prosecuzione del lavoro nelle scuole il direttivo dell’AIDO mira a ravvivare i contatti con gli 3mila soci iscritti. “Siamo costantemente alla ricerca di nuovi volontari desiderosi di collaborare ed apportare nuove idee. Sin dalla sua fondazione nel 1976, lo scopo del nostro gruppo è sempre stato quello di diffondere il valore del dono” ha concluso l’attuale presidente dell’AIDO. La serata si è poi conclusa con un rinfresco conviviale.
“Permane un 30% di cittadini che si rifiutano di dare tale consenso ogni anno. Si tratta di persone indifferenti o non a conoscenza della possibilità di donare qualcosa di sé a chi ne ha un’estrema necessità quando a noi non serve più” ha sottolineato Larosa. All’incontro erano presenti anche gli ex presidenti Giambattista Briaca e Renato Rigaldo. “Da qualche mese siamo impegnati con il Provinciale alla realizzazione del progetto “Stanza della Vita” presso l’ospedale di Lecco. L’obbiettivo è creare un ambiente idoneo, decoroso e accogliente dove i medici dei reparti di rianimazione possano parlare con i pazienti dei parenti ricoverati” ha spiegato Larosa. “Sono stati selezionati due vecchi uffici, uno nella rianimazione al pian terreno e uno in quella al terzo piano. Alcuni esperti del Politecnico hanno sviluppato un progetto dettagliato. La stanza al terzo piano è quasi completa. Prossimamente partiranno i lavori anche per quella al piano terra”. Rispetto a questo punto, Sarejeva Villa ha posto l’attenzione su un problema molto importante: l’assenza di un supporto psicologico per i parenti del defunto dopo la decisione di donare gli organi. “Io non mi ricordo dell’ambiente. Io mi ricordo dei dottori con cui mi sono dovuta rapportare, nonché il fatto di non aver ricevuto alcun sostegno. Parlarne con uno psicologo avrebbe potuto aiutarmi” ha sottolineato Villa, la quale sei anni fa perse il figlio in un incidente stradale. Da allora, la donna porta nelle scuole la sua drammatica esperienza, trasformando in tal modo il dolore in un gesto di generosità e speranza per il futuro.
“Questa è sicuramente un’osservazione molto interessante. Si può provare a parlarne con la nuova direzione dell’ospedale, insediatasi da poco. Finora si sono dimostrati disponibili” ha replicato Larosa. Per quanto riguarda i prossimi mesi, oltre alla prosecuzione del lavoro nelle scuole il direttivo dell’AIDO mira a ravvivare i contatti con gli 3mila soci iscritti. “Siamo costantemente alla ricerca di nuovi volontari desiderosi di collaborare ed apportare nuove idee. Sin dalla sua fondazione nel 1976, lo scopo del nostro gruppo è sempre stato quello di diffondere il valore del dono” ha concluso l’attuale presidente dell’AIDO. La serata si è poi conclusa con un rinfresco conviviale.
A.Bes.