Un mister 'di carattere' per il Lecco. Aglietti si presenta

“Ringrazio la proprietà per avermi scelto e mi auguro di poter dare una mano per raggiungere un obiettivo importante”. Sono le prime parole da bluceleste pronunciate dal nuovo allenatore del Lecco Alfredo Aglietti, chiamato dalla società per ridare colore agli sbiaditi sogni salvezza. Un traguardo che, nonostante il disastroso avvio di 2024, è ancora alla portata degli aquilotti, ultimi in classifica ma potenzialmente in grado di recuperare terreno. La diarchia Bonazzoli e Malgrati, funzionante fino a dicembre e poi evaporata insieme alla squadra, è ormai un capitolo chiuso. Da oggi si cambia registro, affidandosi a un tecnico che di esperienza ne ha da vendere (oltre 300 panchine in B). Ed è proprio sul fattore esperienza che la società punta per risolvere i problemi legati soprattutto al riassetto dell'organico, uscito profondamente rinnovato in seguito alle trenta operazioni (tra entrate e uscite) perfezionate nel mercato invernale. Un organico che, oltretutto, deve essere rimotivato per affrontare la fase decisiva del torneo in condizioni di spirito congrue.  Naturalmente dispiace per Emiliano Bonazzoli, persona garbata, e per Andrea Malgrati, il quale saluta dopo una settantina di presenze con la maglia dell'Aquila e oltre cento panchine da viceallenatore al fianco di Foschi, De Paola, Zironelli, Tacchinardi e, infine, Bonazzoli. Purtroppo quando mancano risultati e prestazioni il cambio in panchina diventa inevitabile.   
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DICHIARAZIONI DI MISTER ALFREDO AGLIETTI CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
- Arriva in un momento in cui c'è demoralizzazione.
“È normale che i tifosi siamo demoralizzati dopo una serie di risultati negativi. Aggiungo però che il campionato non è finito a Bari. Abbiamo davanti quattordici partite da giocare e il tempo per rimediare esiste. In B ci sono momenti in cui gira tutto storto, ma ci sono pure spazi per migliorare. Dobbiamo tornare  a respirare un'aria diversa e raggiungere la salvezza che, in caso di conquista, sarà lottata e sudata fino all'ultimo minuto del campionato.”
- Quanta voglia di rivalsa esiste dopo il breve periodo di Brescia?
“Provenivo da tre, quattro stagioni importanti anche se avevo subito un inciampo a Reggio Calabria. L'anno di Brescia non lo considero. Ho fatto due partite e cinque allenamenti in venti giorni d'incarico. Poi ho avuto il covid. È stato un anno sabbatico...”
- Ha cercato di trattenere Emiliano Bonazzoli per inserirlo nello staff ?
“Emiliano ha deciso di non proseguire il rapporto. Ho percepito da parte sua un senso di responsabilità. In maniera onesta e da ragazzo perbene ha preferito farsi da parte”  . 
- Ha visto giocare il Lecco quest'anno ?
“Sì. Ho notato che il campionato del Lecco si è diviso in due tronconi. Prima della sosta di Natale ho visto una squadra che non si arrendeva mai, anche nelle sconfitte. All'inizio del torneo aveva perso anche immeritatamente. Dopo è forse subentrata una rilassatezza mentale e si sono smarrite delle certezze. In serie B ci si mette poco ad alternare momenti positivi ad altri negativi”.
- Credo tattico?
“Dipende da quando un allenatore arriva. Un conto è prendere in mano la squadra dall'inizio, un altro a campionato in corso. In questa situazione ci sarà da badare poco allo spettacolo e molto alla sostanza. Non snaturerò troppo ciò che è stato costruito fino a oggi. Con il mercato di gennaio la rosa si è arricchita. Valuteremo giorno dopo giorno. Detto questo, giocheremo con la difesa a quattro. Il mio percorso tecnico va dal 4-4-2 al 4-3-3 di Empoli e Novara, passando per il 4-3-1-2 di Entella. Vedremo quale sarà la soluzione migliore da adottare, considerando che il tempo è poco. Essenziale sarà ritrovare saldezza difensiva. E in questo caso non è solo questione di modulo. Nel calcio esistono due fasi, quella di possesso e di non possesso. In quest'ultima occorrono giocatori che si sacrificano per non prendere gol. Viceversa quando abbiamo palla, dobbiamo esprimere organizzazione e qualità”. 
- In una rosa nuova ci sarà da ricostruire un amalgama
“ Dovrò basarmi sulla rosa a disposizione. Salvarci sarebbe come vincere il campionato”.
- Inglese, Ionita, Crociata. Da loro ci si aspetta un apporto importante.
“Mi aspetto un apporto da parte del gruppo. Tutti quanti devono mettere qualcosa di più per centrare la salvezza. La responsabilità va ripartita tra tutti, nel bene e nel male”.
- Qualcosa non le è piaciuto subito?
“La classifica... Dobbiamo ottimizzare i tempi e guardare il bicchiere mezzo pieno, dando messaggi di compattezza e unione. La serie B è un patrimonio per la città e per la squadra. L'interesse di tutti è salvaguardare questa categoria”
- Lei passa per un sergente di ferro.
“Raccontano che ho un brutto carattere. Ma non penso sia così. Quando alleno do il 110 % e pretendo che i giocatori facciano lo stesso. Ai ragazzi dico le cose tra le quattro mura, all'esterno li difendo sempre. Non sono un sergente di ferro, ho carattere”.

DICHIARAZIONI  DIRETTORE GENERALE ANGELO MAIOLO 
“Anzitutto mi sembra doveroso ringraziare Bonazzoli, Malgrati e Nenciarini per il lavoro svolto. Ho conosciuto Aglietti nel periodo in cui era alla Reggina. È stato compiuto uno sforzo importante da parte della proprietà. Le cifre ? Inutile parlare di cifre adesso. Anni fa il patron Di Nunno ha preso in mano una squadra fallita portandola in B. I costi sono stati altissimi. Ora le risposte le darà il campo ma sono fiducioso”.
- Come sta il presidente Di Nunno, ricoverato ora al Niguarda?
“Era stato ricoverato a Bari per un'infezione urinaria trascurata. Ne avrà per una decina di giorni”.

DICHIARAZIONI DIESSE DOMENICO FRACCHIOLLA

“Mi associo al ringraziamento rivolto a Bonazzoli, Malgrati e Nenciarini. Tra  Andrea (Malgrati ndr) e la famiglia Di Nunno esiste un rapporto importante. Dura da sei anni. È stata una decisione difficile ma non avevamo altra scelta. Ringrazio mister Aglietti per la sua immediata disponibilità. Il presidente ha fatto ancora uno sforzo. Ha voglia di salvare la categoria. Possiamo fare questo miracolo, azzerando tutto a livello mentale e disputare al meglio questo mini- campionato di 14 partite, di cui otto in casa. Dovrà essere sfruttato al massimo l'effetto Rigamonti-Ceppi”.
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R.F.
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